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Contrasto e prevenzione del fenomeno del cyberbullismo

17 Maggio 2017

È stato approvato  in modo definitivo mercoledì 17 maggio dalla Camera dei Deputati la proposta di legge per tutelare i minori dal fenomeno del cyberbullismo, il cui iter legislativo in Parlamento è  iniziato due anni fa, il 20 maggio 2015.

Emergono due obiettivi chiari:  fare prevenzione e adottare  strategie educative nei confronti sia delle vittime che dei responsabili nell’ambito scolastico.

Può essere anche solo il minorenne medesimo, che abbia compiuto 14 anni − questa è la novità −, quindi anche senza la richiesta da parte del genitore o di chi esercita la responsabilità sul minore,  che può fare  «al titolare del trattamento e al gestore di un sito internet o del social media un’istanza  per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso nella rete internet».  Invece il soggetto responsabile è tenuto entro le  24 ore dal ricevimento della richiesta a comunicare l’assunzione dell’impegno  e se nelle successive  48 ore non vi  avesse provveduto, l’interessato potrà segnalare o reclamare presso il Garante per la protezione dei dati personali.

Si definisce il termine cyberbullismo: «qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto di identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti online aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo».

Fra due mesi sarà  istituito un apposito tavolo tecnico per elaborare un piano di prevenzione e di monitoraggio del fenomeno attraverso la raccolta di  dati e il controllo dei contenuti.  Il tavolo sarà coordinato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca a cui parteciperanno rappresentanti di diversi Ministeri, delle autorità per le garanzie nelle comunicazioni, per l’infanzia e adolescenza, protezione dei dati personali e di associazioni con esperienza dimostrata nella promozione dei diritti dei minori, degli adolescenti e attive nel contrasto del bullismo e cyberbullismo.  Preziosa sarà la collaborazione con la Polizia postale  e delle comunicazioni e altre Forze di polizia.

Il piano di prevenzione prevede il coinvolgimento soprattutto dei servizi socio-educativi presenti sul territorio in accordo gli istituti scolastici.  Le linee di orientamento che saranno in programma per il triennio 2017-2019  dovranno, tra i diversi punti, considerare  la formazione del personale scolastico con l’individuazione di un referente in ogni istituto scolastico per il coordinamento delle iniziative, avvalendosi anche della collaborazione delle Forze di polizia e di associazioni e centri di aggregazione giovanile del territorio,  la previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti.

Il questore, se riterrà, fino a quando non sia stata esposta querela o presentata denuncia per reati di diffamazione, minaccia o trattamento illecito di dati personali commessi tramite internet da minorenni ultra 14 nei confronti di un altro minorenne,  potrà convocare il minore responsabile,  insieme ad un genitore o chi ha responsabilità genitoriale, per richiamarlo sulla condotta.

Laura Bodrini, presidente della Camera, è soddisfatta per l’approvazione «unanime della legge sul Cyberbullismo», «la dedichiamo a Carolina Picchio e a tutte le vittime di odio sul web» come fa sapere con un tweet (lauraboldrini@lauraboldrini, 17 maggio 1917). La ragazza Carolina di appena 14 anni  nel 2013 si tolse la vita dopo aver subito gravi atti di bullismo in rete (L. Tironi, Suicida a 14 anni per cyberbullismo, papà al Parlamento: “Ddl fermo, nemmeno Vigevano basta”, Repubblica.it, 16 marzo 2017, visitato il 17 maggio 2017).

Per Massimiliano Padula presidente dell’Aiart, associazione dei telespettatori e dei cittadini mediali, pur approvando la legge− come è scritto nell’articolo di Avvenire.it, Camera. Cyberbullismo, ecco cosa prevede la legge. L’ammonimento del questore, mercoledì 17 maggio 2017 − ne rileva  alcune ambiguità, tra cui quella di «circoscrivere il raggio di azione ai minorenni significa assicurare una protezione maggiore ai nostri ragazzi ma esclude potenzialmente dalla procedura di ammonimento prevista dalla nuova legge coloro che, ad esempio compiuta da poco la maggiore età, possono in ambiti scolastici essere protagonisti di reati di questo tipo».

Esprimono pareri favorevoli sul testo di legge i presidente di Age, Agesc, Aimc e Uciim riportati nel sito di Copercom (www.copercom.it, 18 maggio 2017), con alcune proposte.  Roberto Gontero, presidente dell’Associazione Genitori Scuole Cattoliche, ad esempio,  richiama l’attenzione sulla «costruzione di relazioni personali educative» che inizia in famiglia «dove si creano rapporti affettivi, dialogo, occasioni di confronto»  e pertanto andrebbe valorizzata  l’importanza dell’associazionismo «soprattutto familiare, che opera per rinnovare e formare la responsabilità educativa dei genitori che devono seguire e capire, nel limite del possibile, anche la presenza in rete dei propri figli».

(aggiornamento 19 maggio 2017)
Redazione Bioetica News Torino