C-Cube, un nuovo sistema di protezione per i professionisti sanitari nelle endoscopie dal rischio di esposizione al Covid-19
17 Luglio 2020È un’invenzione fruibile per ridurre l’esposizione al rischio di contagio da Covid-19 i professionisti sanitari durante le delicate procedure endoscopiche che potrebbe essere ampiamente diffuso oltre per tale peculiarità per le caratteristiche di economicità, facile reperibilità e pulizia igienica che il manufatto in plexiglas presenta. Si tratta di una struttura cubica a tre lati con delle aperture laterali, rivestite di materiale plastico monouso, che consentono ai medici anestetisti ed endoscopisti di poter eseguire quelle manovre invasive che richiedono un contatto diretto con il cavo orale dei pazienti, dagli interventi di intubazione tracheale alle indagini di broncoscopia o di gastroscopia ad esempio, con una sicurezza e prevenzione maggiori in aggiunta all’utilizzo attuale di dispositivi di protezione personale e alle linee guida sulle procedure endoscopiche previsti. Si chiama “C-Cube” ed è stata progettata e testata dall’eccellente centro ospedaliero e di ricerca ISMETT – IRCCS di Palermo mediante la squadra coordinata dall’illustre prof. Mario Traina, responsabile del Servizio di Endoscopia Digestiva, composta da Michele Amata, Antonino Granata, Dario Ligresti del Dipartimento dei Servizi di Diagnosi e terapeutici di Endoscopia digestiva e da Gaetano Burgio del Dipartimento di Anestesia e Cura Intensiva.
Fa da barriera impedendo la diffusione di particelle di aerosol infettanti mediante la struttura che viene posta in corrispondenza del collo e del capo del paziente come viene descritto e presentato tale sistema di protezione (Fig. 1) nella rivista scientifica Endoscopy pubblicata il 19 giugno 2020, The C–Cube: an endoscopic solution in the time of Covid-19 (doi: 10.1055/a-1190-3462) dagli Autori che condividono la loro esperienza, anche attraverso un video (http://62.113.221.3:443/tvg/ejournal/10.1055-s-00000012/10-1055-a-1190-3462-1763evv01_360p.mp4) unmettendo a disposizione i dettagli tecnici per realizzarlo. Ha un’ampiezza di 50 cm per 60 cm e una profondità di 45 cm, mentre le aperture per passare la strumentazione e le mani degli operatori sanitari sono di 20 cm di ampiezza e 30 cm di lunghezza, poi c’è un foro in alto per il passaggio dell’aria che viene aspirata dall’interno all’esterno mediante un tubo collegato. Un dispositivo molto semplice che permetterebbe a tutti i professionisti sanitari impegnati a diverso titolo nelle procedure citate la possibilità di proteggersi di più per sé elevato, soprattutto negli ospedali ad alta intensità di covid-19, nella consapevolezza che vi sono anche pazienti asintomatici.
Un «esemplare unico» in cui due fori consentono all’anestesista di procedere all’intubazione, un altro è utilizzato dall’endoscopista e una terza apertura è riservata alla parte del corpo del paziente che fuoriesce dal cubo. Una pellicola di plastica viene posta sui fori per evitare la fuoriuscita dell’aerosol, perché è presente un sistema di aspirazione dell’aria contenuta dentro il tubo», come spiega il prof. Traina in un intervista InSanitas.it (17 luglio 2020, Coronavirus, all’Ismett il C-Cube per scongiurare i contagi: “Ecco come funziona”.
Seppure non abbia una validazione scientifica, pensato in un periodo di emergenza da Covid può essere usato anche in futuro per «operare in sicurezza anche dei pazienti affetti da altre malattie infettive come l’AIDS o la tubercolosi», auspica il dottore Gaetano Burgio del team del progetto C-Cube e responsabile dell’Unità di Anestesia e Sala Operatoria dell’Ismett- IRCCS (Coronavirus cit. InSanitas.it).