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Uno uno due (112), il Numero unico europeo di emergenza. La situazione in Piemonte in occasione della Giornata europea dedicata a tale servizio

11 Febbraio 2019

È attualmente attivo in nove regioni italiane il servizio di emergenza dal numero unico europeo (NUE),  l’112 (uno uno due) che consente il passaggio di tutte le chiamate di soccorso attraverso una centrale unica di risposta, detta CUR, localizzata a livello regionale, che vengono poi trasferite, a seconda del tipo di emergenza necessario presso  Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Vigili del Fuoco o  Emergenza Sanitaria. E oggi  lunedì 11 febbraio si è celebrata la giornata europea del NUE 112.

In Italia le regioni  servite da tale sistema organizzativo sono Friuli Venezia Giulia, Lazio (prefisso 06), Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia Orientale, Valle d’Aosta e nelle Province Autonome di Trento e Bolzano. Un modello di sistema voluto dalla Comunità Europea dal 1991 (Decisione del Consiglio 91/396) che ne ha sentito l’esigenza  dinanzi al «forte incremento dei viaggi d’affari o privati all’interno della Comunità» e a fronte delle difficoltà che insorgono nella situazione di emergenza quando si è in altri Stati membri.

Il nuovo sito web, ad esso dedicato, approda in questa giornata celebrativa – come si apprende da una nota del Ministero della Salute –  con informazioni dettagliate da cosa consiste il servizio a come funziona, a dove è operativo, ai report delle chiamate alla fruizione con gli smartphones,  l’App Where are U:  https://112.gov.it .  La chiamata è  gratuita, sia da telefono fisso che cellulare o tramite App.  Quest’ultima, come viene descritto nel sito, consente l’accesso al servizio anche a persone sordomute.  Infatti se si è in una situazione in cui non sia possibile parlare, è sufficiente selezionare il tipo di soccorso necessario e l’operatore riceverà comunque le indicazioni.  Dove è attiva la centrale unica di Risposta (CUR) la  telefonata  – qualunque numero si chiami  112, 113, 115 e 118 – essa viene ricevuta dalla CUR dove un operatore riceve in tempo reale il numero telefonico e la localizzazione del chiamante che costituisce il primo livello di servizio della Centrale, poi con i dati integrati dalla tipologia di soccorso necessario si passa al secondo livello di servizio dove la chiamata viene trasferita all’organo di competenza e  gestita la situazione di emergenza. Il primo livello fa da filtro alle chiamate garantendo così il passaggio alla centrale operativa delle effettive chiamate di emergenza, tralasciando scherzi, errori o chiamate improprie. Attualmente le CUR in Italia  sono 10 e servono oltre 30 milioni di  cittadini (si veda la mappa 112.gov.it/le-cur. ). In Piemonte vi sono due CUR, una a Saluzzo (CN) e l’altra a Grugliasco (To).

Queste ultime, attive dal 2017,  come si legge nella nota di Piemonte Informa,  «gestiscono quasi 7mila chiamate al giorno, rispondendo nel 66 per cento dei casi, entro 5 secondi».  In occasione della giornata europea si è tenuto nella Sala Giunta della Regione Piemonte un incontro a cui hanno partecipato il coordinatore nazionale del gruppo tecnico  Carlo Bui, il prefetto Claudio Palomba e  rappresentanti delle Forze dell’Ordine e del soccorso,  operatori delle CUR 112 e delle sale operative degli enti che garantiscono la funzionalità del servizio h24.  Il presidente della Regione Sergio Chiamparino e all’assessore alla Sanità Antonio Saitta hanno espresso la loro gratitudine a tutte le persone coinvolte a diverso titolo in tale servizio. Il primo ha rimarcato che si tratta di «un progetto pilota in Italia, di cui siamo orgogliosi«», il secondo di una forte innovazione, ben recepita dagli utenti, che ha permesso di distribuire meglio gli interventi, secondo il raccordo e il coordinamento dei diversi operatori».  È emerso che dall’attivazione il 112 ha ricevuto 3.239.000 telefonate, di cui il 43%, 1.392.000 si sono rivelate inappropriate, semplici richieste di informazione  o errori di chiamata. Ecco l’importanza e il vantaggio di avere un centralino unico organizzato su due livelli, il primo dei quali fa da filtro alle chiamate. Sono state inoltrate effettive  1.847.000 chiamate, il 46% all’emergenza sanitaria 118, il 31% ai Carabinieri, il 13% alla Polizia, il 9% ai Vigili del Fuoco e l’1% alla Polizia municipale metropolitana torinese. Inoltre si è sottolineato come le risposte mancate riguardano l’1,8% del totale (1 su 55) rispetto al precedente servizio dove le risposte non ricevute dagli operatori andavano dal 7 al 9% delle chiamate, all’incirca 1 su 12.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Redazione Bioetica News Torino