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Il colesterolo ldl (cattivo): un fattore di rischio genetico per la SLA. Uno studio del CRESLA di Torino

12 Febbraio 2019

Uno studio di ricerca eseguito presso il Centro Regionale Esperto per la Sclerosi Laterale Amiotrofica (Cresla) di Torino – che è punto di riferimento regionale in Piemonte e in Valle d’Aosta –   dell’Ospedale Molinette  e del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università degli Studi di Torino  apre alla possibilità alla prevenzione e allo sviluppo di nuove terapie per le persone affette da Sla, grazie ad una scoperta italo-americana.

Dal gruppo di ricerca scientifico coordinato dal professore ordinario di Neurologia del Dipartimento di Neuroscienze Rita Levi Montalcini  Adriano Chiò  assieme al  professore associato Andrea Calvo, ricercatore in Neurologia,   in collaborazione con il National Istitutes of Health di Bethesda nel Maryland sullo studio genetico sulla Sla è emerso che, come riferisce in una nota la Città della Scienza e della Salute e pubblicato sulla rivista scientifica americana Annals of Neurology  il colesterolo LDL, o lipotroteine a bassa densità (o colesterolo cattivo) è un fattore di rischio genetico per tale malattia. Inoltre ha anche mostrato che  il fumo di sigaretta ed elevati livelli di attività fisica rappresentano fattori di rischio mentre se l’esercizio fisico è svolto con moderazione ne diventa un fattore di protezione.

Il professore Adriano Chiò è stato promotore dell’istituzione del Registro Piemontese e Valdostano per la Sclerosi Laterale Amiotrofica, operativo dal 1995, che attualmente coordina.

È stata utilizzata una tecnica di analisi molto complessa, la randomizzazione mendeliana, che consente di studiare  l’intera vita dei casi studiati invece di periodi limitati. Lo studio riguarda 20mila 806 casi di sla e 59mila controlli di origine europea, con un’analisi di  «10.031.630 varianti geniche associate 889 “tratti” che includono un’ampia gamma di caratteristiche fisiologiche e di fenotipi di malattia. Ciascun tratto è stato analizzato in modo separato per determinare se è in grado di modificare il rischio di SLA». Sono stati identificati i tratti genici che sono alla base della correlazione tra LDL e SLA.

La Sclerosi Laterale Amiotrofica è una malattia degenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni cerebrali e del midollo spinale che controllano il movimento muscolare volontario, compromettendo il movimento degli arti, la fonazione, la deglutizione.  Ne sono affette circa 5mila persone in Italia delle quali  500 in Piemonte. Attualmente non esiste alcuna cura della SLA ma  sono stati associati al suo sviluppo diversi fattori  come alcuni geni, lo stile di vita, i traumi e l’attività sportiva.

Redazione Bioetica News TorinoRedazine Bioetica News Torino