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Annuario statistico Ssn riferito al 2017. Diminuiscono le strutture ospedaliere e i medici di famiglia

21 Settembre 2019

Sia nel settore pubblico che privato accreditato c’è un andamento decrescente delle strutture ospedaliere  nel periodo dal 2014 al 2017. La razionalizzazione delle reti ospedaliere ha comportato la  riconversione e l’accorpamento di molte strutture. Lo stesso si rivela per l’assistenza specialistica ambulatoriale. È quanto emerge dal nuovo Annuario statistico del Servizio sanitario nazionale, relativo all’anno 2017, pubblicato dal Ministero della Salute.

Servizio sanitario nazionale Annuario 2017 Ministero Salute 2019Sono in tutto 1000 nel 2017  le strutture per l’assistenza ospedaliera, ripartite tra 518 (51,8%) pubbliche, diminuite del 2% e 482 (48,2%) private accreditate, in meno del 1,7% mentre nel 2014 erano rispettivamente 550 le prime e 507 le seconde. Il sistema sanitario nazionale dispone di circa 191mila posti letto per degenza ordinaria, di cui il 23% presso strutture private accreditate, 13mila posti per day hospital quasi del tutto pubblici (89%) e di 8500 posti per day surgery la maggior parte pubblici (78%). C’è una differenza territoriale: Calabria, Campania e Puglia sono le regioni che hanno minor disponibilità di posti letto. Per l’area emergenza poco più della metà degli ospedali pubblici ha un’area preposta all’emergenza e oltre la metà di un centro di rianimazione. Il pronto soccorso è presente per l’80% negli ospedali mentre quello pediatrico per il 17%.

La diminuzione è consistente nell’ambito dell’assistenza specialistica ambulatoriale con un meno 1,7% per il pubblico e, più lieve, per le strutture private accreditate con un meno dello 0,2%. Da 5.386 ambulatori e laboratori privati accreditati nel 2014 si è passati a 5353 nel 2017 mentre nel settore pubblico le strutture sono diminuite da 3698 del 2014 al 3514 del 2017. Mentre nelle Regioni centro meridionali prevalgono le strutture private accreditate di tipo ambulatorio/laboratorio mentre per le altre strutture territoriali come centri dialisi ad assistenza limitata, centri di salute mentale, consultori familiari prevale la gestione diretta delle aziende sanitarie.

Tavola 1 Annuario Statistico SSN 2017 Ministero Salute 2019Per quanto concerne l’assistenza territoriale  residenziale si rileva un aumento di strutture per il privato accreditato (5.998 nel 2016 a 6.070 nel 2017) mentre una lieve, ma comunque, diminuzione nel settore pubblico con 1326 nel 2016 a 1302 nel 2017. Continuano poi a crescere nel privato accreditato le strutture per la riabilitazione che contano 874 nel 2017 e in modo lieve nell’area pubblica passando da 246 nel 2016 a 248 nel 2017. In generale, sono 49 i posti ogni 100mila abitanti. il personale impiegato nella riabilitazione  è costituito da medici per il 9% e da terapisti e logopedisti per il 43%.

A livello distrettuale, nella maggior parte delle regioni il numero di persone assistite dal medico di medicina generale è poco inferiore al numero di adulti residenti per medico di medicina generale. Per contratto si prevede che ciascun medico di famiglia abbia un carico massimo di 1500 assistiti dai 13 anni in poi mentre ciascun pediatra 800 bambini di età tra gli zero e i 13 anni. I medici di famiglia iscritti al Ssn diminuiscono, dal 2013 45.203 al 2017 43.731, cifra quest’ultima di cui 13.810 hanno una fascia di scelte più di 1500 assistiti e 18.227 assistono la fascia da 1001 a 1500 scelte. Si è calcolato in generale 1.194 scelte per ogni medico. Invece per la figura del pediatra risultano iscritti al Ssn 7.705 nel 2013 con un andamento decrescente con  7.590 nel 2017 di cui 5.414 hanno una fascia di oltre 800 scelte mentre 2.098 quella dai 251 a 800 e in media 883 le scelte per pediatra.
579 milioni sono le ricette mediche prescritte con un importo quasi  di 9 miliardi, da un costo medio per ricetta da un minimo di 12,73 in Toscana a un massimo di 20,13 in Lombardia.

Dai reparti di assistenza per acuti si dimettono pazienti per la maggior parte a seguito di malattie del sistema circolatorio che tra l’altro quest’ultime sono le prime per il numero di giornate di degenza seguite da tumori e malattie dell’apparato digerente. Per fascia di età i ricoveri sono dovuti soprattutto per malattie respiratorie e traumatismi quando si è giovani, sotto i 14 anni, negli adulti a seguito di complicazioni della gravidanza, del parto e del puerperio e traumatismi mentre dai 60 anni in poi per malattie del sistema circolatorio, tumori, malattie dell’apparato respiratorio. In Friuli Venezia Giulia si hanno più dimissioni per tumori mentre in Molise per malattie afferenti al sistema circolatorio. In Piemonte e in Basilicata si registrano fra le regioni meno traumatismi.
Le degenze medie più elevate per i ricoveri sono dovute per lo più a disturbi psichici e poi a malattie infettive e tumori per lo più maligni dello stomaco.

(aggiornamento 21 settembre 2019)
Redazione Bioetica News Torino