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12 Settembre 2013
Supplemento Medicina narrativa e letteratura

«Il dolore della mente», 21 settembre, Parrocchia S.M. Madre della Chiesa – Settimo Torinese (To)

Negli ultimi vent’anni i disturbi mentali e le dipendenze da sostanze stupefacenti sono aumentati a livello mondiale quasi del 40 per cento: un incremento impressionante, registrato dallo studio internazionale «Global burden of disease 2010», pubblicato a fine agosto dalla rivista «The Lancet». Secondo gli autori dello studio le cause principali sarebbero l’invecchiamento e la crescita della popolazione. Ma c’è da scommettere che anche la crisi economica darà il proprio contributo. Come affrontare questa emergenza sociale, che ogni anno costringe alla disabilità milioni di persone? Come aiutare malati e parenti? Domande cruciali non solo per i diretti interessati, ma anche per chi governa: i 120 mila giocatori patologici italiani (ludopatici), che nel 2012 si sono rivolti ad Asl e ospedali per farsi curare, sono costati da soli quasi 2 miliardi di euro, un quarto del gettito Imu, e in prospettiva potrebbero richiedere 46 miliardi, non solo per terapie e ricoveri, ma anche per disoccupazione, perdita di produttività, spese giudiziarie e sostegno economico ai familiari.

Di tutto questo si parlerà il 21 settembre prossimo al convegno «Il dolore della mente. Riflessioni e idee per aiutare le comunità ad affrontare la sofferenza psichica», organizzato dagli Uffici pastorali diocesani Caritas e Salute e il Tavolo diocesano di Salute mentale, in collaborazione con la parrocchia S. Maria Madre della Chiesa di Settimo Torinese (via don Gnocchi 2), che ospiterà i lavori dalle 8 alle 13.

Anzitutto, spiega Pierluigi Dovis, direttore della Caritas diocesana, «può essere utile distinguere tra “malattia psichica”, che comporta inabilità vera e propria, e “disagio” o “dolore mentale”, termini che si riferiscono più in generale alle condizioni che rendono fragile la capacità mentale, affettiva e volitiva delle persone. Non si tratta di vere e proprie patologie, perché non dipendono da una causa organica, ma da un mix di eventi ambientali ed esperienziali, come ad esempio la perdita del lavoro». Stando così le cose, prosegue Dovis, «è chiaro che il disagio della mente non può essere curato solo con i farmaci o gli adempimenti medici: richiede anzitutto buone relazioni e forme di integrazione e amicizia, che impediscano a chi è in difficoltà di sentirsi solo ed emarginato».

Per il direttore Caritas l’isolamento è «il problema-chiave che dovremo affrontare nei prossimi anni. In una società sempre più atomizzata e individualista, soprattutto nelle grandi città avremo sempre più persone sole che, di fronte a un momento di sfiducia e difficoltà, si sentiranno inutili e senza orizzonti di senso, con forti impulsi al suicidio. La lotta all’isolamento non richiede solo un’attenzione etica da parte delle persone, ma anche un nuovo modo di costruire le città, che dia rinnovato impulso ad esempio ai quartieri, dove tutti si conoscono e riconoscono». Secondo le statistiche ufficiali, d’altronde, almeno il 90 per cento delle persone che hanno tentato il suicidio non voleva davvero di farla finita, ma ha seguito una pulsione irrefrenabile di fronte a una batosta particolarmente grave. «Questi traumi», prosegue Dovis, «si possono assorbire nella misura in cui si ha qualcuno con cui parlarne; e se questo qualcuno è solo lo psichiatra, lo psicologo o il tecnico, l’aiuto è efficace fino a un certo punto. Sono essenziali, invece, i confronti con le persone che non trovi su appuntamento, e cioè marito, moglie, madre, figlio, amico… A fare la differenza è il sorriso di chi ti è prossimo, il suo saluto, il suo ascolto disinteressato. Come diceva il card. Carlo Maria Martini, in questi casi è la comunità che guarisce».

Per questo, incalza don Marco Brunetti, direttore dell’Ufficio Salute, «il lavoro che stiamo cercando di fare, come Chiesa locale, è anzitutto di animazione all’interno delle comunità e non solo di cura». Lo strumento principale per attuare l’azione pastorale in questo senso è il Tavolo diocesano di Salute mentale, nato nel 2006 per iniziativa dei due Uffici Caritas e Salute, assieme ad associazioni e cooperative. «Il Tavolo», spiega don Brunetti, «è un punto di raccordo e coordinamento che mette in rete tutte le forze presenti sul territorio diocesano, compresi alcuni rappresentanti dei Centri di salute mentale, psichiatri e psicologi».

L’ascolto e il sostegno, aggiunge Ivan Raimondi, referente dell’area “Salute mentale” dei due Uffici diocesani, si concretizzano in particolare attraverso il servizio Lu.Me. (sito in c. Mortara 46 c, tel. 011.21.66.829), nato due anni fa «per tutti coloro che necessitano di consigli e orientamento in situazioni di sofferenza psichica. Fornisce anche informazioni utili sulla rete di servizi pubblici e privati a cui ci si può rivolgere. Lo sportello è rivolto a chi è colpito da disagio psichico, ma anche a chi deve aiutarlo e cioè amici, conoscenti, parenti, operatori pastorali…». Purtroppo, ammette Raimondi, «anche il mondo ecclesiale non sta rispondendo a questi problemi come ci saremmo aspettati. D’altronde gli stessi Dipartimenti di salute mentale sono in estrema difficoltà, non solo per i tagli cronici ai finanziamenti, ma anche perché ormai intercettano marginalità e fragilità tra le più ampie e diverse, causate da povertà materiale, culturale e sociale. Pertanto si è andato allargando il bacino di persone in cerca di aiuto e risposte che quegli stessi servizi non possono dare, come trovare un impiego a un disoccupato caduto, proprio per questo, in depressione».

Convegno «Il dolore della mente. Riflessioni ed idee per aiutare le comunità ad affrontare la sofferenza psichica»: sabato 21 settembre 2013, ore 8.00 – 13.00, presso Sala dell’oratorio della parrocchia S. Maria Madre della Chiesa, via Don Gnocchi 2, Settimo Torinese (To)
Calcolati 3 crediti ECM per tutte le professioni sanitarie
Iscrizione obbligatoria entro il 14 settembre 2013

Segreteria organizzativa: Ivan Raimondi – Uffici Pastorali Caritas e Salute, via Val della Torre 3 – Torino, tel. 011.51.56.362 – fax 011.51.56.359
email: salutementale@diocesi.torino.it  www.diocesi.torino.it/salute

locandina con il Programma

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12 Settembre 2013 Supplemento Medicina narrativa e letteratura