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Influenza. Alcune raccomandazioni dal Ministero della Salute

21 Ottobre 2019

Da una settimana ci si può vaccinare per prevenire l’influenza e ridurne le complicanze che possono manifestarsi in modo grave e peggiorare la condizione di salute delle persone  già fragili come gli anziani, i bambini piccoli, donne in gravidanza e coloro che hanno patologie croniche. Può causare infatti  polmoniti batteriche secondarie, peggioramento di malattie preesistenti come diabete, malattie immunitarie, cardiovascolari e respiratorie croniche, sinusiti e otiti – queste  ultime  presenti soprattutto nei bambini. Il Ministero della Salute in una nota relativa alla recente campagna antifluenzale informa che fino al prossimo dicembre sarà offerta la vaccinazione gratuita a persone che corrono appunto maggior rischio di complicanze nel caso di contrazione della malattia e ad alcune categorie, coloro che possono essere veicolo di trasmissione a soggetti ad alto rischio o addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo.

La raccomandazione concerne i soggetti: anziani dai sessantacinquenni in poi, bambini di età superiore ai 6 mesi,  ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da malattie che aumentano il rischio di complicanze da influenza; bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino in stato di gravidanza;  individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; medici e personale sanitario di assistenza; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanze; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani; donatori di sangue.
Per gli altri soggetti, che non sono a rischio, possono vaccinarsi, salvo controindicazioni, sentito il parere del proprio medico, acquistandolo in farmacia con prescrizione medica e recandosi per la somministrazione presso il proprio medico di famiglia o pediatra di libera scelta, strutture sanitarie o ambulatoriali vaccinali e di prevenzione e in alcuni casi presso la sede di lavoro dal medico del lavoro. Va conservato ad una temperatura tra + 2° C e + 8°,  evitato il congelamento e trasportato in una busta  o contenitore refrigerato.

Sia l’Organizzazione Mondiale della Sanità che il Piano nazionale di Prevenzione vaccinale  2017-2019 riportano che per le persone con rischio di complicanze occorre una copertura minima “di gregge” data dal 75%  mentre l’obiettivo diventa ottimale quando la copertura è estesa fino al 95%. Poiché l’effetto protettivo dovuto al vaccino inizia due settimane  dopo l’inoculazione e perdura per un periodo di sei-otto mesi, passato il quale comincia a declinare, e a causa delle possibili mutazioni che i ceppi virali possono subire viene consigliato di vaccinarsi all’inizio di ogni stagione influenzale.

È una malattia respiratoria acuta causata da virus influenzali che si sviluppa nel periodo stagionale.  Il contagio avviene nel periodo di incubazione che va dai tre a sette giorni prima della manifestazione dei sintomi, soprattutto per via aerea attraverso le goccioline diffuse da tosse o starnuti o anche a contatto diretto o indiretto con le secrezioni respiratorie su oggetti e superfici. Si può cercare di limitare la diffusione con alcuni accorgimenti semplici di prevenzione come il lavaggio accurato delle mani con acqua e sapone o con disinfettanti per le mani in assenza di acqua, dopo essersi soffiato il naso o aver tossito o coprirsi la bocca e naso mentre si starnutisce, o ancora evitare di toccarsi gli occhi o rimanendo distanti almeno un metro da chi presenta sintomi influenzali oltre che cercare il più possibile di evitare i luoghi affollati.

Quest’anno la forma influenzale potrà, forse, colpire in modo grave anche le persone sane. In Italia il primo caso di influenza con complicanze gravi in un soggetto sano è stato registrato a Udine il 27 settembre scorso, ricoverato per una ventina di giorni e ora in via di guarigione: ne dà la notizia oggi Adkronos riportando le parole del presidente della Società Italiana di Terapia Antinfettiva Antibatterica – Antivirale – Antifungina SITA, il prof. Matteo Bassetti, ordinario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova: «se questi sono i segnali con una prima diagnosi già alla fine di settembre, e se si ripeterà lo scenario che ha interessato l’Australia e altre parti del mondo, andremo incontro a una stagione influenzale particolarmente aggressiva, con una circolazione di virus influenzali molto diversi: HRN2, come nel caso in questione, H1N1, virus B».  E aggiungendo che «questo caso suggerisce che la forma influenzale, anche se non dovesse avere numeri straordinari come quelli dell’inverno 2017-18, può colpire anche le persone sane e rafforza il messaggio che la vaccinazione antinfluenzale deve essere universale perché non esiste categoria di soggetti risparmiata dalle potenziali complicanze dell’influenza» (www.facebook.com/Prof.MatteoBassetti/ 21.10.2019)

Redazione Bioetica News Torino