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“Ciò che non muore mai” T. Nagai, tra i fondatori dei Medici Cattolici giapponesi

Il compito del medico è quello di soffrire e di rallegrarsi con i suoi pazienti,
di sforzarsi di diminuire le loro sofferenze,
come se fossero le sue proprie
Takashi Paolo Nagai,

Nell’ambito della kermesse culturale New York encounter 2022 che promuove ogni anno tre eventi per il pubblico gratuiti quale opportunità di dialogo, di amicizia ed educativa, al Metropolitan Pavilion di New York, in presenza e in diretta streaming, sabato 20 febbraio alle ore 17.30 si terrà la presentazione della vita del medico radiologo e servo di Dio Tagashi Nagai, o appellato anche santo di Urakami (1908 – 1951). Si intitola “What never dies” ed è organizzata dall’associazione Friends of Takashi and Midori Nagai.

EVENTO: 20 febbraio 2022 ore 17.30 (h. USA)

in presenza: Metropolitan Pavilion, New York

in streaming: newyorkencounter.org

Interventi:

Chad Diehl, storico e grafico all’Università di Virgina
Dominic Higgins, direttore cinematografico che nel 2011 ha cominciato la realizzazione del film All that remains ispirato alla storia del sopravvissuto alla bomba di Nagasaki e alla conversione alla fede cristiana del medico Takashi Nagai.
Gabriele Di Comite, immunologo, presidente dell’Associazione Friends of Takashi and Midori Nagai istituita presso la diocesi di Nagasaki. Autore del libro Santi, Martiri e Samurai, Fontana di Siloe 2021 e curatore di libri sulla vita di Takashi Nagai.

PROGRAMMA: https://www.newyorkencounter.org/2022-what-never-dies

Chi è Tagashi Nagai?

Negli anni giovanili formano il suo pensiero e la sua conoscenza il materialismo positivista appreso al liceo e agli studi universitari di medicina a Nagasaki. Qualcosa però gli succede – nel 1930 – nell’incontro dello sguardo con la madre morente, comprende che non tutto finisce lì e comincia a cercare la verità. Gli sono d’aiuto le letture, tra cui i Pensieri di Pascal, e l’incontro con i cristiani, nel quartiere a Urakami, a nord della città di Nagasaki. Noto quartiere da secoli per essere abitato dalla popolazione cristiana. Lì come studente vive presso la famiglia Moriyama della comunità dei Cristiani Nascosti di Urakami, custodi per secoli della fede cattolica che la trasmisero in clandestinità durante il periodo delle persecuzioni.

Si laurea in medicina, è apprezzato nelle corsie, ma i postumi della meningite, sordità ad un orecchio gli fecero cambiare il sogno della sua vita, quella di essere medico internista dirottando verso la specializzazione di radiologo. Tra i pazienti vi sarà anche padre Massimiliano Kolbe. Riconosce il male della figlia dei Moriyama, Midori: è appendicite acuta, viene portata in ospedale d’urgenza. Diverrà poi la sua cara moglie, con cui insieme avranno 4 figli. Si battezzerà con il nome di Paolo e professerà la fede cattolica.

Per il suo lavoro di radiologo si ammala di leucemia, il suo animo è sofferente nella consapevolezza di dover lasciare sola nel giro di qualche anno la famiglia ma sua moglie lo conforta abbandonata alla volontà di Dio. Da lì a poco, siamo nel 1945 e la seconda bomba sganciata cade su Urakami. Lui si salva nel bunker di radiologia. La grave lesione dell’arteria temporale destra riportata è poca cosa rispetto all’orrore a cui assisterà: il quartiere non esiste più, 70 mila i morti, carbonizzati o spellati vivi e dal nulla rimasto della sua casa trova il rosario sciolto, raccoglie le ceneri di sua moglie, certo che stava pregando.

La sua malattia si aggrava, è ormai vicino alla morte, inarrestabile è l’emorragia alla tempia causata dalle radiazioni nucleari. L’acqua benedetta donata da Padre Kolbe e la sua intercessione l’emorragia si arresta.

Dalla cenere cresce un filo di erba e qualche formica: la vita è ancora possibile. Continua a soccorrere e a curare i reduci, invita a rimanere lì a vivere. Scrive libri, si ricostruiscono ospedale, scuola, chiesa e biblioteca e negli ultimi anni della sua vita, morirà nel 1951, andrà a vivere in una capanna di due metri per due metri, luogo dove si recano migliaia di pellegrini fino ad oggi, in cerca di speranza, pace e conforto della luce di Dio attraverso l’incontro di preghiera e la storia di vita del “mistico della pace”.

Nel 1942 è tra i fondatori dei medici cattolici giapponesi e nel 1951 i medici cattolici italiani per ringraziamento della sua testimonianza gli inviarono una statua della Vergine in marmo di Carrara.

Nella sua tomba, muore nel 1951, l’epitaffio, da lui stesso scritto, che racchiude il suo testamento spirituale, recita una frase tratta dal Vangelo di Luca: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”.

Il 9 novembre 2021 l’arcivescovo di Nagasaki Mons. J. Mitsuaki Takami ha concesso l’imprimatur canonico a l’autorizzazione per la diffusione della preghiera ufficiale per invocare l’intercessione e la canonizzazione dei coniugi Takashi Paolo Nagai e Marina Midori Moryama: preghiera scaricabile qui

(se vuoi approfondire: la sua biografia è in amicinagai.com)

20 Febbraio 2022
Fino al 20 Febbraio 2022
Incontro culturale
Ore 17.30 (h. USA)
New York - streaming
partecipazione gratuita

www.newyorkencounter.org  


redazione Bioetica News Torino