Al via l’indagine di prevalenza Sars-CoV-2 con il test sierologico in uno studio del Ministero della Salute, Istat e CRI
25 Maggio 2020Il Ministero della Salute ha avviato uno studio epidemiologico e statistico per conoscere lo stato immunitario al virus Sars-CoV-2 rappresentativo nella popolazione italiana su un campione di 150 mila persone. Selezionate per il test sierologico, che avviene mediante il prelievo di sangue e dà informazioni sulla contrazione del virus, dall’Istituto nazionale di Statistica (ISTAT), sulla base di determinati parametri, le persone verranno contattate telefonicamente dai rispettivi centri regionali della Croce Rossa Italiana per l’adesione. La partecipazione è volontaria e si svolge in forma anonima mantenendo la riservatezza degli esiti eccetto che per tale gruppo di lavoro, utilizzabili eventualmente anche per altri studi scientifici.
L’indagine che è condotta dal Ministero della Salute e dall’Istat, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, inizia oggi, lunedì 25 maggio, e si prefigge di comprendere quanti hanno contratto la malattia e sviluppato anticorpi specifici anti SARS-CoV-2 per fascia di età, sesso, aree di appartenenza ed attività economica, raggiungendo quella parte di popolazione che non ha avuto sintomi (asintomatico) o in modo lieve (paucisintomatico). La sorveglianza epidemiologica si è concentrata sui pazienti che fanno ricorso al sistema sanitario perché sintomatici, sospetti o sui contatti ad alto rischio di casi confermati in gruppi di popolazione come gli operatori sanitari. Non tutti coloro che hanno avuto la malattia sono stati testati, ecco appunto la possibilità di conoscere la loro risposta anticorpale.
E per conoscere la prevalenza della malattia e della Sars-CoV-2 e della risposta anticorpale sono necessari, come si afferma su tale protocollo nel decreto legge del 10 maggio 2020 n. 30 pubblicato sulla G.U l’11 maggio, estesi test anticorporali/sierologici per determinare la prevalenza di SARS-CoV-2. Precisa anche che la positività alla ricerca degli anticorpi, in assenza di infezione in atto (tampone naso-faringeo negativo) non costituisce prova di immunità protettiva, ossia il test non fornisce alcuna garanzia sulla protezione rispetto ad un’infezione futura; mentre una negatività alla ricerca del RNA virale non garantisce in modo assoluto l’assenza di infezione da Covid-19. Fa osservare come nel caso della Sars nel 2003 gli anticorpi sono stati mantenuti per un massimo di 2 anni e poiché il virus è scomparso a metà del 2004 la protezione della reinfezione non è mai stata dimostrata.
Seppure la sola presenza di anticorpi non si traduce necessariamente in immunità in quanto non tutti gli anticorpi sono in grado si neutralizzare il virus, vi sono studi attuali secondo i quali, cita il protocollo (d.l. 10 maggio 2020,30) «sembra che gli anticorpi realmente neutralizzanti siano quelli specifici per parti della proteina spike (S) e della proteina nucleocapsid (N) di SARS-CoV-2». L’indagine di sieroprevalenza del Ministero della Salute e dell’Istat si prefigge anche di evidenziare quanto tempo gli anticorpi persistono dopo l’infezione, sia nei casi lievi che gravi di CoVid-19, affermando che al momento non si sa per quanto tempo gli anticorpi contro SARS-CoV-2 nel siero rimangano. Alcuni studi in forma ancora preliminare indicano 49 giorni o più.
Sono compresi nello studio anche i bambini, i quali pur non sviluppando forme gravi di patologia, possono essere contagiosi. Potrà anche valutare il tasso di siero-prevalenza per SARS-CoV-2 nella popolazione, lo sviluppo della risposta anticorpale a seguito della prima ondata di pandemia e il periodo successivo, nonché disporre di una banca biologica di popolazione per ulteriori valutazioni. Il suo studio sarà utile per quanto si comprenderà sulla patogenesi e per l’identificazione di coorti target di possibile vaccinazione.
Per la fornitura del test sierologico è stata aggiudicata l’azienda ABBOTT.
L’Istat effettuerà il campionamento di 150 mila persone residenti in duemila Comuni per genere, età dai 0 ai 17 anni, dai 18 ai 34, dai 35 ai 49, dai 50 ai 59, dai 60 ai 69 e dai 70 in su, per aree geografiche, per settori di attività economica tra le 4 macro-classi di ATECO e infine per Regione e Province Autonome di Bolzano e Trento.
I dati saranno raccolti in una nuova piattaforma digitale del sistema informativo sanitario e statistico del Ministero della Salute a cui le Regioni e Province Autonome di Bolzano e Trento potranno attingere i nominativi e comunicarli ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta affinché questi possano informare i loro assistiti che sono stati selezionati.
A loro volta i Comitati regionali della Croce Rossa Italiana (CRI) li contatterà telefonicamente per l’adesione allo studio e in caso favorevole fissano un appuntamento per il test sierologico presso i centri individuati dalle Regioni o presso le unità di prelievo indicate dalla CRI. Durante il colloquio telefonico li sottoporranno ad un questionario elaborato dall’Istat e dal Comitato Tecnico-scientifico.
In Piemonte le strutture sanitarie predisposte per il test sono: la S.C. Microbiologia e Virologia U AO Città della Salute e della Scienza di Torino – Presidio Molinette, la S.C. di Microbiologia e Virologia AO SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo e i laboratori Ospedale Mauriziano di Torino e di S.C di Microbiologia e Virologia Ospedale Amedeo di Savoia Asl Città di Torino.
La Croce Rossa effettuerà i prelievi domiciliari nel caso in cui le persone che vi partecipano sono soggetti fragili o vulnerabili oppure al primo contatto telefonico manifestano sintomi da Covid-19 con febbre, difficoltà respiratorie, congiuntivite etc o siano state a contatto con un soggetto positivo da Covid-19 o con sintomi.
Ad ogni Regione spetta la comunicazione del referto alla persona interessata e, in caso di positività, ne informa il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta e il Dipartimento di Prevenzione competente che lo metterà all’isolamento domiciliare temporaneo e farà eseguire l’esame del tampone naso-faringeo per stabilire lo stato di eventuale contagiosità. Viene raccolto 4ML di sangue in provetta da siero.
Terminata la fase di prelievo e analisi da parte dei laboratori i campioni di siero residuo, ossia quelli avanzati dopo l’iter diagnostico anticorpale − che saranno aliquotati in quote da 0.5 ml provetta (non più di 3 aliquote per campione) − verranno congelati e consegnati all’Istituto nazionale delle Malattie Infettive “L. Spallanzani” presso la Banca Biologica nazionale, assieme ai dati personali e di laboratorio, per la conservazione e per future finalità scientifiche su Sars-CoV-2.
Per ulteriori approfondimenti:
www.salute.gov.it Al via da lunedì 25 maggio l’indagine di sieroprevalenza
www.istat.it Informazioni sulla rilevazione. Indagine di siero-prevalenza sul Sars-CoV-2