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Al via la sperimentazione al San Camillo di Torino di ALBA, la nuova carrozzina a guida autonoma

05 Novembre 2019

Si chiama ALBA (Advanced Light Body Assistant) è la nuova e prima carrozzina a guida autonoma,  controllata in remoto e attraverso i comandi vocali, che viene sperimentata a partire da questa mattina, al Presidio sanitario San Camillo di Torino, centro specializzato nella riabilitazione intensiva di II livello: rappresenta un’innovazione nell’ambito della tecnica assistiva nel fornire la possibilità alle persone che per un qualche motivo hanno dei limiti fisici o problemi di  salute, disabilità temporanea o permanente  o altro,  possano muoversi in casa in modo autonomo e utilizzarlo anche in altri  ambienti pubblici e privati, cominciando dagli ospedali e poi in futuro, chissà,  nei musei e negli  aeroporti.

Una particolarità: consente di migliore la qualità di vita di chi è costretto a servirsi, seppure per un periodo temporaneo, ad una carrozzina.

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Presidio Sanitario San Camillo, alla presentazione della prima carrozzina a guida autonoma, 5 novembre 2019. Intervento dell’Assessore Regionale alla Sanità dr Luigi Genesio Icardi – F. San Camillo

Dinanzi ai convenuti, partecipanti incuriositi e relatori che hanno preso parte al progetto, si è dato prova della sua abilità. La carrozzina esegue i comandi vocali del paziente conducendolo a destinazione ad una velocità che non supera  i 6 km orari,  prende anche l’ascensore interagendo  con le infrastrutture, capace di  spostarsi tra i piani dell’edificio superando ogni ostacolo che si trova davanti.

Ideato da Andrea Segato responsabile dello sviluppo di mercato alla Teoresi Group, società internazionale di servizi per la  progettazione di lavori di ingegneria, sviluppo e consulenza, con sede in Torino, che è stata la prima a coinvolgere insieme al Presidio sanitario  una collaborazione sinergica con altre aziende internazionali e italiane, il progetto è iniziato tre anni fa  e si concretizza oggi con la presentazione del prototipo e l’avvio di una fase sperimentale  con i pazienti nella struttura ospedaliera camilliana. La lunga esperienza nel settore della riabilitazione e l’alto numero di pazienti che seguono hanno determinato la scelta della struttura.

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in primo piano: Direttore Generale Presidio Sanitario Dr Marco Salza; a sinistra ing. Giulia Poli General Manager Alexa Italia – Amazon –  F.  San Camillo

Si vede così  sancito «il connubio tecnologia-salute che ben si sposa con il nostro lavoro», afferma il direttore generale del San Camillo Marco Salza: «oggi si apre una sfida per capire quali siano le opportunità – ma anche i limiti su cui lavorare – che A.L.B.A mette a disposizione dei pazienti. Noi la riteniamo importante per tre motivi: dà maggiore autonomia a chi ha disabilità importanti, ma può aiutare pure le persone più fragili in altri ambienti che non siano l’ospedale; tutela gli operatori che, quotidianamente, mobilizzano le persone malate con sforzi fisici notevoli; controlla da remoto dove si trovano le carrozzine». Lamenta la fatica nel riuscire alla realizzazione tanto auspicata perché « non abbiamo ricevuto dalle istituzioni il sostegno sperato: dopo aver visto A.L.B.A speriamo che la collaborazione diventi più fattiva» conclude Salza.

Era presente l’Assessore Regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi che ha apprezzato l’impegno e la riuscita:  «Ci tenevo a essere qui, quello che state facendo per l’innovazione e la tecnologia applicata alla sanità è per noi importantissimo, soprattutto dopo i tagli dei posti ospedalieri. Siamo anche indietro sui post-intervento, A.L.B.A. è un aiuto in quest’ottica, va nella direzione di cui abbiamo bisogno nella cura assistenziale».

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Dr Andrea Segato, Teoresi Group, ideatore del progetto – F. San Camillo

Un’idea che nasce in un ambito familiare in cui  Andrea Segato cerca di andare incontro alle necessità della cara nonna nel 2016 quando sul mercato non vi era  molto per darle conforto nella mobilità con un’assistenza tecnica integrata al modo di vivere odierno. Così racconta Segato l’esordio progettuale a cui fa seguito l’importante contatto con altre aziende affermate oltre quella per cui lavora precisando che è  «una soluzione che dovrà essere concorrenziale nel prezzo e con una tecnologia che aiuti tutti: per questo intervisteremo ragazzi disabili per capire quali siano le loro esigenze mentre si potranno proporre suggerimenti  dialogando con noi sul sito www.alba-robot.com».

È la riuscita di un lavoro di studio e ricerca multidisciplinare e di squadra il cui impegno di ogni azienda ha apportato ad un prodotto altamente tecnologico ma soprattutto utile. Una carrozzina apparentemente simile a tante altre che però «si   adegua al linguaggio umano, alla voce, dà autonomia e indipendenza a chi ha mobilità ridotta» spiega l’ing. Giulia Poli General Manager di Alexa Italia- Amazon, orgogliosa che «sia sviluppata in Italia e proprio nella capitale subalpina dove c’è un nostro centro di ricerca linguistica».  Le viene data una dimensione verticale oltre che orizzontale grazie all’azienda multinazionale di componistica United Technolgies che attraverso l’ing. Giacomo Gentile UTRC Group Leader of Embedded System Group  ha sollevato la necessità di avere oggi  infrastrutture libere da barriere.  Un microchip per il movimento dalla Stmicroelectronics rappresentata da Adriano Basile.

Vengono citati  infine tutti quelli che hanno contribuito alla costruzione da  Moschini, Teoresi, Amazon Alexa, STMicroelectronics, United Technologies Research Center, OTIS, Torino Wireless, R. Zenti, TwinPixel e bd Soundhe, che  coniuga infatti tecnologia innovativa  ed esigenza di mobilità in un ambiente che può spaziare dai locali dell’abitazione ai luoghi di cura ed altri proiettata in un orizzonte dell’abitare in una città  “intelligente”, o smart city.

Aggiornamento 6 novembre 2019

Redazione Bioetica News Torino