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Donne in gravidanza e puerperio. Supporto psicologico per Ansia da Covid-19 al Sant’Anna di Torino e studio dell’ITOSS sui casi confermati

27 Marzo 2020

Dare alla luce un bambino o una bambina sono momenti che riempiono di gioia per una mamma. La gravidanza e il puerperio sono fasi della vita molto delicati. Le premurose attenzioni rivolte alla nuova vita nascente che la neomamma ha avuto per tanti mesi nell’attesa del suo arrivo si intensificano dopo il parto, mettendo a dura prova  la sua relazione nel ruolo di madre. La sua vita, in questo periodo, ha dei cambiamenti, dai ritmi del sonno all’alimentazione all’interno della famiglia, al suo stesso corpo.

La sensazione di malinconia, inquietudine possono manifestarsi nei primi giorni dal parto, dovuto al calo ormonale – estrogeni e progesterone –  e alla spossatezza fisica e mentale ma tende poi a risolversi in una decina di giorni.  Invece è diverso se tale condizione persiste e viene vissuta come sofferenza dalla mamma  perché potrebbe trattarsi di depressione post-partum che richiede un aiuto, familiare e quello di un medico di fiducia.

In questo periodo di emergenza dalla diffusione del rischio di contagio da Covid-19 le mamme in gravidanza e puerpere vivono una preoccupazione e uno stress ancora maggiori sia per la paura di contrarre la patologia e trasmetterla al neonato sia per l’isolamento restrittivo imposto  e gli accessi limitati ai servizi in ospedale e sul territorio.

All’Ospedale Sant’Anna – Città della Salute e della Scienza di Torino è stato attivato un servizio di supporto psicologico per tutte le mamme in gravidanza o in puerperio per seguire le pazienti a casa in via telematica.  Prende il nome di “Contact”;  è formato da un gruppo di psicologhe con esperienza nell’ambito della ostetricia e della perinalità che ricontatteranno per l’ascolto dei problemi delle mamme  entro 48 ore nei giorni feriali da quando lasceranno il loro recapito telefonico all’indirizzo e-mail  psicologiaperinatale@cittadellasalute.to.it . Al primo consulto telefonico  potrebbero se necessario seguirne altri di supporto. Dalla stessa struttura ospedaliera viene annunciata una buona notizia: l’aumento di 69 bambini nati in più  tra il 23 febbraio e il 17 marzo di quest’anno  rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono nati 478 rispetto ai 409 dello scorso anno.

L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha avviato di recente uno studio osservazionale di coorte per rilevare e analizzare i casi da virus SARS-CoV-2 nelle donne in gravidanza e in puerperio osservate dai presidi sanitari. È uno  studio dell’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS), che raccoglie i dati sulla mortalità e morbosità materna grave, in collaborazione con la rete di presidi e professionisti sanitari che partecipano alla sorveglianza,  con cui si  cerca di avere una conoscenza utile alla prassi clinica per dare sostegno alle politiche sanitarie nel contesto della pandemia.  Condotto dalla dottoressa Serena Donati del Centro Nazionale per la Prevenzione e la Promozione della Salute – Iss,  allo studio  collaborano un team di  esperti in diverse discipline: ginecologia e ostetricia, anestesia e rianimazione,  medicina perinatale,  neonatologia e pediatria, ostetricia e malattie infettive.

Non si hanno ad oggi  informazioni conclusive sulla suscettibilità delle donne in gravidanza alla patologia da Covid-19 e i dati che si hanno ad oggi sembra porsi in modo analogo alla popolazione in generale. In letteratura si hanno 19 casi di donne in gravidanza e neonati di madri  con sintomatologia clinica da Covid-19 per i quali il virus non è stato rilevato nel liquido amniotico o nel sangue neonatale da cordone ombelicale e non è stato segnalato alcun decesso materno. Vi è un singolo caso di trasmissione verticale possibile intrauterina o intrapartum ma secondo il parere degli esperti sembra improbabile che il feto sia infettato in gravidanza. Tre madri infette dall’esame dei tamponi e istopatologico di 3 placente non hanno riportato risultati positivi al virus sui neonati.

Obiettivo

Si propone di definire  l’incidenza delle infezioni dovute da SARS-CoV-2 in gravidanza e puerperio individuate nei presidi sanitari, di descrivere gli esiti materni e neonatali a seguito dell’infezione in gravidanza e studiare la correlazione tra le caratteristiche socio-demografiche e  ostetriche e la gestione clinica e organizzativa dei casi di infezione in gravidanza con gli esiti materni e neonatali.

Tutte le regioni sono coinvolte.  Dei  presidi sanitari con un’unità ostetricia –  Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia –  che fanno della rete del sistema di sorveglianza ostetrico italiano (ITOSS) e  quelle che non ne fanno parte – Valle d’Aosta, Liguria, Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata e le PA di Trento e Bolzano.

Ha ricevuto l’approvazione favorevole  definitiva del Comitato etico dell’Iss il 23 marzo scorso che consiste, per il protocollo di base seguito in tutte le regioni, nella segnalazione dei casi e  nella compilazione della scheda online e per le regioni che aderiscono al protocollo allargato la raccolta di campioni biologici per lo studio della trasmissione verticale materno-fetale dell’infezione attraverso la ricerca del virus nei fluidi corporei materni, negli annessi fetali, nel sangue cordonale, nell’orofaringe neonatale alla nascita e nel latte materno e la rilevazione della risposta anticorporale materna al Virsu Sars-CoV-2 nel siero e nel latte.  I campioni biologici prelevati saranno inviati in strutture del Nord, Centro e Sud Italia per avere uniformità e qualità degli esami.

Per “caso” si intende ogni donna con diagnosi di infezione certa da Sars-Cov-2 in gravidanza o in puerperio, che si rivolge ai presidi ospedalieri per visite ambulatoriali o per il ricovero.

L’analisi statistica dei dati raccolti e dei risultati dei test eseguiti sui campioni biologici prelevati sarà effettuata presso il reparto Salute della Donna e dell’Età Evolutiva del Centro nazionale per la prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute dell’ISS.  L’incidenza delle infezione da Covid-2 in gravidanza sarà stimata utilizzando il totale dei parti riportato dai CedAP.
Lo studio riguarderà:  le  analisi descrittive della gestione dei casi incidenti – trattamento antivirale, modalità del parto, ricovero in terapia intensiva, uso di ECMO; il confronto dei i tassi di possibili eventi avversi individuali  (es. altre condizioni di morbosità materna grave, parto pretermine, anomalie congenite, morte perinatale, morte materna) tra la coorte delle donne infette e la popolazione di confronto; la descrizione degli esiti della ricerca del virus nei fluidi corporei materni, negli annessi fetali, nel sangue cordonale, nell’orofaringe neonatale alla nascita e nel latte materno. Dopo aver elaborato le informazioni ottenute dalle  schede della raccolta dati la disponibilità delle copie delle cartelle cliniche delle donne e dei neonati arruolati nello studio permetterà di fare ulteriori analisi descrittive di approfondimento.

 

Arruolamento

L’arruolamento riguarderà donne in gravidanza e in puerperio con diagnosi certa di infezione da Sars-CoV-2, in atto o pregressa,  che si rivolgono ai presidi sanitari per visite ambulatoriali, per ricovero per complicanze della gravidanza o per assistenza a IVG, aborto spontaneo o travaglio/parto e le donne in puerperio >42 giorni dall’esito della gravidanza con infezione da Sars-Cov-2 confermata in atto che si ricoverano in un presidio ospedaliero .

La certezza sarà data solo tramite tampone naso-faringeo e/o la positività della ricerca di anticorpi su sangue periferico e /o la TAC del torace senza escludere nuovi test di i screening validati. I criteri di esclusione riguardano l’età materna < ai 18 anni, il rifiuto di partecipare allo studio e l’incapacità della paziente di prestare consenso alla partecipazione.
Per ulteriori approfondimenti:

www.epicentro.iss.it/coronavirus L’infezione da Sars-CoV-2 in gravidanza: studio prospettico dell’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS).

 

 

 (aggiornamento 28 marzo 2020, h. 17.24)

 

Redazione Bioetica News Torino