Tratta degli esseri umani. Se ne parla in un convegno internazionale a Torino
25 Febbraio 2019«La tratta di esseri umani è un fenomeno terribile che agisce anche in Piemonte. Per questo come Regione abbiamo avviato il progetto “Anello forte”, per dare assistenza alle vittime. Grazie alle unità di strada sono state contattate sul nostro territorio oltre 4mila donne sfruttate, più di 600 sono state aiutate a intraprendere un percorso per uscire dalla tratta»: è quanto scrive sul profilo Facebook di Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità e all’Immigrazione della Regione Piemonte, questa mattina, dall’Auditorium A. Vivaldi della Biblioteca Nazionale di Torino (piazza Carlo Alberto 3) al Convegno internazionale «La tratta degli esseri umani: politiche di contrasto del fenomeno e di tutela delle vittime» dove ha porto i suoi saluti ai partecipanti nella gremita sala.
E aggiunge dal post: «Servono azioni sempre più decise per non dare tregua ai trafficanti». È importante conoscere il quadro internazionale di tale fenomeno per poterlo affrontare con misure di contrasto sempre più efficaci sul territorio. In Piemonte sono state assistite 667 donne tra il 2014 e il 2018 come riporta la nota regionale del 22 febbraio.
Il Piemonte è capofila del progetto anti tratta del Piemonte e della Valle d’Aosta, L’Anello Forte per aiutare le vittime di sfruttamento sessuale, lavorativo e forzato, finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, iniziato nel 2017 con una rete cui fanno pare 12 enti del territorio regionale: dal Comune di Torino a diverse associazioni e cooperative, tra cui la Comunità Papa Giovanni XXIII e Granello di senape della provincia di Cuneo, il Gruppo Abele di Torino, l’associazione Liberazione e speranza delle province di Novara, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola, l’associazione PIAM di Asti.
L’accresciuto numero di donne nigeriane approdate via mare in Italia le rende più a rischio a diventare vittime di tratta destinate allo sfruttamento della prostituzione (Osservatorio nazionale sulla tratta). Francesca Prunotto e Antonio Soggia dell’Ires Piemonte, Istituto di Ricerca in campo sociale ed economico a cui è stato affidato dalla Regione Piemonte il monitoraggio, lo studio e l’analisi del fenomeno della tratta, nella relazione La lotta contro la tratta di esseri umani in Piemonte (www.politichepiemonte.it del 31 ottobre 2018) affermano che al pari del piano nazionale dove le donne nigeriane costituiscono il 76 % delle vittime assistite dagli enti anti-tratta e l’88% delle vittime di sfruttamento sessuale nel 2017, in Piemonte, nel periodo tra il 2014 e il 2018 il 90% delle persone accolte nelle strutture riservate alle vittime di tratta sono donne di nazionalità nigeriana e che, dalla mappatura della prostituzione di strada, il 70% delle sex workers osservate è di origine africana, soprattutto nigeriana. Riportano che dal 2013 gli arrivi di donne nigeriane in Italia via mare sono aumentati da 433 a 1.454 nel 2014, 5.633 nel 2015 e 11.009 nel 2016, una tendenza simile anche per i minori non accompagnati. Dai 107 arrivi nel 2013 ai 461 nel 2014, ai 1.022 nel 2015 e ai 3.040 nel 2016. L’Oim ha identificato 2.195 vittime di tratta nel biennio 2014-2015 e 6.599 nel 2016 nel corso delle sue attività di osservazione e assistenza svolte nei luoghi di sbarco e nelle strutture di prima accoglienza.
Il convegno internazionale (per il programma www.regionepiemonte.it) è di due giorni da oggi, lunedì 25 febbraio a domani pomeriggio 26 febbraio a cui intervengono esperti, autorità della Procura della Repubblica di Torino, rappresentanti di organizzazioni nazionali e internazionali che presentano il fenomeno nei diversi aspetti alla luce dei recenti dati.
La situazione emergente della criminalità sul traffico di persone e sfruttamento di migranti con le politiche attuali a livello internazionale viene illustrata da Fabrizio Sarrica e Bettina Tucci Bartsiotas delle agenzie delle Nazioni Unite, rispettivamente l’uno capo di ricerca sul traffico di esseri umani dell’Unodc (Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e prevenzione del Crimine) e l’altro direttrice dell’Unicri (Istituto di ricerca interregionale sul Crimine e Giustizia delle Nazioni Unite) e a livello nazionale da Andrea Morniroli portavoce della «piattaforma nazionale anti-tratta». Un’analisi approfondita e una riflessione giungono attraverso i dati forniti dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) con Carlotta Santarossa, dal numero Verde nazionale Anti-tratta con Gianfranco Della Valle, dalla Commissione nazionale per il Diritto d’Asilo con la vicepresidente Francesca Tavassi e dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite con Francesca Nicodemi e dalla Prefettura di Torino con Donatella Giunti. L’argomentazione cala poi su alcune realtà particolari di cui si riportano studi ed esperienze di sostegno: in diverse realtà da quella della Repubblica Democratica del Congo attraverso l’operato del dr. Ngandu Mukendi del Centro Piemontese di Studi Africani alla situazione in Nigeria raccontata da Rosanna Paradiso della Procura della Repubblica di Torino, in Cina illustrato da Daniele Brigadoi Cologna dell’Università degli Studi dell’Insubria-Como, fondatore di Codici, per passare all’Albania con il presidente della Fondazione Migra Onlus di Bergamo e infine in Sierra Leone dal racconto del direttore del Centro Don Bosco Fambul Jorge Crisafulli.
Sulle attività di prevenzione, protezione e perseguimento penale nella lotta al crimine della tratta sul fronte giuridico, della sicurezza e sociale intervengono, coordinati dal procuratore aggiunto di Torino Patrizia Caputo, responsabile del Gruppo di Criminalità Organizzata e Sicurezza Urbana, esperti da Valiant Richey dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa in qualità di vicecoordinatore dell’ufficio del Rappresentante speciale per il contrasto della tratta di esseri umani a Diana De Martino della Direzione nazionale Antimafia al sostituto procuratore Livia Locci della Direzione Distrettuale Antimafia e il Commissario della Polizia locale Fabrizio Lotito responsabile della Squadra Anti-tratta, entrambi presso la Procura della Repubblica di Torino.
Di protezione, tutela legale e assistenza sanitaria ne discuteranno martedì mattina 26 febbraio dalle 10 alle 13. 30 nell’incontro coordinato dall’assessora Pari Opportunità Diritti e Inclusione della Regione Piemonte Manuela Ranghino: Cecilia Blengino del Dipartimento di Giurisprudenza Clinica Legale Anti-tratta dell’Università degli Studi Torino, Alessandra D’Angelo dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (Asgi), Daniela Di Capua del Siproimi (Servizio Centrale Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati), Ivano Dal Conte dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino presso l’Ambulatorio Infezioni Sessualmente Trasmissibili e Simona Taliani del Centro «Frantz Fanon» del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’ateneo degli Studi di Torino.
Nel pomeriggio i referenti dei progetti nazionali anti-tratta con la collaborazione dell’apposito Numero Verde nazionale terranno un laboratorio sull’inserimento lavorativo delle vittime di tratta.
L’accesso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per iscrizione https://bit.ly/2SDhlwM e informazioni: progetto.anelloforte@gmail.com.