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1 Settembre 2012
Bioetica News Torino Settembre 2012

“Fare il bene, facendolo bene”

Il carisma dell’ospitalità dell’Ordine religioso di San Giovanni di Dio e le attività formative del Fatebenefratelli di San Maurizio Canavese

Il Presidio Ospedaliero Riabilitativo «Beata Vergine della Consolata» di S. Maurizio Canavese appartiene dal 1940 alla Provincia Lombardo-Veneta dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, detto dei Fatebenefratelli, ente ecclesiastico avente personalità giuridica, che da oltre 400 anni esercita in Italia la missione dell’assistenza agli infermi sull’esempio del suo fondatore S. Giovanni di Dio (1495 – 1550).

Si è sempre occupato della cura di persone affette da disturbi psichici fino al 1999.
Dal 2000 il Presidio ha iniziato a svolgere attività riabilitativa plurispecialistica in regime di convenzione con il Servizio Sanitario della Regione Piemonte.
Nel 1990 è stato riconosciuto dalla Regione Piemonte Presidio Sanitario (ex art. 43 Legge 833/78).

Il Presidio Riabilitativo Fatebenefratelli dedica posti letto alla medicina fisica riabilitativa, alla riabilitazione neurologica e reumatologica, all’assistenza dei pazienti alcolfamarcodipendenti e dei pazienti psichiatrici in attesa di giudizio forense, a pazienti affetti da demenza e anziani lungodegenti post-acuti, fornendo quindi un’assistenza plurispecialistica prestata da èquipe multidisciplinari che svolgono il loro compito in maniera integrata.

Al Presidio si affiancano le Comunità Protette di san Giovanni di Dio e san Benedetto Menni che proprio quest’anno festeggiano il loro decennale impegno nell’assistenza e ospitalità di pazienti psichiatrici, in un sinergico contributo tra operatori, familiari e istituzioni territoriali per la realizzazione dei vari progetti riabilitativi.

Il principio chiave che guida l’opera dei Fatebenefratelli è il desiderio di “fare il bene, facendolo bene”: così soleva dire il loro fondatore, San Giovanni di Dio che a Granada fondò quello che si può definire il primo ospedale moderno per aver collocato al centro dell’attenzione l’uomo. I collaboratori di Giovanni di Dio diventarono un vero e proprio Ordine religioso coi tre classici voti di povertà, castità ed obbedienza al quale ne aggiunsero uno che è soltanto loro, quello dell’ospitalità. Il carisma dell’ospitalità ispira infatti il primo degli obiettivi assistenziali che è quello di fornire un’assistenza che consideri tutte le dimensioni della persona umana: fisica, psichica, sociale e spirituale. Soltanto un’attenzione che consideri tutte queste dimensioni, almeno come criterio di lavoro e come obiettivo da raggiungere, potrà considerarsi come assistenza integrale.

Per questo l’assistenza erogata è condotta ed ispirata dai seguenti criteri:
– avere come centro d’interesse la persona assistita
– promuovere e difendere i diritti del malato e del bisognoso, tenendo conto della loro dignità personale
– impegnarsi decisamente nella difesa e nella promozione della vita umana sia del paziente che dell’operatore
– valorizzare la dimensione religiosa come offerta personale di salvezza, rispettando però gli altri credo, fedi, religioni e opinioni di vita, in piena libertà di coscienza
– riconoscere il diritto della persona assistita ad essere informata sul suo stato di salute; difendere il diritto di morire con dignità, con l’assistenza religiosa richiesta
– valorizzare e promuovere le qualità e le professionalità dei collaboratori, con particolare attenzione allo sviluppo delle risorse umane
– osservare le esigenze del segreto professionale e rifiutare la ricerca di lucro.

Da sempre l’Ordine dei Fatebenefratelli ha creduto nella formazione permanente degli operatori come chiave di lettura nell’affrontare le esigenze di aggiornamento tecnico e professionale da un lato, ma soprattutto come mezzo di orientamento e riflessione nelle sfide etiche che le nuove tecnologie oggi pongono nel campo della sanità e della ricerca.

Le proposte formative del Presidio nascono dalla consapevolezza che la formazione è parte integrante dell’attività istituzionale e che costituisce il mezzo più efficace per la diffusione del sistema di valori ai quali la struttura si ispira. In quest’ottica temi quali l’etica, la gestione carismatica, la comunicazione, la relazione d’aiuto e la qualità, vengono ritenuti supporti fondamentali di tutti quei valori che pongono al centro l’uomo, in quanto facilitano i percorsi di miglioramento nei servizi sanitari e socio – assistenziali.

Gli eventi formativi a contenuto tecnico-professionale vengono proposti, invece, per dotare gli operatori di strumenti idonei ad arricchire la competenza, ma sempre collegati alla dimensione etica e di umanizzazione, in quanto al centro dell’attività formativa e lavorativa deve sempre essere posto il rispetto per la dignità della persona malata, considerata nel più ampio contesto della solidarietà.

È quindi con viva soddisfazione che accogliamo l’invito del Centro Cattolico di Bioetica a collaborare al varo della rivista «Bioetica News Torino» che siamo certi saprà essere un prezioso strumento per mettere in rete non solo la riflessione sulle principali tematiche etiche, ma anche una puntuale occasione di confronto e di dialogo tra opinione pubblica e addetti ai lavori.

Un’occasione di analisi e di scambio reciproco che speriamo possa trattare, tra le tante istanze etiche, quelle che più ci sono vicine nel nostro agire quotidiano, che sono:
– umanizzazione e malattia
– bioetica e diritti dell’anziano
– il consenso informato nel paziente demente/psichiatrico
– la terapia del dolore: orientamenti bioetici
– etica, sistema sanitario e allocazione delle risorse
– psichiatria e salute mentale: orientamenti bioetici
– neuroscienze ed esperimenti sull’uomo: problemi bioetici
– accoglienza e accompagnamento spirituale del malato

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