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Stanziamento straordinario di 25 miliardi per l’impatto da COVID. Presto il nuovo decreto con i primi 12 miliardi

12 Marzo 2020

Uno stanziamento straordinario di 25 miliardi per affrontare quanto il quadro epidemiologico da  COVID-19 sta incidendo gravemente  mettendo a dura prova il sistema sanitario, economico e sociale del nostro Paese:  è stato annunciato ieri mattina dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso di una conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri.

Si tratta di un’integrazione alla Relazione al Parlamento, presentata il 5 marzo scorso, in cui si aggiornava il piano di rientro verso l’obiettivo di medio termine per la finanza pubblica 2019  dovuto all’emergenza sanitaria da COVID-19. A seguito dei  provvedimenti fortemente  stringenti  presi con i  decreti DPCM  dell’8 e del 9 marzo 2020  il Governo ha ritenuto  necessario un ulteriore  incremento all’indebitamento per poter intraprendere una serie di interventi di contrasto agli effetti negativi che l’epidemia ha sui cittadini, sulle imprese, sui lavoratori, per rafforzare il sistema sanitario,  le necessità  della Protezione civile e delle Forze di sicurezza.

Alla recente richiesta  di 7,5 miliardi si sono aggiunti 13,75  miliardi di euro per  il 2020.  Si chiede l’autorizzazione al Parlamento a  «uno scostamento per un importo fino a 20 miliardi di euro, in termini di indebitamento netto che corrisponde a circa 25 miliardi di maggiori stanziamenti di bilancio per competenza e per cassa. Queste risorse verranno utilizzate in parte nel primo decreto che dovrebbe essere approvato la prossima settimana, il 20 marzo, nel Consiglio dei Ministri,  riguardo alla disposizione di circa 12 miliardi, e le altre per una riserva per futuri  interventi da realizzare anche in un quadro europeo», per contrastare il virus  e sostenere l’economia, afferma il ministro Roberto Gualtieri.

Le linee di fondo del provvedimento che saranno  la prima tappa  con cui si andrà a soddisfare le  esigenze più critiche del momento, sono: pieno sostegno per rafforzare il sistema sanitario nazionale, per la Protezione civile, ai meccanismi di contenimento, prevenzione e mitigazione da Covid-19,  sostegno al lavoro, alla liquidità delle famiglie e imprese, interventi su scadenze fiscali e  in preparazione di meccanismi di parziale ristoro per  territori e imprese più colpiti dall’epidemia.

Nella videoconferenza di martedì 10 marzo  in collegamento con Charles Michel presidente del Consiglio UE e i rappresentanti degli Stati membri per coordinare gli sforzi dell’Europa in risposta alla diffusione del  contagio da Covid-19, Conte ha affermato:  «c’è stata una grande apertura alle nostre richieste».  In particolar modo sulla condivisione di  informazioni per essere più efficaci nel contrasto al contagio del virus, sulla  necessità di lavorare insieme per realizzare un coordinamento affinché i rispettivi  sistemi sanitari nazionali siano più efficienti nella capacità di risposte, sulla creazione di una task force europea alla quale vi  parteciperanno anche gli scienziati del nostro Paese  per la  promozione della ricerca sul virus, che è  ancora ignoto,  sulle conseguenze socio-economiche da affrontare con un impatto in termini di liquidità e sostegno a  imprese e settori colpiti.

Nel discorso di apertura la presidente Charles Michel aveva osservato come l’epidemia da COVID-19 sia un problema che riguarda tutta l’Europa ed esprimendo vicinanza a tutti i cittadini affetti dalla patologia respiratoria da contagio del virus Sars-CoV-2 e in particolar modo  all’Italia,  duramente provata, le cui misure messe in campo richiedono duri sacrifici personali da parte degli Italiani.

In una successiva videoconferenza tra la presidente della Commissione per la Sanità UE von der Leyen e il presidente del Consiglio Conte tenutasi nel pomeriggio di ieri  entrambi sono d’accordo sulla necessità di una risposta e solidarietà europea coordinata  alla crisi europea e globale causata dal coronavirus, sul fatto che l’Italia sta lottando per  contenere la diffusione del virus affrontando conseguenze immediate che si riversano sulla salute, sulla società e sull’economia e che le azioni intraprese da ogni singolo stato ha un impatto sul resto dell’Unione Europea. L’esperienza che l’Italia ha maturato nel campo per  contenere il  contagio da COVID-19 può aiutare a guidare le politiche degli altri Paesi, ha affermato von der Leyen.

Redazione Bioetica News Torino