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56 Aprile 2019
Bioetica News Torino Aprile 2019

Il Film «Sofia» di Benm’Barek M.

Opera prima di Meryem Bemn’Berek, esordiente e talentuosa regista marocchina vincitrice, a Cannes, del prestigioso premio Un Certain Regard per la migliore sceneggiatura, Sofia è la storia di una ragazza di 20 anni  che vive con la famiglia i drammi dell’indigenza. Costretta a fare i conti con una società ostile e ipocrita, la sua vita cambia radicalmente quando scopre di essere incinta. Da quel momento inizia per lei una vera e propria lotta contro il mondo e contro se stessa, nel tentativo disperato di ritrovare il padre del bambino in una realtà che sembra voler precluderle qualsiasi possibilità di riscatto.

Film “estetico e politico”, come definito a Cannes, Sofia1 è un potente affresco sull’evoluzione di differenti generazioni ed estrazioni sociali in una società − quella marocchina  − fortemente restrittiva e tradizionalista, che da oltre 25 anni lotta per il cambiamento; ma secoli di dittatura psicologica e di rigide regole sociali non si spazzano via facilmente. La stessa Sofia, pur riuscendo a trasformare la sua situazione negativa, continuerà a rimanere chiusa in una gabbia mentale, vittima di una cultura che non riconosce la libertà di pensiero e che respinge l’idea del progresso con incredibile forza.

Sofia_Benm'Barek 2018 poster
Sofia di Meryem Benm’Barek (Qatar, Marocco, Francia 2018), poster

Lo stile narrativo è asciutto, privo di fronzoli, a tratti crudo e impietoso, perfettamente in tono con la recitazione minimale e intensa dell’attrice protagonista, Maha Alemi, che non essendo un’attrice professionista porta sulla scena la sua stessa esperienza di donna marocchina con sconvolgente asprezza e realismo.
La pellicola riesce a raccontare in modo estremamente minuzioso seppur sintetico il dramma di una realtà divisa in classi, in cui anche il corpo della donna è merce di scambio. La regista vuole però che lo spettatore conservi un punto di vista oggettivo, evitando di provare pietà ed empatia per le sorti della giovane Sofia; per questo la dipinge viziata, capricciosa e senza qualità, a sottolineare come spesso siano proprio le donne le aguzzine di se stesse (non sono così diverse, infatti, neanche le altre donne della famiglia).

Il ritmo veloce e incalzante − non sono poche le scene riprese in steady cam − tiene incollato lo spettatore fino alla fine, e la recitazione impeccabile degli attori consacra definitivamente il film come una delle perle di questa stagione cinematografica.

Unico difetto: il crudo realismo, portato al suo estremo, tende a porre in secondo piano la forte emotività della storia, che appare dunque priva della doverosa componente sentimentale.


 Sofia di Meryem Benm’Barek, 85′, Qatar, Marocco, Francia 2018

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