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45 Gennaio Febbraio 2018
Bioetica News Torino Gennaio Febbraio 2018

Il Libro «Invecchiare on-line» di Carlo S.

È ormai sotto gli occhi di tutti: dagli ultimi anni ′80 a oggi le realtà industrializzate del mondo, da Occidente a Oriente, stanno vivendo un periodo di profondi cambiamenti che col tempo ne hanno alterato significativamente il tessuto sociale e le abitudini quotidiane.

Si può dire al di là di ogni incertezza che il cambiamento più evidente  (e sconvolgente, se pensiamo alla sua incontenibilità e imprevedibilità) è avvenuto sul piano tecnologico: il passaggio al digitale e l’ormai irrefrenabile computerizzazione della società contemporanea hanno sì permesso una più facile ed efficiente comunicazione tra le persone e un accesso ai servizi più semplice e immediato, ma dall’altra parte hanno creato una spaccatura non indifferente all’interno di una realtà sociale da sempre stabile e ben definita nei ruoli e nelle consuetudini.
Con il suo volume, di 200 pagine, edito da Vita e Pensiero, intitolato  Invecchiare on-line: Sfide e aspettative degli anziani digitali Simone Carlo, dottore di ricerca in Culture della Comunicazione all’Università Cattolica del «Sacro Cuore» di Milano, intende analizzare con accuratezza i vantaggi, gli svantaggi e le contraddizioni dell’era della digitalizzazione, con un occhio di riguardo verso i cosiddetti “nuovi anziani” e le loro variegate modalità di fruizione dei dispositivi  oggi presenti sul mercato.

Istat 2017: più di un quinto della popolazione è over 65

Ciò che più preoccupa è la constatazione che l’Italia è decisamente un Paese per vecchi: secondo i più recenti dati Istat del 2017, raccolti dall’autore, «più di un quinto della popolazione è over 65 e la previsione è di un progressivo invecchiamento della popolazione, sia per l’aumento delle aspettative di vita sia per la decrescente natalità». Statistiche che non lasciano certo indifferenti, considerando che la maggior parte della popolazione senior italiana non è digitalizzata, anzi oppone una strenua resistenza all’utilizzo di dispositivi elettronici.

Le disuguaglianze digitali non sono solo un problema di tipo tecnologico ma anche sociale, culturale, economico e politico

Il primo capitolo del volume è dedicato dal docente allo sviluppo e all’analisi approfondita del concetto di “digital divide”, inteso come riflessione sul divario digitale tra le diverse fasce della popolazione, suddivise in base all’età, all’etnia e al background culturale. Oltre a questo è quasi superfluo specificare che la capacità di fruire in modo soddisfacente delle infinite possibilità offerte da Internet dipende dalle competenze digitali del singolo individuo: una scarsa conoscenza delle risorse messe a disposizione dalla rete comporta chiaramente un errato o, perlomeno, incompleto utilizzo. I divari digitali, dunque, non sono un problema di ordine puramente tecnologico, quanto sociale, con ramificazioni in campo educativo, culturale, economico e politico.

Integrazione degli anziani al mondo tecnologico

Il secondo capitolo scandaglia invece le possibili soluzioni al problema della progressiva esclusione degli anziani dalla comunità, cercando di favorire l’integrazione di questi soggetti al mondo tecnologico moderno. Ciò costituirebbe un supporto cognitivo notevole per l’anziano, il quale potrebbe godere di un invecchiamento attivo che gli consentirebbe maggiore serenità, sicurezza, indipendenza e apertura alla vita sociale.
È tuttavia importante precisare che l’adozione di device digitali da parte degli anziani può essere fonte di frustrazione e disistima, in quanto i soggetti potrebbero riscontrare difficoltà nel maneggiare mouse e tastiera o non vedere con nitidezza ciò che appare sullo schermo.
Un aiuto consistente nel facilitare l’inserimento degli over 65 nel mondo digitalizzato è rappresentato dagli scambi relazionali e, soprattutto, intergenerazionali che offrono numerose opportunità di condividere competenze e saperi e hanno grande influenza sull’aumento della qualità della vita.

Come sono gli anziani over 65 digitali in Italia

È doveroso inoltre sottolineare, come fa Simone Carlo nel terzo capitolo, che nonostante l’Italia sia uno dei Paesi europei con il più basso tasso di digitalizzazione tra gli anziani, gli over 65 che invece hanno ceduto al fascino della tecnologia sono caratterizzati da una condizione economica e un livello culturale migliore rispetto ai non digitalizzati, un contesto relazionale e familiare soddisfacente e una buona salute fisica. Questo esiguo numero di anziani al passo con i tempi ha sviluppato una predilezione per Internet rispetto ai media tradizionali come la televisione, preferisce leggere i giornali online piuttosto che quelli in versione cartacea, è un assiduo fruitore dei servizi messi a disposizione dai siti di commercio elettronico e una piccola parte sceglie gli e-book al posto dei libri veri e propri.
Molti anziani ammettono inoltre che Internet è un valido aiuto nelle commissioni di tutti i giorni, come il pagamento delle bollette, la verifica degli estratti conto e l’invio di comunicazioni varie.
L’autore tiene però a specificare che «i soggetti andati in pensione in tempi recenti hanno nell’uso del computer una delle principali modalità di riempimento (più o meno significativo) del “tempo liberato” dal lavoro». È  indubbio che lo straordinario empowerment dato da Internet possa dare adito allo sviluppo di dipendenze e ossessioni, chiaramente non solo nella fascia di popolazione più adulta; tuttavia il bilancio tra i vantaggi e gli svantaggi pare avere esito positivo: per gli over 65 in particolare, la navigazione in rete offre variegate fonti di svago e svolge un ruolo chiave nella conservazione di una mente giovane e sveglia.

Se i primi tre capitoli sono dedicati a una riflessione prettamente teorica sul tema della digitalizzazione delle comunità più agé, il quarto capitolo ha invece un risvolto più pratico e intende presentare le diverse misure prese in special modo dall’Unione Europea per la tutela e l’inclusione degli anziani all’interno dell’odierna società tecnologica. Scrive Simone Carlo: «qualsiasi politica di riduzione del digital divide non può che avere risultati limitati se la società in sé è diseguale e se l’anziano soffre di qualche forma di esclusione (economica, culturale, sociale)».

Digital Agenda for Europe

In quanto Paese membro, le politiche di inclusione digitale in Italia sono fortemente influenzate dalle misure prese in tal proposito dall’Unione Europea e dai documenti prodotti dalla Digital Agenda for Europe, una delle sette “iniziative faro” della strategia “Europa 2020”, che stabilisce il ruolo chiave delle tecnologie della comunicazione per raggiungere gli “ambiziosi” obiettivi di sviluppo e di crescita che l’Europa si è prefissata per il 2020. È più che mai chiara, quindi, la fondamentale importanza del raggiungimento di un livello di alfabetizzazione digitale soddisfacente in tutto il mondo industrializzato e in tutte le fasce di popolazione nel più breve tempo possibile.

Anzianità e invecchiamento

L’autore infine vuol mettere in luce il fatto che la la vecchiaia non è un destino condiviso e irrefutabile ma «un processo che può rallentare o accelerare, un fenomeno “da governare” e che si inserisce da una parte nell’ineguale distribuzione di opportunità e risorse e dall’altra all’interno della “messa in discorso” che la società fa dell’anzianità»


CARLO S Invecchiare on-line VP 2018 COP

CARLO S.

Invecchiare on-line

Sfide e aspetti degli anziani digitali

Collana «Strumenti. Media spettacolo e processi culturali»
Vita e Pensiero, Milano 2017, pp. 208
€ 18,00

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