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All’Istituto Profilattico Sperimentale di Torino, nuovo centro di riferimento nazionale per la rilevazione di allergeni negli alimenti

24 Luglio 2019

L’Istituto Profilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, con la sua sede in Torino e le diverse sezioni territoriali, accresce la sua rilevanza aggiungendo un’altra attività, tra le attuali diversificate eccellenze, quella di essere un Centro di Referenza Nazionale nella ricerca scientifica, di sorveglianza  e analisi epidemiologica, nonché di assistenza tecnico-scientifica al Ministero della Salute, formativa  e di coordinamento nazionale con gli altri Istituti Zooprofilattici,  per l’individuazione di allergeni negli alimenti.

Al 10 aprile scorso risale la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di tale riconoscimento da parte del Ministero della Salute e pochi giorni fa, il 22 luglio,  si è tenuta nella sede centrale torinese, in via Bologna 148,  la presentazione del Centro in cui sono intervenuti il presidente e il direttore generale f.f.  dell’Istituto, rispettivamente Giorgio Gilli e Angelo Ferrari,  Giorgio Maria Bergesio della IX Commissione permanente Agricoltura e Produzione Agrolimentare, Silvio Borello Direttore Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute e Lucia Decastelli responsabile di tale Centro.

Un’attività importante se si considera da un lato che circa il 2% della popolazione adulta soffre di allergia o intolleranza alimentari nei paesi industrializzati e l’8% in età pediatrica e dall’altro che in etichetta gli allergeni  rimangono nascosti al consumatore in quanto non sono  correttamente dichiarati. Dalle indagini si è rilevato che fino al 3% degli alimenti esaminati può contenerne delle tracce di cui non viene data comunicazione.

È un altro fiore all’occhiello dell’Istituto che nasce agli inizi del XX secolo andando incontro in modo concreto alle necessità degli allevatori e dei veterinari nella prevenzione e nella lotta alle malattie infettive del bestiame e collaborando con le Università. Si passa poi ad esaminare un ciclo completo che va dal porre l’attenzione al benessere degli animali, alla loro alimentazione,  a quella della sicurezza alimentare e tutela della salute del consumatore e a divulgarne gli studi scientifici  sul territorio e nelle scuole.

L’Istituto ha rinomati Centri di riferimento nazionale, che collaborano a livello internazionale, per la Sorveglianza e il Controllo degli Alimenti per gli animali (CreAA), per le malattie degli animali selvatici (CERMAS, per la diagnostica neoplastica animale e  oncologia animale comparata (CEROVEC),  per le Indagini Biologiche sugli Anabolizzanti Animali (CIBA), per le Indagini diagnostiche sui mammiferi marini spiaggiati (CReDiMa) e infine quello per le encefalopatie spongiformi trasmissibili del bovino (BCE) e degli ovini e caprini (Scrapie).

Ha espresso un apprezzamento per il riconoscimento del Centro l’Assessore regionale  alla Sanità del Piemonte  Luigi Genesio Icardi che venerdì mattina 19 luglio ha visitato il laboratorio accompagnato dal direttore generale ff  Angelo Ferrari e alcuni consiglieri dell’Istituto . «Un percorso avviato dall’Istituto zooprofilattico ben prima che l’Europa emanasse, appena nel 2011, il regolamento sul diritto dei consumatori all’informazione sugli alimenti» ha affermato Icardi  in una nota  sul suo profilo Facebook dopo la visita. «Oggi l’Istituto effettua dalle 400 alle 800 analisi all’anno – ha aggiunto –  per la verifica della presenza di glutine negli alimenti da inserire o presenti in prontuario. Quanto agli altri allergeni, grazie anche alla sensibilità mostrata dalle Regioni di appartenenza dell’Ente (Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta), che hanno inserito la ricerca nei programmi di controllo ufficiale, si è passati da 513 campioni analizzati nel 2016 ai 1300 del 2018. Un risultato davvero encomiabile».

Redazione Bioetica News Torino