Sostieni Bioetica News Torino con una donazione. Sostieni
18 Marzo Aprile 2014
Speciale Aborto Post-nascita: Considerazioni in merito all'articolo di Giubilini & MINERVA, 2012 "After birth abortion: Why should the baby live?"

Il Film “Snowpiercer”

Critica cinematografica di Gianluca Arnone, Snowpiercer, in www.cinematografo.it, 26 febbraio 2014

Ci sono storie che non stancano mai, come quella che da un fumetto francese (Transperceneige) passa dieci anni dopo nel film di Bong Joon-Ho1. Racconta di ere glaciali e di giudizi universali, di arche della salvezza e di ardori prometeici, di oppressori e di schiavi in rivolta. Storie di dolore e di redenzione stipate nel portentoso e visionario treno di Bong.

La locandina del film

La locomotiva – l’Arca sferragliante, come viene ribattezzata – gira in tondo, anno dopo anno. É il 2014, il surriscaldamento globale minaccia il pianeta, ma l’uomo inventa un agente chimico capace di refrigerare l’atmosfera. Funziona, tanto da provocare una nuova glaciazione. A salvarsi i pochi fortunati con posto in carrozza. Ma il treno somiglia al Titanic, impietoso e classista. In terza classe serpeggia la rivolta e un novello Mosè dovrà guidare i dannati alla testa della vettura, dove solo è possibile “sovvertire” la rotta.

Giocattolone steampunk carico di rimandi intertestuali, allusioni bibliche, reminiscenze mitiche, Snowpiercer2 è uno dei film di fantascienza più ambiziosi degli ultimi anni, in cui ingranaggi filosofici e bulloni narrativi s’incastrano alla perfezione, offrendoci un intrigante e spassosa carrozza-mondo, con vista apocalisse. Delizia per cinefili (la macchina è il cinema, ça va sans dire), dispositivo da smontare e rimontare, visione dopo visione.

Ottima la confezione, potente la colonna sonora firmata da Beltrami, memorabili un paio di sequenze (la scoperta del sushi e l’indottrinamento degli infanti). E se Chris Evans si rivela fiacco come eroe, i villain non deludono: Ed Harris è il deus ex machina diabolico e incontrovertibile, Tilda Swinton l’improbabile mastino del capo, John Hurt l’uomo dei pizzini.

Octavia Spencer e la coppia asiatica Song Kang-ho / Go Ah-sung completano l’ensamble multirazziale, cartina di tornasole delle ambizioni commerciali dell’operazione: Snowpiercer è il film più costoso mai realizzato in Corea (budget 38 milioni di dollari). Normale cerchi la via della sete del mercato globale.

Snowpiercer di Bong Joon Ho, a colori, 126′, Corea del Sud, Usa, Francia 2013


Sitografia

1 Bong Joon-ho è il regista sudcoreano del film Snowpiercer. Trae ispirazione dal fumetto di fantascienza francese Le Transperceneige di Benjamin Legrand e Jacques Lob e disegnato da Jean-Marc Rochette. Una versione italiana del fumetto è in edicola da febbraio, edito da Editoriale Cosmo.
Ambientato nel 2031, in un’era glaciale che stermina l’umanità eccetto alcune persone sopravvissute perché sono riuscite a salire su un treno ad alta velocità chiamato Snowpiercer che gira il mondo. Per 18 anni il treno percorre il pianeta mentre all’interno dei vagoni fra i sopravvissuti la convivenza è difficile, anche perché gli emarginati sono stipati in coda e i ricchi nelle prime lussuose carrozze. Poi la rivolta sociale insorge.

2Snowpiercer (2013) è stato presentato Fuori Concorso all’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.
Tra gli interpreti: Chris Evans (Curtis- il leader della rivoluzione) che apparve nel ruolo di Captain America in The Avengers, Song Kan-ho (Namgoong Minsoo – lo specialista della sicurezza), lo ricordiamo nel western alla Leone in Il buono, il matto e il cattivo di Kim Jee-Woon (2008), Ed Harris (Wilford- il creatore del treno) nelle vesti di David Englander in 40 carati (2012) e nel ruolo di Christof il creatore del Truman Show con cui vinse il Golden Globe come migliore attore non protagonista (1998), John Hurt (Gilliam- il leader spirituale della sezione di coda) che recita nella Talpa e nella saga di Henry Potter, Tilda Swinton (Mason- Ministro del treno), attrice londinese in The Grand Budapest Hotel (2014), film diretto da Wes Anderson, con cui si è aperta la cerimonia del 64mo Festival di Berlino.
Con Kelly Masterson Joon-ho ha scritto la sceneggiatura. Prodotto da Jeong Tae-Sung, Steven Nam, Park Chan-Wook per Moho Films, Opus Pictures, il film è dal 27 febbraio nelle sale italiane distribuito da Koch Media.
Valutazione: **** e scheda tecnica: <http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=55241>

© Bioetica News Torino, Aprile 2014 - Riproduzione Vietata