Ultimi rapporti. Dati di mortalità nel tempo di Covid dal Ministero Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità
31 Agosto 2020Si ha una panoramica della mortalità rilevata in 19 città italiane dal periodo in cui si è entrati nella seconda fase anti-covid-19, e precisamente dal 6 maggio fino al 31 luglio, nel IV Rapporto del Sistema di sorveglianza SiSMG, quindicinnale, presentato dal ministero della Salute e del Centro nazionale di Prevenzione e Controllo delle Malattie.
Fa riferimento a 19 città che hanno fornito i dati entro una settimana dall’evento e presenti nel bollettino settimanale del Ministero della Salute: Aosta, Bolzano, Trento, Trieste, Torino, Milano, Brescia, Verona, Venezia, Bologna, Genova, Perugia, Civitavecchia, Roma, Frosinone, Bari, Potenza, Messina e Palermo.
Dal confronto delle città del nord con quelle del centro-sud emerge come media giornaliera settimanale:
- un andamento al di sotto della soglia di mortalità attesa, data dai dati Istat, per le città del nord da metà giugno in poi per le fasce di età dai 65 ai 74 anni e da metà luglio anche per le persone dai 75 anni agli 84 anni dovuta all'”effetto harvesting” legato all’epidemia da Covid-19 che ha avuto un impatto soprattutto nella popolazione anziana e con patologiche croniche.
- un lieve incremento per le città del centro-sud per gli 85enni e più si è registrato da metà giugno ai primi di luglio.
In generale, il documento afferma che nel periodo la mortalità è in linea o inferiore ai dati attesi. Con l’aumento delle temperature estive è corrisposto un aumento dei decessi nella popolazione più anziana dai 75 in poi. Si è avuta un’impennata verso il 21 luglio ad Aosta e a Roma tra fine giugno e i primi di luglio.
Dai dati di sorveglianza integrata dell’Istituto Superiore di Sanità che raccoglie i dati microbiologici ed epidemiologici legati all’infezione dal virus Sars-Cov-2 dai laboratori regionali, dall’inizio dell’epidemia al 25 agosto 2020 sono stati diagnosticati 260.307 casi di Covid-19 in Italia, 6mila circa in più rispetto alla situazione del 18 agosto e 35.912 decessi, 69 in più rispetto sempre al quadro del 18 agosto. Il documento, Epidemia Covid -19, ha riportato e analizzato il quadro delle due settimane che va dal 10 al 23 agosto 2020, aggiornato al 25 agosto 2020 e pubblicato il 28, riporta che
Sebbene siano ancora una minoranza dei casi, in quasi tutte le Regioni/PPAA sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione importati da altra Regione (15.7%) o da Stato Estero (20,8%). Oltre ai focolai attribuibili alla reimportazione dell’infezione, vengono segnalati sul territorio nazionale numerosi focolai di trasmissione locale oltre a piccole catene di trasmissione di cui rimane non nota l’origine. Questo conferma come in Italia l’epidemia di COVID-19 non sia conclusa e come la situazione epidemiologica rimanga estremamente fluida e a rischio di peggioramento.
E tra le raccomandazioni l’Istituto Superiore di Sanità ritiene di mantenere l’osservanza rigorosa dell’uso delle mascherine, del distanziamento fisico e dell’igiene individuale e la necessità della quarantena sia per le persone che fanno rientro dai paesi per i quali tale misura è prevista e sia per le persone individuate come contatti stretti di un caso da parte dell’autorità sanitaria.