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Covid. Come fare ad avere notizie, a comunicare con un proprio familiare o persona cara in Rsa? Cittadinanzattiva dà alcuni consigli in un’Italia a zone

16 Novembre 2020

Le tre aree rossa, arancione e gialla assegnate alle regioni con il più recente DPCM del 3 novembre (GU 275, 4 novembre 2020) sono soggette ad un evolversi continuo a seconda del rischio di contrazione del Covid per la salute pubblica valutato in base a 21 criteri. Esse determinano il tipo di limitazione degli spostamenti e di misure restrittive che possono essere da più moderate a più severe. Il movimento per la difesa dei diritti civili e sociali dei cittadini, Cittadinanzattiva, considerata la situazione che si sta vivendo, ha voluto mettere su alcuni consigli per i familiari che hanno una persona loro cara assistita presso una Rsa e desiderano essergli accanto, esprimere la propria vicinanza, sentirli, sapere come stanno e se possibile vederli. Si trovano sul sito cittadinanzaattiva.it (Coronavirus e Rsa: diritti, tutele e consigli. Online il nostro Vademecum)

Fa osservare che le decisioni sul consenso e modalità di accesso alle rsa, hospice, strutture riabilitative e residenziali per anziani autosufficienti e non sono lasciate dal decreto legge DPCM alle direzioni sanitarie. Cittadinanzattiva dà una serie di informazioni per i familiari e i visitatori in modo da non rischiare di mettersi in moto senza riuscire ad accedere alla rsa e di poter almeno comunicare con loro:

  • contattare telefonicamente la struttura prima di recarsi per sapere se e in che modo si può raggiungere, in particolar modo se essa è collocata nell’area rossa o arancione.
  • se non è possibile recarsi in struttura domandare quali modalità vi siano per comunicare, ad esempio si sta introducendo gradualmente il servizio tramite webcam, o ricevere le informazioni di salute
  • accordarsi con l’organizzazione direttiva di ricevere in determinati tempi e modalità aggiornamenti sullo stato di salute della persona
  • interessarsi se la struttura ha un piano di emergenza e/o un protocollo di sicurezza per garantire il contenimento del virus e la salute delle persone ospiti in caso di insorgenza di focolai covid-19. Se la risposta sarà negativa allora Cittadinanzattiva invita a scrivere un reclamo indirizzato al responsabile della struttura per avere le dovute risposte e rassicurazioni
  • essere informati sull’andamento dei contagi nella regione in cui la struttura sanitaria si trova, i cui contatti sono disponibili a seconda delle regioni sul portale del Ministero della Salute.

VADEMECUM

  • è proibito l’ingresso all’interno delle RSA ai parenti e ai visitatori, salvo nei casi strettamente indicati dalla direzione sanitaria come da DPCM 3 novembre 2020 n. 19;
  • nei casi previsti, l’ingresso deve avvenire rispettando tutti i protocolli di sicurezza della struttura;
  • si raccomanda fortemente, prima di recarsi presso la struttura sanitaria, di contattare la struttura in modo da avere contezza delle reali possibilità di ingresso, oltre che informarsi sulla zona di appartenenza della regione nella quale è sita la struttura;
  • è consigliato verificare se la struttura ha redatto un protocollo di sicurezza COVID per avere garanzie sulla sicurezza degli ospiti in caso di contagi e, nel caso in cui non fosse presente (o non venisse fornito), si consiglia di sporgere reclamo al responsabile della struttura sanitaria;
  • nel caso in cui non fosse possibile recarsi presso l’RSA, si consiglia di chiedere agli operatori se è possibile parlare con i propri cari attraverso modalità via web (ad esempio, Skype) o se è possibile avere notizie sul loro stato di salute con regolarità, chiamando in determinati giorni concordati;
  • siate sempre e costantemente informati sullo stato dei contagi nella regione in cui è sita la struttura e siate certi di avere tutti i numeri utili per contattare i servizi di emergenza COVID.

«Dobbiamo tener maggior conto ora con la pandemia e la presenza di focolai all’interno delle RSA delle criticità [che] coinvolgono aspetti organizzativi e aspetti relazionali e sono correlati ad una migliore umanizzazione nei processi di accoglienza del paziente e della sua famiglia, della presa in carico dei suoi bisogni non solo assistenziali ma anche affettivi.», spiega Isabella Mori, responsabile del servizio di tutela e di informazione di Cittadinanzattiva. Invita a inviare segnalazioni e richieste di informazioni scrivendo a a coronavirus@cittadinanzattiva.it, annunciando che a breve sarà pubblicato un nuovo rapporto Pit Salute che prenderà in esame le diverse segnalazioni sopraggiunte presso il loro sportello di tutela dei diritti dei cittadini.

Redazione Bioetica News Torino