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Osteoporosi, non solo un problema per vecchi Nelle scuole di tutto il Piemonte la campagna per non dimagrire

02 Luglio 2017

«Osteoporosi: non solo un problema per vecchi». Questo il titolo della Campagna
di sensibilizzazione e del concorso per le scuole superiori che nei giorni scorsi ha visto premiate la 2 A e la 5 A dell’Istituto Magarotto di Torino, la 3 AS dell’Istituto
Albert di Lanzo, la 2 Al e la 3 LS dell’Istituto Sobrero di Casale Monferrato e la 3 B dell’Istituto Quintino Sella di Biella. Giovani – più di 1300 i partecipanti – che dopo essere stati formati sui rischi per le ossa di una alimentazione inadeguata e del sottopeso durante l’adolescenza, si sono cimentati nel produrre video o testi capaci di mettere in guardia i coetanei su questi temi. A promuovere la Campagna (con il patrocinio del Miur Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, la collaborazione della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo e il sostegno di 22 Rotary Club piemontesi) l’Associazione PraTo (Prevenzione anoressia Torino) con il professor Carlo Campagnoli, ginecologo ed endocrinologo che ci ha spiegato il significato di questo tipo di intervento tra i giovani.

Professor Campagnoli generalmente quando si sente parlare di osteoporosi ci si riferisce alla popolazione anziana, lei invece ne parla con gli adolescenti nelle scuole…
La campagna di sensibilizzazione che abbiamo avviato ha proprio come titolo «Osteoporosi: non solo un problema per vecchi» perché se l’osteoporosi è una rarefazione del tessuto osseo che interessa particolarmente le donne dopo la menopausa (un graduale indebolimento delle ossa è normale dopo i 35-40 anni) è importante cercare di far sì che questo processo non degeneri in malattia e per questo è importante la prevenzione che si può attuare  già dal’età della scuola secondaria, quando il tema dell’alimentazione è particolarmente sentito ed è spesso oggetto di problematiche.

C’è quindi una relazione tra alimentazione, giovane età e osteoporosi?
La prevenzione dell’osteoporosi, basata su adeguata nutrizione e regolare attività fisica, si ottiene soprattutto nei decenni che precedono la menopausa. Il tessuto osseo è in continuo rinnovamento per l’alternanza di processi di riassorbimento e di formazione. Esso raggiunge il culmine del rafforzamento sul finire dell’adolescenza per gli alti livelli dei «fattori di crescita» che stimolano la formazione, e per gli ormoni ovarici (estrogeni) che frenano il riassorbimento.
Già a partire dai 18-20 anni i «fattori di crescita» tendono fisiologicamente a ridursi, per poi decrescere più nettamente dai 25 e ancor più dai 35, per processi dipendenti dall’età. La sottonutrizione e la magrezza inibiscono i «fattori di crescita» e possono bloccare la funzione ovarica (con conseguente carenza di estrogeni e amenorrea), determinando una perdita che non solo costituisce la premessa per l’osteoporosi postmenopausale ma anche provocarla in anni giovanili.

La sottonutrizione legata all’anoressia penalizza dunque il tessuto osseo anche in giovane età…
Già nei primi 18 mesi di malattia il rischio di frattura aumenta del 60%. Inoltre si
perdono gli anni più favorevoli per il rafforzamento delle ossa. Anoressiche con durata della malattia di 5-6 anni presentano un tasso di frattura tre-sette volte superiore rispetto alle donne sane di pari età.

In Piemonte tra i 300.000 adolescenti da 11 a 19 anni, è stimata una prevalenza per i Disturbi del Comportamento Alimentare del 4.8%

Ma quanto è diffuso il problema dell’anoressia?
L’anoressia colpisce circa l’1% delle adolescenti ed è in aumento soprattutto come precocità e gravità. Se non trattata tempestivamente comporta un tasso di mortalità del 2% e un elevato rischio di cronicizzazione. Ed è per questo che è essenziale attivare delle strategie di prevenzione secondaria (intercettare la malattia nelle fasi iniziali)
e di prevenzione primaria (ridurre il rischio di inizio della malattia). I Disturbi
del Comportamento Alimentare – Dca (Anoressia, Bulimia, Disturbo da Binge Eating) sono patologie emergenti psichiatriche che, se non precocemente riconosciute e curate, diventano gravi, assai diffuse tra la popolazione adolescente e giovanile con una prevalenza del 5% nella popolazione generale.
In Piemonte tra i 300.000 adolescenti da 11 a 19 anni, è stimata una prevalenza per i Disturbi del Comportamento Alimentare di 4.8%, corrispondente a 14.500 adolescenti ammalati da forme di diversa gravità, 85% ragazze e 15% ragazzi. Purtroppo, negli ultimi anni la percentuale di ragazze tra gli 11 e i 16 anni in condizioni nutrizionali e mentali tali da rendere necessario il ricovero immediato è in netto aumento. Al fine di facilitare un intervento diagnostico terapeutico precoce, molto importante è la sensibilizzazione sui primi sintomi (perdita di peso, amenorrea) non solo di medici, insegnanti, genitori, ma anche dei ragazzi
stessi che devono essere informati delle conseguenze sfavorevoli del sottopeso e portati ad una maggiore attenzione alle esigenze del proprio organismo.

Ma non sarebbe più semplice affrontare il discorso alimentare direttamente con i
giovani?

Parlare di anoressia ai ragazzi con conferenze, dibattiti e testimonianze è difficile e
potenzialmente controproducente. Far invece capire ai giovani che essere sottopeso rende le ossa fragili, che lo sport fa bene, ma se praticato in condizioni di sottonutrizione crea problemi ossei, suscita invece interesse e colpisce positivamente i giovani che poi possono essere i primi testimoni tra i coetanei di una corretta alimentazione.
La partecipazione dei ragazzi al concorso, il vederli motivati e attenti agli incontri con i medici ne è una dimostrazione: tutti i ragazzi che abbiamo incontrato hanno realizzato video e racconti interessanti ed efficaci sul tema dell’osteoporosi che sicuramente saranno un ottimo dissuasore per chi pensa che essere sottopeso rappresenti un vantaggio estetico e per la salute.

Fonte: Osteoporosi, nelle scuole di tutto il Piemonte la campagna per non dimagrire. Carlo Campagnoni, parla il ginecologo che sensibilizza i giovani sul tema dell’anoressia partendo dalle conseguenze che ha sulle ossa, Federica Bello, «La Voce e il Tempo», 2 luglio 2017, p. 6

Federica BelloGiornalista
redazione La Voce e il Tempo