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Epatite acuta nei bambini: crescono i casi in Europa mentre in Italia sono per ora sporadici Una circolare del Ministero della Salute per la sorveglianza con i criteri descritti per la definizione di caso

26 Aprile 2022

Dal Regno Unito si sono avute le prime segnalazioni di bambini sani ricoverati per epatite acuta con causa non individuata, che riguardavano 9 casi con esordio dei sintomi a marzo 2022 e 1 caso risalente a gennaio, sotto i 10 anni, per poi crescere in modo significativo anche in altri Paesi, su cui l’Organizzazione Mondiale della Salute ha emanato un’allerta dagli inizi di aprile per poter ricevere con urgenza informazioni su casi simili per poterli osservare, comprenderne l’eziologia e gestire la situazione con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (Ecdc) e le autorità sanitarie nazionali.

Le indagini sono in corso. L’Oms precisa in una nota del 23 aprile che una possibile ipotesi è l’infezione virale da adenovirus, tra i tanti ceppi virali che causano il raffreddore che può manifestarsi da una forma più lieve a più grave a seconda del virus, ma non si trascurano altre possibili cause come una variante dell’Omicron. Tiene anche a precisare che non è ancora chiarito se si tratti di un aumento di casi rispetto a quanto di solito avvengono ogni anno.

SEGNALAZIONI: l’Oms informa che al 21 aprile si sono avuti almeno 169 segnalazioni di casi di epatite acuta di eziologia sconosciuta in età pediatrica da 1 mese ai 16 anni, riportati in 11 Paesi dell’Oms-Europa: 114 nel Regno Unito (Gran Bretagna e Irlanda del Nord), 13 in Spagna, 12 in Israele, 6 in Danimarca, 5 Irlanda, 4 Olanda, 4 in Italia, 2 Norvegia, 2 in Francia, 1 in Romania e in Belgio. 12 in Israele. Anche dagli Stati Uniti sono giunti 9 casi segnalati da 1 a sei anni nello stato di Alabama. 17 bambini, si stima un 10%, sono stati sottoposti ad intervento di trapianto di fegato, e almeno un decesso.

SINDROME CLINICA. Quel che accomuna i casi identificati sono i sintomi gastrointestinali, ossia dolore addominale, diarrea e vomito seguiti da casi di itterizia (comparsa di giallore del viso e degli occhi); la maggior parte non presenta febbre; alcuni hanno avuto necessità di ricovero presso unità di epatologia pediatrica e di un trapianto di fegato; presentano un’infiammazione al fegato rilevato dall’esame ematologico un elevato livello di proteine enzimatiche (AST o ALT maggiore di 500 IU/L).

POSSIBILI CAUSE. Dagli esami di laboratorio riporta l’Oms, questa patologia che colpisce in particolar modo i bambini sotto i 10 anni è di causa sconosciuta in quanto non sono stati identificati i virus dell’epatite conosciuti A, B, C, D ed E.

Si è voluto assicurare che non vi è alcuna associazione tra l’esordio della malattia e il vaccino anti-Covid-19: l’agenzia di sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) informa che nessuno dei casi recentemente confermati sotto i 10 anni nel Regno Unito risulta vaccinato. Al 21 aprile conferma sono 111 casi, 81 in Inghilterra, 14 in Scozia, 11 nel Galles e 5 nel Nord Irlanda e di questi 10 hanno ricevuto un trapianto di fegato, non vi sono registrati decessi, e un piccolo numero di bambini sopra i 10 anni sono in osservazione.

Dalle indagini cliniche e di laboratorio sui casi occorsi nel Regno Unito, dove si è avuto il maggior numero di segnalazioni e casi confermati, la causa più probabile risulta l’infezione da adenovirus. E il direttore delle infezioni cliniche e di emergenza dell’UKHSA Meere Chand consiglia di far rimanere a casa da scuola o dall’asilo i bambini con sintomi da infezione gastrointestinale compreso vomito e diarrea, e non farli ritornare fino a 48 ore dopo che i sintomi sono cessati.

Dall’indagine dei 13 casi di bambini ricoverati sotto i 10 anni e confermati in Scozia al 12 aprile, in cui si sono avuti i primi casi di 5 bambini ricoverati al Greater Glasgow, nessuno riportava un’anamnesi storica di rilievo come immunodeficienza o terapia immunosoppressiva e sono risultati negativi al test dell’epatite virale A, B, C ed E. Poi, come spiegano Kimberly M., Rachel T. at al. in Investigation into cases of hepatitis of unknown aetiology among young children, Scotland, 1 January 2022 to 12 april 2022, pubblicato il 14 aprile in «Eurosurveillance», è emerso che 5 casi sono risultati positivi al Sars-CoV-2. In Scozia la variante Omicron di lignaggio B.1.1.529 risultava maggiormente prevalente nei mesi di febbraio e marzo 2022 con un picco stimato tra i bambini nella fascia di età 2-4 anni attorno al 7% in febbraio e al 13 % a metà marzo per poi assistere ad un declino attorno al 7% agli inizi di aprile. 1 bambino ha subito l’intervento di trapianto di fegato. In cinque casi sono risultati positivi al test di ricerca dell’adenovirus, la cui diffusione è stagionale in Scozia, con picchi soprattutto in febbraio e aprile. Nel 2020-2021 per effetto delle misure preventive da Covd-19 si sono avuti pochi casi.

Nel loro studio sostengono come l’infezione da adenovirus quale causa di epatite severa è rara nei bambini immunocompetenti ma è stata tuttavia osservata da alcuni studi di casi riportati e altre possibili cause infettive dei casi vengono esplorate come l’aggravamento severo della malattia dopo essersi infettati dalla variante Omicron BA.2 o ancora l’infezione da una variante Sars-CoV-2 finora non ancora individuata.

Per l’agenzia per la sicurezza della salute britannica, in una nota informativa datata 25 aprile, il patogeno più comune nell’infezione è l’adenovirus, individuato nel 75%, da 40 a 53 casi confermati dai test.

L’Oms al 23 aprile afferma che l’adenovirus è stato individuato in almeno 74 casi e dal test molecolare 18 sono di tipo F41. Dalla ricerca di Sars-CoV-2 ne sono stati identificati 20 e 19 misti a tra Sars-CoV-2 e infezione da adenovirus.

L’Oms tiene a precisare che l’adenovirus è un’ipotesi di causa sconosciuta ma che tuttavia non spiega del tutto la gravità del quadro clinico. Il tipo di adenovirus coinvolto, F41 non ha avuto in precedenza un’associazione ad un quadro clinico come quello che presentano molti bambini attualmente colpiti da epatite acuta di eziologia sconosciuta. Fa però osservare che può esservi un’accresciuta sensibilità tra i bambini all’adenovirus a seguito di una minore circolazione durante la pandemia a cui le misure ristrettive, di igiene e di prevenzione da Covid-19 hanno contribuito.


ADENOVIRUS. Di solito, descrive l’Oms, sono patogeni comuni che provocano infezioni con malattia lieve, sintomi simili al raffreddore, trasmessi da persona a persona, colpendo le vie respiratorie fino a causare gastroenteriti, congiuntiviti e cistiti. Ce ne sono una cinquantina di tipi che colpiscono l’essere umano. Il tipo F41 si distingue per la presenza di diarrea, vomito e febbre spesso accompagnata da sintomi respiratori. Come si è già detto prima è alquanto raro che il tipo 41 causa l’epatite in bambini sani mentre vi sono casi riportati in bambini il cui stato immunologico risulta compromesso.

La situazione epidemiologica e risposta dal Ministero della Salute

Il Ministero della Salute con una circolare datata 23 aprile riporta un breve quadro epidemiologico della diffusione internazionale dei casi dei bambini affetti e della sorveglianza, di monitoraggio. ipotesi e raccomandazioni date dall’Oms e da altri organismi sulla sicurezza sanitaria per passare poi alla situazione nel nostro Paese.

Al 22 aprile sono pervenute 11 segnalazioni in diverse regioni – Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto – precisando che «si tratta di casi sporadici sparsi sul territorio nazionale», definendo poi i termini di caso specifici per la sorveglianza dell’epatite acuta con eziologia sconosciuta, così come indicata dall’Oms..

Vi sono 2 casi confermati, due possibili di età superiore ai 10 anni, 4 sospetti in corso di esito dagli esami, 2 casi in corso di valutazione e 1 paziente che non rientra in quanto ricoverato prima di gennaio 2022. Risulta una positività all’adenovirus o al Sars-CoV-2 in due casi sospetti.

Per caso di epatite acuta con eziologia sconosciuta si intendono i seguenti criteri:

  • caso confermato: pari o meno di 10 anni che manifesta sintomi di epatite acuta che dal test di ricerca dell’epatite si esclude il virus del tipo A, B,C,D ed E e ha un esito ematologico elevato di aspartato aminotransferasi (AST) o di alanina aminotrasferasi (ALT) superiore ai 500 U7L dal primo gennaio 2022.
  • caso possibile: soggetti tra gli 11 e i 16 anni con epatite acuta risultanti negativi ai virus A,B,C,D, ed E con un livello di proteine enzimatiche superiore a 500U/L. dal primo gennaio 2022
  • caso correlato epidemiologicamente: un soggetto di qualunque età con epatite acuta che risulti negativo ai test dei virus epatici A, B,C,D, ed E e presenti un contatto stretto con un caso confermato dal 1 gennaio 2022.

Il Ministero ha attivato dal 5 aprile 2022 in Italia una rete dell’Epidemic Intelligence per la sorveglianza istituita dal ministero della Salute, composta da analisti formati e certificati dal Ministero della Salute e dall’ISS e una rete Seieva per la raccolta dei dati epidemiologici.

A tutti gli organi competenti dalle Regioni e prov. Autonoma ha inviato una lettera nella quale si sollecitano a far pervenire le segnalazioni rispondenti al significato di caso indicando l’email a Direzione generale della Prevenzione sanitaria e all’Istituto Superiore di Sanità- Malattie infettive (mailinf@sanita.it ed epa2022@iss.it).

Raccomanda la sorveglianza ai pediatri di libera scelta, ai medici di medicina generale e alle strutture ospedaliere e territoriali effettuando un approfondimento epidemiologico e di laboratorio sui casi sospetti identificati, ampliando l’indagine su eventi familiari sintomatici e analizzando geneticamente i virus per determinare eventuali associazioni tra i casi.

Non c’è al momento un aumento inatteso ma vigilanza: dal Bambino Gesù di Roma

Occorre vigilare ma non si può dire che nel nostro Paese vi sia finora un motivo di aumento insolito di casi nei bambini. «Nel momento in cui scriviamo non c’è evidenza certa che ci sia un incremento di questo tipo di infezioni nei principali centri italiani che si prendono cura dei bambini con insufficienza epatica acuta», afferma in una nota l’ospedale delal Santa Sede, aggiungendo che bisogna essere comunque vigilanti e pronti per un confronto su un’eventuale forma nuova di epatite.

Anche i medici dell’Ospedale fanno osservare la straordinarietà dell’adenovirus che colpisce in forma grave bambini sani, immunocompetenti.

Iss: Improbabile un collegamento tra le epatiti e il vaccino

Spiega in una nota L’Istituto superiore di Sanità che «l’adenovirus contenuto nei vaccini a vettore adenovirale anti-SarsCoV-2 utilizzati in alcuni Paesi, come l’Astrazeneca e lo Janssen in Italia, è geneticamente modificato in modo da non replicare nelle cellule del nostro organismo. Allo stato attuale delle conoscenze quindi, non sembrano biologicamente possibili  i fenomeni di ricombinazione tra Adenovirus circolanti e ceppo vaccinale».

Anche l’Italia come in altri Paesi ogni anno ha un certo numero di epatiti con causa sconosciuta e al momento sono in corso le verifiche per valutare se vi sia un eccesso.

L’Iss ha attivato diverse sorveglianze per l’epatite acuta una di monitoraggio e controllo mediante il sistema epidemiologico integrato dell’Epatite virale acuta (Seieva), un’altra di tipo genomico SarsCoV-2 per condividere i dati di sequenziamento dei ceppi virali riferiti ai casi pediatrici di causa non nota e una terza basata sugli eventi segnalati in Italia attraverso la rete italiana di Epidemic Intelligence.

(aggiornamento 27 aprile 2022, ore 15.08)

redazione Bioetica News Torino
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