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Covid-19: nuovi vaccini contro la variante BA.1 saranno in arrivo in Italia dopo il sì dell’Aifa

05 Settembre 2022

I vaccini anti covid-19 nella versione adattata dell’originale Cominarty, dell’azienda Pfizer-BioNTech, e Spikevax di Moderna, per proteggere dall’Omicron e soprattutto dalla sua sottovariante BA.1, sono stati approvati dall’agenzia italiana del farmaco Aifa in Italia come dosi di richiamo dai 12 anni in poi, alcuni giorni dopo dal consenso dell’agenzia europea dei medicinali Ema, rilasciato il 1 settembre.

Verranno impiegati per il primo o secondo richiamo ad almeno tre mesi di tempo dalla somministrazione della vaccinazione primaria o dal primo richiamo. Tutti possono vaccinarsi seguendo il parere del medico o come propria scelta raccomandando la priorità ai soggetti che sono più a rischio per la loro salute di sviluppare il Covid-19 in forma severa e gli ultrasessantenni.

Il Comitato tecnico scientifico dell’Aifa ha affermato che «sul piano della sicurezza dai dati disponibili non mostrano differenze rispetto al vaccino monovalente originario» e che inducono «ad una risposta anticorpale maggiore di quella del vaccino monovalente originario, sia nei confronti della variante Omicron BA1 che delle varianti BA.4 e BA.5».

I loro effetti collaterali sono simili a quelli originali, miti e di breve periodo. Il parere del Comitato scientifico di valutazione dell’Ema si è espresso in base a due studi per quanto concerne Cominarty. Uno su un gruppo di 300 adulti circa ultra cinquantacinquenni che hanno ricevuto 3 dosi di Cominarty – ciclo primario e richiamo – su 1800 soggetti in totale, scoprendo che «la risposta immunologica alla sottovariante Omicron BA.1 era più alta dopo una seconda dose di richiamo Cominarty originale/Omicron BA.1 invece che dopo una seconda dose del vaccino originale Cominarty (come misurato secondo il livello degli anticorpi contro Omicron BA.1)».

E il secondo su più di 600 soggetti di età compresa tra i 18 e i 55 anni che hanno ricevuto in precedenza 3 dosi di Cominarty hanno mostrato che «la risposta immunologica all’Omicron BA.1 era più alta nelle persone con una dose di richiamo contenente solo la sottovariante Omicron BA.1 rispetto a quelli a cui è stata somministrata una dose di richiamo con il vaccino tradizionale». Ha concluso affermando dai dati che «la risposta immunologica all’Omicron BA.1 seguita dal richiamo con il bivalente Cominarty originale/Omicron BA.1 nei soggetti dai 18 ai 55 anni sarebbe uguale almeno nella popolazione ultra cinquantacinque anni» e anche negli adolescenti la risposta è simile.

Per lo Spikevax il Comitato ha deciso su uno studio a cui hanno partecipato oltre 800 soggetti dai 18 in poi in cui si è scoperto che «una dose di richiamo di Spikevax bivalente originale/Omicron BA.1 induce una risposta immunitaria più forte di quella contro la Covid-19 e la sottovariante Omicron BA.1» e che la risposta immunitaria negli adolescenti tra i 12 e i 17 anni sarebbe simile a quella negli adulti.

Non si sa come il virus si evolverà in futuro, fa sapere l’Ema che al momento ha sotto la sua revisione altri vaccini, tra i quali Skycovion dell’azienda farmaceutica coreana Sk Chemicals, che se verranno autorizzati estenderanno la protezione contro le subvarianti Omicron BA1.4 e BA.5.

Nel rapporto di luglio dell’Istituto superiore di Sanità, aggiornato al 21, continua a sovrastare in Italia la variante Omicron, l’unica circolante pari al 100%. Come sottovariante quella BA.5 è in crescita mentre diminuisce la BA.2

(aggiornamento 08 settembre 2022 ore 13.54)

redazione Bioetica News Torino