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Dalla Commissione Europea un Piano per il cancro nei Paesi dell’Unione

04 Febbraio 2021

La Commissione europea ha presentato al Parlamento, mercoledì 3 febbraio, il Piano, contro una malattia per la quale nel 2020 nell’Unione Europea sono morte 1,3 milioni di persone, numero di cui si stima una crescita più del 24% entro il 2035, divenendo causa principale di morte. Con la pandemia da Covid-19 sono diminuite le diagnosi, consapevoli della previsione, nel giro di un decennio, di un accrescimento di casi oncologici proprio a causa di diagnosi ritardate.

Il Piano si incentra su un forte e reciproco sostegno tra i Paesi dell’Unione Europea lungo l’intero percorso della malattia che si snoda nell’area della prevenzione, della individuazione precoce, del trattamento e della cura con gli sviluppi più innovativi dati dalla ricerca, con una condivisione della conoscenza sulla prevenzione e cura per migliorare lo stato di salute dei malati oncologici e dei sopravvissuti.

Si avrà una combinazione di dati sanitari con i nuovi sistemi tecnologici digitali, come l’intelligenza artificiale e la computazione ad alta rappresentazione, per un’informazione condivisa e più ampia e dettagliata consentirà lo sviluppo di una medicina personalizzata, ritagliata sulla persona nella prevenzione e nel ricevere le terapie più adeguate, che introduce anche informazioni sui tumori infantili.

Basandosi sul fatto che il 40% dei casi oncologici nell’Unione Europea possono essere prevenuti, e con ciò anche un maggior risparmio in termini di vite umane, il Piano contro il cancro si prefigge di far crescere educando le popolazioni una consapevolezza dei fattori di rischio associati dal fumo al consumo di alcol, dall’obesità all’ attività sedentaria dall’esposizione all’inquinamento ambientale a sostanze cancerogene e alle radiazioni, ad agenti infettivi. Inciderà la collaborazione tra servizi sanitari e sociali e la comunità, coinvolgendo il ruolo degli operatori sociali, del corpo degli insegnanti e infermieristico. Si potrà reperire le informazioni su un app appositamente creata per la prevenzione dai fattori di rischio del cancro.

Si inizia da quest’anno puntando ad una Generazione libera da tabacco, in particolare i giovani, il cui uso si può ridurre negli anni fino ad eliminarne il consumo; si stima che sia responsabile del 27% tra i tumori. Si prevedono una serie di misure più severe, orientate in tale direzione verso il bene della salute dell’individuo e pubblica, come la revisione della direttiva dei prodotti a base di tabacco e della tassazione ad esempio, oppure il divieto ai sapori, la dicitura degli ingredienti, l’estensione della tassazione ai nuovi prodotti, sulle promozioni pubblicitarie digitali e maggiori strategie di controllo sulla vendita ai minori.

Un altro fattore di rischio è dato dall’uso di alcol. La Commissione vuol ridurre il consumo nocivo per la salute attraverso il ricorso a buone pratiche di stili di vita, a una revisione legislativa europea sulla tassazione e sugli acquisti oltre frontiera da parte di singoli individui, ad un’etichettatura degli ingredienti e a raccomandazioni sulla salute da riportare sulle etichette.

Poiché ne sono complici anche diete non salutari e la sedentarietà, la Commissione intende agire sul piano della nutrizione riducendo la presenza di contaminanti cancerogeni nell’alimentazione fissandone un limite massimo consentito dato dalle evidenze scientifiche e la commercializzazione di cibi prodotti non salutari. Per i bambini sarà rivisto lo schema della frutta, vegetali e latte a scuola nel 2023 a favore di cibi salutari disponibili.

In direzione di respirare meno sostanze inquinanti dall’atmosfera e dall’ambiente circostante che indeboliscono il sistema immunitario rendendolo più vulnerabile alle malattie, la Commissione predispone, tra le diverse misure, tra due anni una revisione degli standard della qualità dell’aria in linea con le raccomandazioni dell’Oms e aderendo agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Unione Europea per Zero inquinamento e per il Patto Ambientale (Green Deal).
Anche l’esposizione alle sostanze cancerogene sul lavoro sarà un altro punto su cui si intraprenderanno nuove decisioni, in particolare sull’esposizione a acrylonitrile, composti di nickel e benzene, all’abesto.

Propone un maggiore accesso alle vaccinazioni contro l’epatite B e i trattamenti per prevenire i tumori al fegato e gastrointestinali associati all’epatite C e alle infezioni dell’Helicobacter pylori.

Essendo l’individuazione precoce delle malattie importante nell’avere una maggiore occasione di sconfiggere il cancro e salvare la vita, si cercherà di far attivare i programmi di screening oncologici in tutti i Paesi seguito dal monitoraggio. Una piattaforma europea servirà a migliorare l’accesso ai farmaci oncologici.

Per proteggere di più bambini e adolescenti che si ammalano di cancro, tanto che nel 2020 hanno ricevuto una diagnosi di cancro più di 15mila mentre oltre 2000 sono coloro che hanno perso la vita, verrà istituita appositamente una Carta e una rete per i giovani sopravvissuti perché possano avere una cura di qualità e un accesso rapido al percorso dall’individuazione alla cura con un monitoraggio a lungo periodo dei risultati e della tossicità dei trattamenti, della riabilitazione, del sostegno psicologico, dei moduli educativi.

redazione Bioetica News Torino