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62 Ottobre 2019
Numero Speciale I volti della sofferenza

Editoriale

Gentilissimi  lettrici e lettori,

La storia umana, individuale e collettiva, porta in sé, accanto ai traguardi raggiunti, ai successi conseguiti l’ineluttabile peso della sofferenza lungo i secoli e nel viaggio di ciascuna vita umana. La creatività artistica lo raffigura nel narrare, dipingere, fotografare o mettere in scena l’essere umano facendogli emergere il vissuto, le tensioni affettive, sentimentali, sociali, spirituali, politiche dell’epoca in cui vive. Si coglie in tutte le diverse sfaccettature della realtà negli avvenimenti raccontati dai media.

È soprattutto quando si è a fronteggiare situazioni difficili della vita, dinanzi alle quali si è provati duramente, come può essere ad esempio una malattia inguaribile o una perdita del lavoro o una separazione per la perdita di una persona cara, o ancora in prossimità del morire, che affiorano alla mente domande che interpellano sin dai tempi antichi l’essere umano dal perché proprio a me al cercare di dare un senso alla propria esistenza. La finitudine umana è insita nell’essere umano e la accompagna nel corso di tutta la vita che è  fatta di limiti e di fragilità.

Al tema della sofferenza il Centro Cattolico di Bioetica – Arcidiocesi di Torino ha cercato di intessere un mosaico caleidoscopico della realtà reso da prospettive multidisciplinari a cui hanno contribuito nel convegno del 28 settembre scorso, intitolato «I volti della sofferenza» e tenutosi in Facoltà Teologica di Torino, relatori provenienti dal mondo filosofico, teologico, sanitario e pastorale. Lo sguardo percosso dell’uomo Crocifisso espresso nel Telo Sindonico è stato il primo cammino su cui si è meditata la sofferenza umana attraverso il prof. Giorgio Palestro, Preside Emerito della Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Torino e Presidente del Centro Cattolico di Bioetica, che ha comparato sul piano scientifico la crocifissione di Gesù trasmessa dai Vangeli con l’immagine dell’Uomo della Sindone.

In questo numero speciale intitolato «I  volti della sofferenza» desideriamo porre una riflessione sulla sofferenza umana a cominciare dall’intervento del professore Giorgio Palestro. Prima di proseguire però  con gli interventi che pubblichiamo vorremmo ricordare a proposito della Sindone le parole di San Giovanni Paolo II pronunciate durante la celebrazione e venerazione a Torino nel 1998 a Torino, che menzionano i tanti volti della sofferenza nel mondo.  Aveva appellato  così la Sindone: «Una provocazione all’intelligenza», «l’icona della sofferenza dell’innocente di tutti i tempi: delle innumerevoli tragedie che hanno segnato la storia, e dei drammi che continuano a consumarsi».   Richiamava a non essere indifferenti dinanzi ai drammi che colpiscono l’umanità,  «come non pensare ai milioni di uomini che muoiono di fame, agli orrori perpetrati nelle tante guerre che insanguinano le Nazioni, allo sfruttamento brutale di donne e bambini, ai milioni di esseri umani che vivono di stenti e di umiliazioni ai margini delle metropoli, specialmente nei Paesi in via di sviluppo? Come non ricordare con smarrimento e pietà quanti non possono godere degli elementari diritti civili, le vittime della tortura e del terrorismo, gli schiavi di organizzazioni criminali?»

Poi pubblichiamo l’intervento del professore Oreste Aime della Facoltà Teologica di Torino che ci accompagna con un approccio filosofico al tema della sofferenza nella conferenza da lui tenuta, dal titolo «”Non distogliere lo sguardo”. Il male e la sofferenza nella riflessione filosofica». Ne ripercorre in modo sintetico il pensiero filosofico soffermandosi sulle suggestioni date da Emmanuel  Levinas sul rapporto tra sofferenza e volto per terminare sul rapporto con le cristologie filosofiche di Simone Weil, Paul Ricœur e Luigi Pareyson.  Un tema quello della sofferenza che continua tuttora a sollevare domande sul senso.

Monsignor Marco Brunetti, Vescovo della Diocesi di Alba e Responsabile della Pastorale della Salute CEP- Tutela dei minori, e la professoressa Clara Di Mezza, teologa morale e docente alla Facoltà Teologica di Torino,  ne descrivono  su piani diversi ma convergenti dando testimonianza della presenza della sofferenza espressa  in molteplici volti che  abita la società contemporanea e richiamando anche alla responsabilità di ciascuno.

Il dr. Augusto Consoli, medico neuropsichiatra, descrive i diversi aspetti della sofferenza mentale  soffermandosi sugli approcci scientifico, nosografico e narrativo, e sociale  per comprendere, accompagnare, stare vicino a chi è nel dolore  emotivo e fisico.

Invece il dr Ferdinando Garetto ha posto l’attenzione, dando una testimonianza toccante della sua esperienza di medico oncologo, su cura e  prendersi  cura della persona nella fase più delicata della  malattia, “nel tempo della cura palliativa”, durante l’assistenza domiciliare o presso gli hospice.

Concludiamo  con l’inserto su «Fenomenologia e neuroscienze dell’empatia» a cura del medico dr. Roberto Ferraris,  in cui viene analizzata la comprensione del fenomeno dell’empatia umana alla sofferenza e al dolore altrui con un approccio multidisciplinare fenomenologico e neuroscientifico aprendo a nuove possibili prospettive. Il concetto di empatia su base scientifica – biologica nel sistema neuronale a specchio non si oppone ma rafforza quello dato dalle riflessioni fenomenologiche di Husserl e della Stein.

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