Sostieni Bioetica News Torino con una donazione. Sostieni

La giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Far memoria, educare, contrastare la violenza di genere alle donne dallo stalking alle molestie sessuali al femminicidio, non lasciare soli né le donne sopravvissute al femminicidio né i loro  figli – sia chi è orfano di madre sia chi si trova una madre sopravvissuta alla violenza con un percorso difficile da affrontare, avviene con una serie di iniziative che si svolgono in questo periodo di novembre legate alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si celebra il 25 novembre di ogni anno dal 1999, indetta dall’Onu,  al fine di poter promuovere una cultura che abbatta ogni stereotipo discriminante sul genere femminile e poter dare informazioni su come e dove  rivolgersi in caso di aiuto e denunciare trovando chi  dà ascolto e aiuto alla persona vittima di violenza.

Secondo l’ONU una donna su tre è vittima di forme di violenza. Grazie all’intensificarsi delle campagne di sensibilizzazione e di informazione  verso tale  tipo di violenza di genere, al coraggio delle sopravvissute con la loro denuncia e la loro testimonianza si è diffusa sempre di più ovunque la  consapevolezza di un fenomeno che va contrastato e prevenuto negli aspetti culturale, educativo, informativo e giuridico.

Dalle 11 alle 15.00 di oggi, lunedì  25 novembre, nella Main Hall del Campus Einaudi dell’Università di Torino  e sabato 30 novembre dalle 12 alle 18 a Grugliasco all’interno delle Shopville “Le Gru”  sarà presente  la Polizia di Stato – Questura di Torino della divisione anticrimine con un Camper, progetto della campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere, intitolata Questo non è amore, iniziato tre anni fa a livello nazionale, con lo scopo sia di per poter promuovere una cultura sulla parità di genere e sia di  descrivere come la Polizia di Stato «si prende cura delle vittime vulnerabili dando informazioni, garantendo la centralità della vittima, ascoltando e proteggendo, facendosi carico e facendo rete». L’iniziativa nasce in collaborazione con i Centri Antiviolenza e le associazioni firmatarie del protocollo di intesa in materia di stalking e violenza domestica e ha un riscontro più che positivo. Infatti lo scorso anno con il “Camper” sono venuti a contatto con 2000 cittadini e dal Questore di Torino sono stati emessi 25 ammonimenti per stalking e 103 ammonimenti per violenza domestica. Sono circa 80mila le vittime di violenza che si sono rivolte alla Polizia nei primi due anni del progetto Questo non è amore  iniziato con 22 questure, ideato e promosso dalla Direzione centrale anticrimine del Dipartimento della Pubblica sicurezza.

In Italia «Ogni giorno 88 donne sono vittime di violenza, una ogni 15 minuti», informa oggi in un twitt la Polizia di Stato, che ha pubblicato un opuscolo illustrativo con cui vengono date informazioni sui dati del  fenomeno, sui diritti delle vittime di stalking, violenza e maltrattamenti e sui luoghi di sostegno e assistenza dove rivolgersi e, come novità,  raccontate esperienze di storie che hanno rotto con il silenzio della vittima e  la cui lettura consente di individuarvi comportamenti di prevaricazione e offrire strumenti e modalità di azione. La  violenza di genere sulle donne, sia che avvenga in contesti privato e pubblico, non trova più giustificazione in un comportamento dettato da un codice di onore o dalla morale,  ed è stata riconosciuta per la prima volta come “delitto” nel 2013 all’interno della legge n. 119, riferendosi esplicitamente alla  “violenza basata sul genere” «che aggredisce la donna in quanto tale e la sottopone a sofferenze fisiche, psicologiche ed economiche nell’ambito di una sub-cultura in cui la figura maschile predomina e prevarica per l’affermata o presupposta convinzione di superiorità sul sesso femminile» e nell’ agosto di quest’anno  con la legge n. 69, altrimenti detta «Codice rosso», con cui si sono introdotte novità sostanziali e processuali, come i nuovi  reati penali  di costrizione o induzione al matrimonio o di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa o di deformazione dell’aspetto della persona con lesioni permanenti al viso o ancora di reati informatici di diffusione di immagini o video a carattere sessuale  da parte di chi realizza e  invia e da chi lo riceve e lo diffonde a sua volta senza aver ottenuto il consenso, inasprite pene, accelerato procedure di protezione, riguardo alla violenza domestica e di genere.
Aumenta l’incidenza dei reati perpetrati sulle donne: dal 2016 all’agosto 2019 si è passati dal 68% al 71%. Una crescita che va interpretata, pur ammettendo la sconfitta di una società in cui si verifichino tali episodi di violenza di genere, anche positivamente  per la tendenza in aumento del  genere femminile che denuncia alle forze di polizia.
Colpisce trasversalmente: non c’è differenza di ceto sociale, economico e culturale. Le vittime sono per la maggioranza italiane con un 80,2% rispetto alle straniere (soprattutto romene) ad aver subito maltrattamenti in famiglia, percosse, violenze sessuali e atti persecutori.  Lo stesso vale per i presunti autori segnalati all’autorità giudiziaria dalle forze di polizia, il cui numero è in aumento di un punto di percentuale (74%)  rispetto al 2018.  Riguardo alla nazionalità risulta, tra le donne straniere, il rischio più elevato la Romania (24%), Marocco (12%) seguite da Albania (7%), Ucraina (5%), Nigeria e  Perù (4%), Moldavia, Polonia, Ecuador (3%) e infine Brasile (%).
Avviene in particolar modo nelle  strade, in auto e nei parcheggi pubblici. La relazione con le vittime risulta essere per più della metà, con un 61% essere per i presunti autori  ex-partner. Sono segnalati poi per il 15% conoscenti e amici mentre attraverso  il 6% sconosciuti e il  2% tramite i  social network.
Il femminicidio, espressione linguistica che comprende non solo l’omicidio ma anche ogni forma di violenza, viene usato per fini statistici e dalla polizia con il significato associato esclusivamente  alla «commissione di un atto criminale estremo che porti all’omicidio, perpetrato in danno della donna “in ragione proprio del suo genere».  I dati cambiano se si considerano le donne uccise o gli omicidi volontari (femminicidi). Riguardo alle donne uccise rispetto al 2018 dal gennaio ad agosto 2019  si è avuta una diminuzione delle donne sul totale degli omicidi  da 38% al 34%; un lieve aumento per le donne straniere dal 21 al 22% e diminuzione sull’autore familiare dall’82 all’8% mentre per opera di solo partner ed ex partner la percentuale sale in modo significativo  dal 56% al 63%.  Invece guardando ai femminicidi rispetto al 2018 sul totale delle vittime di sesso femminile cresce di molto l’incidenza dal 37% al 49%, così per le vittime straniere dal 61 al 67% mentre tende a  diminuire chi lascia figli piccoli dal 55% al 48%, osservando come le donne siano più esposte alla violenza domestica. Rispetto al 2018 i femminicidi avvengono più per mezzo di arma da taglio (da 29% al 38%) e  un oggetto  contundente (dal 13% al 27%) e meno per soffocamento e arma da fuoco.

Una panchina rossa che troviamo installate nelle città  vuol ricordare il  sangue innocente versato dalle  donne vittime di violenza, richiamare l’attenzione di vicinanza da parte di tutti, uomini e donne, insieme alle autorità e forze dell’Ordine e incoraggiare a denunciare.  A Torino, questa mattina, alle 11.30  nel Cortile di onore di Palazzo Lascaris  ne  è stata installata una nuova,  a cui  hanno partecipato all’iniziativa, promossa dal Consiglio Regionale del Piemonte, unita alla staffetta fotografica, diverse personalità del mondo della cultura, giornalismo, della Polizia di Stato Divisione anticrimine e dell’Ufficio Minori Questura di Torino,  della Avvocatura pari opportunità, dello sport, del Telefono Rosa e dell’Unicef.

Lunedì  25 alle ore 17, presso la Biblioteca civica di Torino “Cesare Pavese”, in via Candiolo 79,  l’avv. Federico Rosso spiega aspetti legali e psicologici della normativa «Alla scoperta del Codice Rosso. Cosa ne sappiamo?», promosso dalla Città di Torino, Biblioteche civiche torinesi e Donne di Mirafiori per tutte le donne.

Martedì 26 novembre alle ore 18 presso la biblioteca Natalia Ginzuburg, via Cesare Lombroso, 16, si terrà la presentazione del libro di Maria Concetta Tringali, avvocata al Centro Antiviolenza Galatea di Catania, Femminicidio e violenza di genere (ed. SEB27), promosso dalla Città di Torino, a cui interverranno Adriana Ansaldi, associazione Scambiaidee, Patrizia Celotto, Casa delle donne, Katia Lava associazione Amaryllis, Antonella Romeo edizioni Seb27 e Ferdinanda Vigliani, Centro Studi del Pensiero Femminile.

Nell’ambito del progetto artistico e sociale d’Arte contemporanea Rosso indelebile  che si svolge fino al 7 dicembre,  curato da Rosalba Castelli  e avviato dall’Associazione di promozione sociale Artemixia   segnaliamo  giovedì 28 novembre dalle ore 18 alle 20 presso il Centro culturale Cartiera, via Fossano 8, il convegno La donna: sola. Cyberbullismo – alimentazione e violenza con Henni Rissone, psicologa – danzamovimentoterapeuta. Maria Piera Mano ricercatrice e docente universitaria della Città della Scienza e salute di Torino, Michele Ferraud psicoterapeuta, esperto di cyberbullismo; sabato 30 novembre dalle ore 16 alle ore 20.30 proiezione video Rosso indelebile di Anna Olmo e una conferenza divulgativa per il contrasto alla violenza di genere con Paola Castagna, coordinatrice centro Sapere Citta della Salute e della Scienza Torino, Marco Sanini sostituto procuratore Gruppo Fasce deboli della Procura di Torino, Fabiola Grimaldi avvocata penalista, famiglia e minori, presidente La Rete delle Donne, Marcia Beatriz Hadad presidente Almaterra Centro Interculturale delle Donne, Nica Mammì associazione Iroko Onlus, Riccardo Iacolare Maia Cs, De Maria Egle presidente Associazione Fermata d’Autobus.


Alcuni contatti utili:  servizio gratuito, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità,  disponibile in varie lingue italiano, francese, spagnolo e arabo,  con il numero nazionale 1552  per antiviolenza e stalking attivo 24 ore su 24,  e  il numero di emergenza 112.

La rete torinese e provincia del Coordinamento contro la violenza sulle donne a cui partecipano soggetti pubblici e privati istituita dal 2000, offre  una guida ai servizi di sostegno e aiuto in campo sanitario, psicologico e socio assistenziale e legale dedicati alle donne vittime di stalking e violenza (per info www.comune.torino.it/guidaantiviolenza.it). Contiene le informazioni  e riferimenti  sui Centri antiviolenza diffusi sul  territorio torinese e provinciale (si veda http://www.comune.torino.it/guidaantiviolenza/pericolo/centri-antiviolenza.shtml) nonché la mappa dei centri in Piemonte (https://www.regione.piemonte.it/web/temi/diritti-politiche-sociali/diritti/antiviolenza/centri-antiviolenza-mappe-attivita-per-donne-vittime-violenza)

Il Centro Antiviolenza del Comune di Torino: via Trana 3 Torino, tel. 011. 011 31500 ( lunedì dalle 14 alle 17, martedì dalle 14 alle 16, mercoledì, giovedì e venerdì  dalle 9 alle 13) email: centroantiviolenza@comune.torino.it

In ambito sanitario la Città della Salute e della Scienza di Torino ha tre centri di supporto e ascolto con accesso diretto tramite i Pronto soccorso: Centro Demetra presso PO Molinette Centro Soccorso Violenza Sessuale (SVS) presso Presidio Ospedaliero Sant’Anna  e Servizio Bambi – Minori abusati e maltrattati presso Ospedale Infantile Regina Margherita.  Il Centro Demetra presenta una guida di rete sanitaria per l’accoglienza delle donne che subiscono violenza (http://www.comune.torino.it/guidaantiviolenza/bm~doc/guidaretesanitaria.pdf)

(Aggiornamento 19 novembre, ultimo ore 22)

25 Novembre 2019
Fino al 30 Novembre 2019
Alcune iniziative sulla Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne
Torino
Redazione Bioetica News Torino