Al “Regina Margherita”, da marzo il progetto ospedalizzazione a domicilio
28 Gennaio 2019“Ospedalizzazione a domicilio” anche per i bambini nella Città della Scienza e della Salute di Torino. Decollerà con il progetto «Voglio stare a casa …Vieni tu» che fa da ponte tra ospedale e territorio e riguarderà il Dipartimento di Pediatria e specialità pediatriche dell’ospedale Regina Margherita avvalendosi della collaborazione delle associazioni di volontariato onlus Unione Genitori contro il tumore dei bambini (Ugi) e Associazione Italiana contro le Leucemie-Linfomi e Mieloma (Apl Ail).
A marzo si avvierà una fase iniziale che prevede ogni giorno 10 bambini affetti da patologia oncologica e oncoematologica, residenti a Torino o nei Comuni limitrofi o ospitati nelle strutture di accoglienza che collaborano con l’ospedale, ai quali prelievi ematici e medicazioni saranno effettuati in casa. Eviteranno così quel continuo andirivieni da casa all’ospedale per tali servizi ambulatoriali che creano non poche difficoltà per il piccolo paziente e i loro familiari.
Seguire piani individuali, in sicurezza, andando incontro ad una cura “umanizzante” attenta alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie, è il percorso che si vuol realizzare estendendolo anche a tutto il Piemonte, creando «una forte rete di pediatria sul territorio regionale, rafforzando la messa a sistema delle competenze per aumentare la qualità delle prestazioni offerte ai pazienti» come ha espresso l’assessore regionale alla Salute Antonio Saitta nella nota di presentazione del Progetto Voglio stare in Regione, tenutosi lunedì 28 gennaio, assieme al presidente Sergio Chiamparino e ai rappresentanti del Progetto dal direttore generale Silvio Falco della Città della Scienza e della Salute alla direttrice del Dipartimento di Pediatria e Specialità pediatriche del Regina Margherita Franca Fagioli e dai presidenti delle associazioni UGi e Ali rispettivamente Enrico Pira e Federica Galleano.
Soddisfatto Chiamparino per tale iniziativa che – come riportato nella stessa – «verrà estesa e inserita all’interno del sistema sanitario piemontese», e aggiungendo, che «nella medicina dei prossimi anni, più che il numero dei posti letto conterà come questi verranno messi in relazione con il territorio e con la rete dei servizi».