È tempo di pensare alla vaccinazione anti influenzale, i sintomi sono simili a quelli da Covid 19 Il Ministero della Salute aumenta la fascia di età, parte dai 60 la somministrazione gratuita. Federfarma chiede la somministrazione nelle farmacie. Da Farmaindustria hanno risposto a tutte le Regioni ma i tempi di consegna non stabiliti
26 Agosto 2020In presenza della circolazione del virus Sars-CoV-2 quest’anno vaccinarsi contro l’influenza è ancora più caldeggiato, come si rileva dalle Raccomandazioni preventive e di controllo per la nuova stagione 2020-2021 del ministero della Salute, soprattutto per le persone più a rischio di tutte le età, perché oltre a ridurne le complicanze e accessi in ospedale aiuta, escludendo i sintomi influenzali, ad individuare e gestire con maggiore celerità e meglio sul piano organizzativo i casi sospetti da Covid-19. È estesa in via straordinaria la fascia di età dei soggetti che possono usufruirne in modo gratuito, anticipatandola a partire dai 60 anni, rispetto ai 65 anni, previsti fino ad ora. Anche la campagna di sensibilizzazione inizierà prima, ad ottobre, e i vaccini saranno somministrati ai soggetti raccomandati «in qualunque momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione».
Per evitare il “congestionamento della sanità territoriale” la Federazione nazionale delle Farmacie (Farm) suggerisce la vaccinazione alla maggior parte della popolazione attiva e attraverso la sua rete delle 18mila farmacie associate si dice pronta a collaborare con le istituzioni nella distribuzione «dei vaccini messi a disposizione dal Ssn secondo i termini e modalità da stabilire, anche per conto delle Amministrazioni regionali», come afferma il presidente Marco Cossolo in una nota odierna. Fa osservare come quest’anno il numero delle dosi vaccinali sia ben più elevato, con una stima pari a oltre 1,2 milioni di vaccini, rispetto alle 800.000 dosi vaccinali dispensate nella campagna precedente. Attualmente vi è un’impossibilità da parte delle case farmaceutiche la cui «la produzione è stata assorbita dalle richieste avanzate dalle Amministrazioni regionali, i cui acquisti hanno fatto registrare un incremento medio del 43% circa, con picchi anche superiori al 100%, rispetto alle acquisizioni della pregressa stagione 2019-2020», fa sapere Cossolo.
La collaborazione con le istituzioni prevederebbe anche, sulla scia di quanto già avviene per alcuni Paesi europei, di poter somministrare il vaccino in farmacia, mediante l’adozione di un provvedimento legislativo per l’abilitazione, considerando anche che«molte farmacie sono anche strutturate per consentire, presso i propri locali, la somministrazione del vaccino da parte di un infermiere», aggiunge Cossolo. Vengono già promossi corsi formativi in collaborazione con Fofi e Fondazione Cannavò per somministrare i vaccini. Ma alla difficile reperibilità dei vaccini conseguirebbe l’impossibilità di vaccinarsi da parte di «molti cittadini, appartenenti soprattutto alla fascia attiva della popolazione e quindi sottoposti a un maggior rischio di contagio», conclude, infine, Cossolo.
«Abbiamo risposto a tutte le gare delle Regioni e siamo in contatto continuo con il ministero della Salute e l’Agenzia del farmaco», spiega il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. Chi in anticipo come il Lazio, chi in ritardo come la Lombardia, le regioni sono riuscite a mandare a buon fine le gare, aggiunge Scarabozzi che fa notare come «i tempi precisi di consegna dei lotti sono al momento difficili da stabilire ma le aziende coinvolte sono al lavoro anche tenendo conto che lo stesso ministero della Salute con una circolare del 5 giugno ha raccomandato di “anticipare le campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall’inizio di ottobre e offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo, vista l’attuale situazione epidemiologica relativa alla circolazione di Sars-Cov-2″» (Ansa, 26 agosto 2020).
Le dosi di vaccino anti influenzale in Piemonte sono aumentate rispetto allo scorso anno. Dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi, si tratta di 1.100.000 dosi aggiudicate rispetto alle 750 mila dello scorso anno e compatibilmente con le forniture, la vaccinazione sarà operativa agli inizi di ottobre (Piemonteinforma, 20 luglio 2020).