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Rapporto ministeriale 2017 sulla Salute mentale

27 Giugno 2019

È stata presentata ieri, mercoledì 26 giugno,   a Roma la nuova relazione ministeriale sui dati della Salute Mentale relativi al 2017  e il tavolo di lavoro tecnico sulla salute mentale.

Il ministro Giulia Grillo afferma dalla pagina  Facebook/MinisteroSalute di ieri che la Salute mentale è stata  «per troppi anni emarginata, subito gruppi di lavoro e cronogramma. Obiettivo prioritario sviluppare le reti di assistenza al malato e alle famiglie».

Confrontando i dati dello scorso anno riferiti al 2016 si rileva un aumento degli utenti psichiatrici assistiti da servizi specialistici (851.189 – mancano i dati della P.A: di Bolzano –  rispetto  ai 807.035  – mancano i dati Valle D’Aosta e P.A. Bolzano – del   2016. Poi una diminuzione dei  pazienti che per la prima volta entrano in contatto con i Dipartimenti di Salute Mentale (335.794 unità rispetto ai 310.031 del 2016) e che le dimissioni ospedaliere registrate presso le strutture psichiatriche pubbliche e private  sono inferiori (109.622 a confronto con 108.847 del 2016). Per quanto riguardo agli accessi in Pronto Soccorso per patologie psichiatriche il numero è aumentato: 592.226 rispetto a 575.416 del 2016 pari a 2,8% degli accessi al PS a livello nazionale e continua per la maggior parte di tali accessi ad avere esito a domicilio con un 72,6% (74,5% nel 2016). Esitano in ricovero il 77.507 rispetto al totale,  rappresentando  il 13,1%.  Gli accessi riguardano prevalentemente  classi di età tra i 25 e i 44 anni e i 45 e i -64 anni con diagnosi relative a sindromi nevrotiche e somatoformi.

Dalla rilevazione dei dati, attraverso il nuovo Sistema Informativo per la Salute Mentale (SISM), un Rapporto di quasi 200 pagine, suddiviso in quattro sezioni, arricchito di numerose tabelle  e approfondite schede regionali, emerge una rete nazionale di servizi pubblici e privati a livello territoriale 1.481strutture, 2.346 residenziali e 908 semi-residenziali, che rappresentano il 92% dei DSM. Le strutture solo psichiatriche sono 1.332 a livello territoriale mentre a livello residenziale 1912 e 828 semiresidenziali. Il numero dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) comprende presso strutture ospedaliere pubbliche ed equiparate 318 reparti con  3981 posti letto di degenza ordinaria e 338 posti letto in Day Hospital; presso 22  case  di cura private accreditate con posti letto per degenza ordinaria pari a 1.155 e a 16 posti per day hospital.  In Italia il numero dei posti letto di degenza ordinaria è di 10,1% per 100mila abitanti dai 18 in su e per day hospital è di 0,6%.

Il personale del DSM consta di 28.692 operatori di cui il 18,6% è medico (5.331), il 6,6% tecnico della riabilitazione psichiatrica ed ed. professionale (1.881), 7,1% psicologo (2.026), 10,3 % Ota/Oss (2.962), 4,5 % assistente sociale (1.290) , 44,9 % infermiere (12.880) e l’8,1% altre figure (dal conto Annuale – Tabella ID al 31.12.2016 numeri di dipendenti e convenzionati). In Piemonte il personale comprende  352 medici,  224 psichiatri,  98 psicologi, 907 personale infermieristico, 1 tecnico della riabilitazione, 122 educatori professionali, 161 Ota/Oss, 61 assistenti sociali, 67 personale amministrativo e 28 altre figure. Il personale presso le strutture sanitarie convenzionate si presenta  con un 7,2% medico (848), 18,1% tecnico della riabilitazione ed educatore professionale (423 + 1716), 6,2% psicologo (729), 2,4% assistente sociale (283), 27,9% Ota/Oss (3.296), Infermiere 21,5% (2.536)  (da Conto annuale tabella 1Dbis al 31.12.2016).

Riguardo al genere, la prevalenza trattata con almeno un contatto all’anno  presso le strutture dei DSM e accreditate, è di circa  53,5% dei casi femminile mentre  all’età segue l’andamento dell’invecchiamento generale accentuandosi però tra i 45 anni e i 54 anni  (67,6%, di cui 25,3% nei maschi e 23,5% nelle femmine), continuando la tendenza per entrambe le tipologie del 2016. In Italia la prevalenza delle persone trattate è di 395.394 maschi e  455.795 femmine. In Piemonte vi sono 41.439 femmine  di cui la fascia più alta è tra i 45 e 64 anni con 9.896 (tra 45-54 anni) e 9.055 (tra 55-64 anni), mentre  i maschi 33.271 con una fascia di età più elevata tra i 45 e i 54 anni (8.701) mentre tra i 55 e i 64 anni conta di 6.477.

Riguardo al gruppo diagnostico si evidenziano rilevanti differenze di genere, mantenendo la linea del 2016: disturbi schizofrenici, disturbi di personalità, disturbi da abuso di sostanze e al ritardo mentale sono maggiori nei maschi mentre disturbi affettivi, nevrotici e depressivi per le femmine. La depressione continua a colpire prevalentemente le donne, quasi il doppio (48,3% rispetto a 29,2%).

Riguardo alla condizione abitativa,  la prevalenza di persone trattate vive per la maggior parte in famiglia di origine (16.6%) o acquisita (21,4%) o con altri familiari o altre persone il 5,5% mentre da solo il 7,9%. Invece  presso strutture residenziali psichiatriche per ricovero o lungodegenza il 1,9% e l’1,1% presso case  di riposo per anziani RSA, altro o istituti o comunità non a carattere psichiatrico. Lo  0,5% risulta  senza fissa dimora. Tuttavia risulta un’elevata percentuale di cui non si ha notizia (44,4% sconosciuto).

Per incidenza i pazienti trattati per la prima volta nel 2017 sono 335.794. Si rilevano 140.377 pazienti maschi e 167.435 femmine.  Il 31% vive in famiglia di origine o acquisita, solo il 6,6% da solo, una percentuale bassa è presso strutture residenziali psichiatriche per lungo degenza o case di riposo per anziani o non psichiatriche  (2,4%). Tuttavia il dato di abitazione rimane per il 53,2% sconosciuto. Va evidenziata la consistente numerosità di “assenza di patologia psichiatrica” (19.522 su 335.794 diagnosi totali pari al 5,8%) già presente nei casi prevalenti ma in misura meno evidente (28.424 su 851.189 diagnosi totali pari al 3,3%) e di “diagnosi in attesa di definizione” (54.749 su 335.794 diagnosi totali pari al 16,3%) che nei casi prevalenti ammontano a 84.257 su 851.189 diagnosi totali (9,9%).

Prestazioni fornite dai servizi territoriali psichiatrici sono 11.474.311 con una media di  15,3 prestazioni per paziente. In Piemonte risultano servite 716.007 prestazioni. Il 78% è effettuato in sede, il 7,9% a domicilio e il resto in una sede esterna (12% in altro luogo del territorio, 1,6% in altra struttura DSM, lo 0,5% ospedale generale, 0,02% carcere). Sono prevalenti i medici e gli infermieri, il 31,6% i primi e il 45,1% i secondi. I medici sono presenti soprattutto in ospedale generale, in sede, in carcere mentre il personale infermieristico svolge attività prevalentemente presso il domicilio.
Gli interventi riguardano gran parte assistenza di tipo infermieristico presso il domicilio e nel territorio per  il 31,2%, poi attività psichiatrica (24,1%) seguita  da riabilitazione e risocializzazione territoriale (15,6%), psicologica-psicoterapeutica (6,5%), di coordinamento pari a 6% e il restante 4,6% rivolta alla famiglia e attività di supporto sociale per lo 0,8%.
Una buona fetta, il 40,5% delle prestazioni  riguardano trattamenti a pazienti per diagnosi di schizofrenia e altre psicosi funzionali seguite da un 15% per depressione e poi, in ordine, disturbi della personalità e del comportamento, mania e disturbi affettivi bipolari, sindromi nevrotiche e somatoformi, diagnosi in attesa di definizione, altri disturbi psichici, ritardo mentale, assenza di patologia psichiatrica, demenze e disturbi mentali organici e alcolismo e tossicomanie.
In dettaglio gli interventi più utilizzati sono le visite psichiatriche (22,4%), somministrazione dei farmaci (21,9%) e colloqui (15,9%). I meno utilizzati, in fondo alla tabella, vi  sono le psicoterapia di coppia, familiare, soggiorni, interventi informativi e psicoeducativi rivolti alla famiglia (individuali e di gruppo). Il trattamento si conclude per il 60,4% per motivi amministrativi quando non sono registrate prestazioni per 180 giorni, per il 23,5% nel rapporto terapeutico, il 7,7% con un’interruzione concordata e nei casi estremi con decesso (1,3%) e suicidio (0,1%).

Assistenza residenziale. Risultano 32.515 pazienti di cui 7.976 presso strutture residenziali psichiatriche per trattamenti terapeutico riabilitativi a carattere intensivo e  3.519  a carattere estensivo;  3.368 presso strutture residenziali psichiatriche per interventi socio-riabilitativi con presenza di personale sanitario in fasce orarie o al bisogno, 2.745  con presenza giornaliera di personale sanitario nelle 12 ore diurne e 13.911 con presenza giornaliera di personale sanitario per 24 ore. I pazienti con diagnosi di schizofrenia e altre psicosi funzionali (16.114) rappresentano la metà dell’utenza delle strutture residenziali (49,6%); con riferimento all’età si tratta di utenti appartenenti soprattutto alle fasce di età 45-64 anni. Gli inserimenti sono quasi esclusivamente presso strutture psichiatriche (93,2%).

 Assistenza semiresidenziale. Offrono ospitalità diurna per quasi la totalità presso strutture psichiatriche.

Continuità assistenziale. Dalla dimissione del ricovero psichiatrico il 36,3% ricevono una visita psichiatrica entro i 14 giorni mentre il 42% entro i 30 gg,

Dimissioni ospedaliere. Nel 2017 si registrano 171.345 dimessi adulti con diagnosi di disturbo mentale dalle strutture ospedaliere italiane: 156.335 in regime ordinario (91,2%) e 15.010 in regime diurno (8,8%) mentre i dimessi dai reparti di psichiatria con codice 40, diagnosi principale di Disturbo Mentale sonno in regime ordinario 109.622, diurno 10.085. Sono aumentate le giornate di degenza dei ricoveri nei reparti di psichiatria (1.418.336 rispetto a 1.386.719 nel 2016).
Sono stati registrati 7.608 trattamenti sanitari obbligatori (TSO) nei SPDC, diminuiti rispetto al 2016 (7.963).
Presso le strutture pubbliche ospedaliere in regime ordinario  a fronte di 92.625 casi di dimissione entro 30 giorni si sono verificati 12.837 riammissioni e  6.482 entro i 7 giorni.

Costo assistenza psichiatrica. Il costo medio annuo riferito all’assistenza territoriale e ospedaliera è pari a 78 euro, aumentato rispetto a 75,5 euro dello scorso anno. Il  costo complessivo  per assistenza psichiatrica per setting assistenziale ammonta a 3.733.961 (in migliaia di euro), di cui 1.758.629 (in migliaia di euro)  per l’assistenza ambulatoriale e domiciliare, 478.320  per quella semiresidenziale (in migliaia di euro)  e 1.497.012 (in migliaia di euro) di tipo residenziale. Per quanto riguarda l’assistenza psichiatrica ospedaliera, la remunerazione teorica delle prestazioni di ricovero ospedaliero è nel 2017 pari a 220.136.

Farmaci. In regime convenzionato per la categoria terapeutica degli antidepressivi sono state rilasciate nel 2017 35.057.386 confezioni  per una spesa lorda che si aggira sui 350 milioni di euro. Viene osservato che  il numero delle persone trattate è di 121ogni 1000 abitanti adulti con età uguale o maggiore dei 18 anni. La Basilicata presenta un numero minimo di 92 trattati mentre in cima la Toscana con 203 trattati.

Per gli antipsicotici sono stati erogate  5.227.579 confezioni per una spesa lorda di circa 72 milioni di euro. Sono stati calcolati 17 persone trattate per 1000 abitanti adulti, con un minimo di 6 in Emilia Romagna a un massimo di 39 dell’Abruzzo.

Per la categoria di litio le confezioni sono state invece 879.231 per una spesa lorda di 3milioni e 500mila euro con un numero di trattati di 2 per 1000 abitanti adulti da un minimo di 1 in Friuli Venezia Giulia  ad un massimo di 3 in Sardegna.

Riguardo all’Unità di misura standard della prescrizione farmaceutica (DDD), secondo i parametri Oms, per mille abitanti come dose di mantenimento giornaliera media di un farmaco utilizzato per la sua indicazione principale,  viene rilevato un numero elevato di consumi antidepressivi in Toscana (68), in Liguria (60,4) e in Umbria (56,3) rispetto ad un consumo nazionale pari a 43,9 DDD. Per gli antipsicotici il maggior consumo è in Abruzzo (7,7), in Lombardia (5,4) e in Molise (4,1) rispetto ad un consumo nazionale di 2,7 mentre il consumo nazionale di litio  è di 0,4 e vi è una certa omogeneità regionale.

Per i farmaci rilasciati  in distribuzione diretta, ovvero tramite le strutture sanitarie  di medicinali ad assistiti per la somministrazione al proprio domicilio e anche tramite accordi con farmacie territoriali, pubbliche e private. Viene fatto notare che non sono stati elaborati i dati per le prescrizioni con anonimato richiesto dagli  assistiti. Per gli antidepressivi le confezioni risultano essere 661.857 per una spesa lorda di 1milione e 200mila euro, con  5 persone trattate ogni 1000 abitanti adulti da un minimo 1 in Campania a un massimo di 43 in Piemonte. Per gli antipsicotici il numero di confezioni  è di 6.514.806 per  una spesa lorda di 88milioni di euro  con  23 persone trattate ogni 1000 adulti da un minimo di 1 in Lombardia a un massimo di 114 in Lazio. Per il litio le confezioni sono 38.716 per una spesa lorda che ammonta a 65 milioni di euro.

In sintesi la spesa lorda che tiene conto di quella convenzionata e diretta per le tre tipologie di farmaci è di 515milioni 900mila euro suddivida per un  68,1%  in antidepressivi, un 31,2% in antipsicotici e uno 0,7 in litio.

 

 

 

 

 

 

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Redazione Bioetica News Torino