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Emergenza freddo a Torino per le persone senza dimora. Dove andare e di cosa si ha bisogno

01 Marzo 2018

Per far fronte alle necessità delle persone  senza dimora che si trovano in questi giorni al freddo e al gelo, soprattutto di notte, l’Arcivescovo di Torino monsignor Cesare Nosiglia  ha incrementato di 10 posti letto l’accoglienza allestita in Arcivescovado, sfruttando gli spazi che fino al mese scorso erano utilizzati per supportare la mensa del Cottolengo in fase di ristrutturazione.  Si rivolge a tutta la società civile, alle parrocchie, case religiose, associazioni e movimenti ecclesiali «ad accrescere l’impegno per avvicinare le persone che nel proprio territorio dormono per strada e necessitano di assistenza» – come si legge da «La Voce e il Tempo», Torino al gelo di Federica Bello  e dal sito www.diocesi.torino.it.  perché  come  spiega Nosiglia « l’appello ad offrire «un angolo di casa» non è solo un progetto di assistenza, «è soprattutto un’occasione di incontro ed educazione della comunità o della famiglia alla autentica carità. La presenza continuativa di persone in povertà assoluta  è uno stimolo concreto a vivere una fede che si fa opera nella carità».

C’è necessità di coperte, bevande calde, abiti pesanti, scarpe… Infatti conclude Nosiglia «questi gesti concreti sono segno di un “servizio” che per i credenti è l’amore stesso di Dio; ed è, in questo tempo di Quaresima, un richiamo forte alla nostra conversione e preparazione alla Pasqua.  So che anche la Città sta potenziando i propri servizi e aprendone di nuovi: è uno sforzo che tutti, per quanto possiamo, dobbiamo appoggiare, perché questa emergenza che tocca i più bisognosi e fragili fra noi riguarda la nostra comunità intera».

Si tratta di uno “stile” –  fa sapere nell’articolo Torino al gelo,  Pierluigi Dovis, direttore Caritas diocesana –  «con cui quest’anno si è organizzata in rete con il Comune di Torino, la Città della Salute, l’Asl e la diocesi l’accoglienza in 4 nuovi spazi che hanno garantito per questo inverno un incremento di 100 posti letto in città. Piccole accoglienze dove –  viene descritto –   si punta sulla relazione, la fiducia, la speranza di cambiamento».  In via Arcivescovado i 10 posti si sono aggiunti ai 30 di inizio gennaio, ai 40 garantiti nell’Ex – ospedale Maria Adelaide, ai 20 di villa Perllizari, ai 25 di via Cappel Verde.

La Caritas diocesana segnala  che chi avesse beni di prima necessità – coperte, abiti pesanti … –  e avesse anche identificato la persona povera cui possono servire, può provvedere direttamente, ma chi non avesse individuato le persone, può portare il materiale nei seguenti punti di servizio per le persone senza dimora:

Comunità di Sant’Egidio, presso la Chiesa dei Santi Martiri a Torino, via Garibaldi 25, da lunedì a venerdì dalle 16 alle 19;

Casa Santa Luisa a Torino, via Nizza 24, da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 oppure il sabato dalle 9 alle 12;

Associazione Bartolomeo & C. a Torino, via Camerana 10/A, da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12 – (solo coperte).

Se qualcuno ha disponibilità di latte e biscotti, può segnalarlo via email a Caritas diocesana caritas@diocesi.torino.it che provvederà a inoltrare la comunicazione a chi di competenza.

Chi intende segnalare un senza fissa dimora che ha visto dormire fuori deve rivolgersi al “servizio adulti in difficoltà” del Comune di Torino adulti@comune.torino.it o telefonando alla Polizia municipale al numero 011 0111 oppure inviando una comunicazione via mail a adulti@comune.torino.it

 

ApprofondimentiEmergenza freddo. Accordo tra la Diocesi e la Città della Salute di Lullo S., «La Voce e il Tempo», 10 dicembre 2017.

Redazione Bioetica News Torino