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Muore il cardinale monsignor Elio Sgreccia, tra i bioeticisti a livello internazionale

06 Giugno 2019

È morto ieri, 5 giugno, a Roma, il cardinale monsignor Elio Sgreccia, fondatore della bioetica dal personalismo ontologicamente fondato. Presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita e della Federazione Internazionale di Centri e Istituti di Bioetica di Ispirazione Personalista (FIBIP) e  dal 2004 ha ricoperto l’incarico di presidente della Fondazione «Ut Vitam Habeant» e dell’Associazione «Donum Vitae» da lui fondate.

Docente di Bioetica all’Università Cattolica del Sacro Cuore − Facoltà di Medicina “Gemelli” ha dato vita alla cattedra di Bioetica e all’annesso Istituto di Bioetica che ha diretto dal 1992 al 2000 ed ha ricoperto la carica di presidente del Centro di Bioetica già esistente, presso il medesimo Ateneo, dal 1985 al 2006. Ha fatto parte del Comitato nazionale di Bioetica sin dal suo costituirsi, dal 1990,  fino al 2006. È Autore di centinaia di pubblicazioni tra le quali ricordiamo il fondamentale Manuale di Bioetica  conosciuto nel mondo e tradotto in numerose lingue tra le quali il giapponese, e la corposa enciclopedia Bioetica e Scienza Giuridica edita da Edizioni Scientitiche Italiane e curata assieme al professor Antonio Tarantino, composta di 12 volumi.

Un giorno ancora  e avrebbe compiuto 91 anni, figura di infaticabile e zelante sacerdote al servizio del Vangelo, la cui ultima opera risale a pochi mesi fa, intitolata, Contro vento edita da Effatà. Si tratta di una biografia che inizia con i propri ricordi familiari in una casa di campagna di un piccolo paese marchigiano, Nidastore di Arcevia (An)  in cui è nato nel 1928, l’ultimo di sei fratelli, per raccontare attraverso alcune riflessioni l’esperienza del proprio impegno nella bioetica a cui ha dedicato con fervore quarant’anni della sua vita. Un titolo che ha assegnato lui stesso, motivandolo così: «Sento che questa posizione è immutabile soprattutto perché tiene conto della nostra appartenenza alla Chiesa, che come la barca di Pietro (Mt 14,249 soffre della contrarietà del vento. Ed è il Signore che rimprovera i discepoli: «Non abbiate paura, sono Io».

Un volume in cui il professor Sgreccia guarda anche al futuro dando alcune indicazioni. Una,  è che «Per progredire nelle scienze è ⌈invece⌉ opportuno operare il confronto fra i vari saperi cercando i punti in comune e i luoghi  di maggiore fruttificazione. Ad esempio la bioetica può crescere se si arricchisce confrontandosi con l’ecologia, dopo essersi confrontata con la filosofia, se si pone il problema dell’uso delle energie rinnovabili per sostituirle a quelle esauribili o inquinanti. Andare verso il dialogo interdisciplinare per arricchire l’umanesimo e ampliarne la fecondità, non per degradazione, ma per arricchimento. Se la persona umana è una sorgente che attinge dal Creatore la sua ricchezza bisogna andare verso questo orizzonte. Il meglio è in questo orizzonte, verso l’Infinita ricchezza di Dio».

Un altro consiglio è di poter «estendere a tutti i livelli della popolazione le istanze etiche fondamentali  ed in particolar modo quelle gestite proprio dalla bioetica, che riguardano il valore e il senso della vita e della morte,  la dignità della persona e la valutazione morale degli atti nonché i temi della famiglia, dei diritti fondamentali dell’uomo e dell’agire sociale. Ancora questa scienza rimane un sapere marginale se rimane solo universitaria, se non diventa vitale».

Papa Francesco lo ricorda − in una lettera di cordoglio di ieri alla nipote, la professoressa Palma Sgreccia − «con animo grato il suo generoso servizio alla Chiesa, specialmente la preziosa e solerte opera di difesa del fondamentale valore della vita umana, mediante una capillare azione di studio, di formazione e di evangelizzazione».

I funerali si terranno a Roma presso l’Altare della Cattedra in San Pietro venerdì 7 giugno alle ore 14.15.

Redazione Bioetica News Torino