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Biotestamento. Il disegno di legge è in esame al Senato

06 Dicembre 2017

Il testo di legge su Consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento (n. 2801) approvato dalla Camera e trasmesso  in Senato il 21 aprile 2017 è, dopo le audizioni, in esame da ieri 5 dicembre.

Lasciano perplessità alcuni punti nel ddl, ad esempio  l’art. 4 sulle Dat al comma 5, che lederebbe «l’autonomia decisionale del medico, che ha specifiche competenze professionali e diritto all’obiezione di coscienza» come richiamano una trentina di medici specialisti con un appello (Avvenire.it, Biotestamento in aula. Appello di medici contrari alle Dat: “Legge inaccettabile” , 5 dicembre 2017) che fa  osservare nel ddl la mancanza di riferimento ai  principi di beneficienza, non malevolenza ed equità nell’accesso alle cure, accanto a quello  di autonomia del paziente, alla Convenzione di Oviedo  e  le linee guida sul fine vita del Consiglio d’Europa.

Alberto Gambino, presidente nazionale di «Scienza & Vita» fa riferimento alla necessità di modifiche sul ddl riguardo al biotestamento onde «evitare  derive verso prassi di abbandono terapeutico, che così saranno lasciate al giudizio spesso contrastante degli interpreti magistrati» e ne delinea almeno sei  ( art. 1 su nutrizione e idratazione artificiali; art. 2 sul dovere  per il medico  sui trattamenti sproporzionati; art. 2 sul concetto prognosi infausta a breve termine; art. 3 su trattamento di minori e incapaci; art. 4 sulle redazioni delle Dat e l’effettiva informazione medica; art. 4 sulla vincolatività delle Dat per il medico) nel suo articolo su Avvenire.it  di sabato 2 dicembre 2017,  Perchè cambiare la legge sul fine vita. Modifiche calibrate per fare la differenza.

Massimo Gandolfini, presidente del  Comitato Difendiamo i nostri figli ha spiegato le ragioni del “no” al ddl   nella  conferenza stampa di martedì 5 dicembre  tenutasi  presso una sala del Senato assieme ai  rappresentanti  del fronte parlamentare contrario alla legge sul fine vita.  «Il disegno di legge sulle DAT, il cosiddetto testamento biologico,  approvato dalla Camera nei mesi scorsi,  consente l’eutanasia omissiva perfino per quei pazienti stabilizzati che non sono in una fase terminale della malattia, pregiudicando gravemente il diritto all’autodeterminazione che i fautori della legge invocano come scusa per farla passare. Il ddl introduce inoltre il concetto che idratazione e alimentazione siano terapie come le altre che la struttura sanitaria deve interrompere immediatamente su richiesta del malato.  Il medico, poi, è condannato ad essere il mero esecutore di volontà che egli può non condividere. Anche se sono state espresse molto tempo prima, anche se il soggetto – minore o incapace – non è in grado di esprimere la sua vera e libera volontà» (da Notizie ProVita.it., Perchè No al ddl sulle Dat: conferenza stampa in Senato, da internet 6.12.2017).

Invece «per una immediata approvazione senza modifiche della legge sul biotestamento» sono state consegnate  oltre  27mila firme raccolte in calce all’appello di Dj Fabo  in data 5 dicembre al presidente del Senato Pietro Grasso dal segretario dell’Associazione Luca Coscioni Filomena Gallo, dalla copresidente Mina Welby e dal consigliere generale Carlo Troilo (www.associazionelucacoscioni.it., Dopo l’incontro con il Presidente del Senato Pietro Grasso, al via la discussione in Aula, 5.12.2017)


Approfondimento:
Disegno di Legge n. 2801 approvato dalla Camera dei deputati 20 aprile 2017, www.senato.it 

 

Redazione Bioetica News Torino