Il servizio sanitario 118 del Piemonte attiva, un collegamento – unico in Italia – di videochiamata dalla centrale operativa
07 Gennaio 2020contatto video con la centrale operativa in tempo reale e dare informazioni visive del luogo dell’incidente (di lavoro, stradale, domestico, alluvioni, etc.). Il servizio, definito primo in Italia, partirà questo mese, in gennaio in Piemonte. È stato presentato dal direttore del Dipartimento Mario Raviolo nell’illustrare l’attività annuale regionale del servizio sanitario di emergenza – urgenza 118 assieme ai progetti in itinere, il 20 dicembre scorso presso l’aeroporto di Cuneo – Levaldigi, attualmente sede logistica e di approvvigionamento per la sezione internazionale di maxi emergenza in Piemonte. Quindi dalla Centrale operativa si potrà valutare meglio la situazione e fornire appropriate informazioni di intervento al chiamante o a chi può soccorrere. Un servizio di grande impatto innovativo dove la comunicazione avverrà «non solo più tramite fonia ma anche attraverso lo scambio di chat e di immagini con l’utilizzo della tecnologia di uso comune come gli smartphone», spiega Mario Raviolo, e che – prosegue – viene ad aggiungersi ad altri miglioramenti nel servizio dinanzi ad un «lento ma costante aumento delle richieste di soccorso che provengono dai cittadini ⌈…⌉ come l’utilizzo di auto mediche ⌈che⌉ sono state implementate nell’ultimo anno per gestire situazioni che richiedono rapidità di intervento e, talvolta, utili domiciliazioni che sgravano cosi l’iperafflusso nei pronto soccorso» e l’introduzione del numero unico 112 dal 2017 che contribuisce a «ridurre il numero delle chiamate che impropriamente giungevano alle centrali operative 118». L’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi ha voluto mettere in luce da un lato un apprezzamento per la gestione e le scelte organizzative del Dipartimento e dall’altro la significativa presenza di un personale qualificato e formato: «una struttura molto bene collaudata, che agisce con lo spirito di una vera squadra di medici, infermieri, amministrativi e tecnici, ai quali offrono il loro fondamentale apporto oltre 29 mila volontari del soccorso». Una squadra che è composta di 316 medici, 524 infermieri, 3 dirigenti amministrativi, 15 collaboratori amministrativi, 14 operatori tecnici e un tecnico informatico e del prezioso aiuto dato da migliaia di volontari, che nel 2019 hanno prestato 421.328 interventi per terra ed elisoccorso (secondo la proiezione al 31 dicembre). Essa opera presso un dipartimento che comprende 6 strutture complesse di cui 4 centrali operative di Emergenza sanitaria territoriale Al – Cn – To – No; una di elisoccorso 118 che compiuto 2. 955 interventi nel 2019, diurni e anche notturni grazie alla crescente presenza di atterraggi notturni – se ne contano 162 – voluti dai sindaci; una di maxi-emergenza 118 con la certificazione riconosciuta dalla Commissione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’EMT2 (Emergency Medical Teams di livello 2) operante a livello internazionale nei luoghi di catastrofi che, dotata di un ospedale da campo – come riferisce Raviolo – ha compiuto la sua prima missione internazionale in Mozambico dopo la distruzione dell’uragano con un team medico-chirurgico di altissimo livello professionale per due mesi, conclusasi con la donazione della struttura all’ospedale di Beira; infine un supporto tecnico farmaceutico logistico (Dipartimento farmaceutico Aslto3). Il direttore Raviolo afferma che «l’ospedale da campo si avvale di medici, infermieri e tecnici provenienti da tutte le aziende sanitarie regionali, mobilizzabili al bisogno a seguito di allerta proveniente dalla Centrale operativa di Bruxelles.]]>