Non c’è sempre una “pillola giusta” prescrivibile come rimedio ad ogni problema umano. Una visione olistica dell’uomo nelle sue componenti fisiche, psicologiche e spirituali è l’approccio della medicina recente, più dal volto umano, che pur sempre attenta al dato scientifico, allarga il proprio sguardo globale alla persona.
La malattia è innanzitutto una esperienza umana, qualunque sia la sua eziologia.
Emozioni e sentimenti possono generare un disagio psichico o di stress attraverso il corpo e far insorgere sintomi o malattie cosiddette psicosomatiche. Tra quelle più comuni sono i disturbi dell’alimentazione, le malattie o i sintomi relativi al sistema cutaneo, l’ansia. Di questo si occupa la psicosomatica che indaga nella interrelazione tra psiche, corpo e mente. Ne evidenzia la complessità dell’essere umano non facilmente codificabile secondo la medicina basata sull’evidenza (EBM), le linee guida e i protocolli. Tale aspetto rende la psicosomatica particolarmente affascinante, perché essa sottolinea quanto scienza e tecnologia non possano esaurire tutti i compiti della medicina che si rivela essere anche arte.
Sui progressi della medicina psicosomatica e sulle prospettive per la bioetica clinica nel nuovo millennio è il tema di riflessione del convegno di sabato 18 maggio al Centro Congressi «Santo Volto» di Torino, in via Borgaro 1, dalle ore 8 alle ore 13.
Due famosi studiosi si confronteranno: lo psichiatra e psicoterapeuta Alessandro Meluzzi che tratteggerà lo stato dell’arte attuale del rapporto tra corpo, mente, cervello e Giorgio Calabrese, medico docente di Dietetica e Nutrizione umana all’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Trarrà le conclusioni dagli interventi sotto il profilo bioetico il professore Paolo Merlo, docente di Teologia Morale all’Università Pontificia Salesiana.
La Locandina con il Programma e riferimenti per informazioni su modalità di iscrizione sono disponibili sul sito www.centrocongressisantovolto.com
© Bioetica News Torino, Maggio 2013 - Riproduzione Vietata