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15 borse di studio per specializzandi in Anestesia, Rianimazione e Terapia del dolore, Medicina di emergenza, Ortopedia e Pediatri con il progetto “Adotta un medico” della Regione Piemonte

13 Dicembre 2019

Si parte con 15 borse di studio per la  specializzazione in medicina finanziate dalla Regione Piemonte che consentono di per poter formare nuovi medici specialisti e contribuire a fronteggiare  la carenza del personale medico nelle strutture sanitarie.  È il Progetto “Adotta un medico”, presentato nella conferenza stampa di ieri, dall’Assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi e il presidente Alberto Cirio, e  aperto alle Fondazioni del territorio piemontese per poter arrivare, con il loro sostegno, ad avere ulteriori 35 borse di studio, che ha ottenuto il consenso  del prof.  Gian Carlo Avanzi,  rettore dell’Università del Piemonte Orientale e  per l’Università degli Studi di Torino del prof. Roberto Albera del Dipartimento di Scienze Chirurgiche, entrambi presenti.

«Un atto fondamentale per garantire la continuità del servizio sanitario nazionale, che oggi si trova ad affrontare carenze di organico drammatiche che mettono a rischio l’attività di interi reparti e strutture», ha spiegato Luigi Icardi.  E aggiunge dando un quadro della situazione: «Il precedente governo ha finanziato 511 contratti, 129 in più rispetto ai 382 dell’a.a. 2017-2018. Ad oggi i contratti totali assegnati (statali + aggiuntivi regionali) per l’a.a. 2018-2019 sono 531, mentre il fabbisogno per l’a.a. 2019-2020 è di 672, con differenziale di 141 contratti. Dunque, ci sono gli spazi per incrementare».  C’è già  chi ha aderito all’iniziativa come soggetto privato;  è la Fondazione Nuovo Ospedale Alba Bra con 154 mila euro attraverso un evento benefico  mentre anche altre Fondazioni hanno destato già interesse.

Con le convenzioni, approvate in Giunta, con gli atenei sopracitati, la Regione finanzia con 1.920mila euro 15 contratti formativi per la specializzazione aggiuntivi dall’a.a. 2018-2019 per il quinquennio per le seguenti specializzazioni: anestesia, rianimazione e terapia intensiva e del dolore (2 presso l’Università degli Studi di Torino e 1 presso il  Piemonte Orientale); medicina d’emergenza-urgenza (2 presso l’Università degli Studi di Torino e 2 presso il Piemonte Orientale); ortopedia e traumatologia (4 presso l’Università degli Studi di Torino); pediatria (2 presso l’Università degli Studi di Torino e 2 presso il Piemonte Orientale).

C’è però un vincolo per chi verrà a studiare in Piemonte: «vincolandoli a svolgere poi per cinque anni il servizio della loro attività medica sul nostro territorio», afferma il presidente regionale Alberto Cirio. Così, aggiunge, riusciremo ad avere nell’arco di qualche anno una iniezione di medici giovani, freschi e preparati che vinceranno il concorso nazionale e quindi anche bravi che presteranno il loro servizio negli ospedali del Piemonte.

Per accedere a tali contratti per medici specializzandi occorre essere iscritti ad uno degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri del Piemonte alla data di sottoscrizione del contratto formativo di specializzazione, essere residenti in Piemonte per almeno 5 anni negli ultimi 12 anni antecedenti la data di scadenza del concorso per l’accesso alle Scuole di Specializzazione, e per non perdere i “nostri cervelli”, sottoscrivere l’impegno da parte dello specializzando, prima dell’immatricolazione alla Scuola, a svolgere la professione lavorativa per 5 anni, a decorrere dalla data di conseguimento del diploma di specializzazione dalla data di prima assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato presso un’azienda sanitaria del Piemonte.

Redazione Bioetica News Torino