Sostieni Bioetica News Torino con una donazione. Sostieni

News dal Mondo

Malaria: ancora troppe vite perdute per una malattia curabile Giornata mondiale di impegno contro la Malaria

23 Aprile 2022

Le zanzare continuano ad essere vettori di trasmissione di questa malattia che falcidia le popolazioni dell’Africa sub-Sahariana dove dal 2014 l’impegno nella eradicazione ha subito un rallentamento contribuendo in alcuni paesi a constatarne una crescita. Il Plasmodium falciparum è il parassita protozoo che si manifesta nella forma più grave, che più di tutte porta via le piccole vittime, soprattutto in Africa. Gli adulti cresciuti nelle aree endemiche, avvolte da alte temperature e umidità, spesso sviluppano una certa resilienza immunitaria successiva a più infezioni. Nel 2020 nel mondo l’Oms nel suo Rapporto del 2021 ha stimato 240 milioni di persone infette e 627mila morti. La si trova anche, in misura minore, nell’Asia sud-orientale e nell’America del Sud.

Si guarda ora al 2030 tra gli obiettivi europei come traguardo per la sua eradicazione.

La prevenzione vaccinale

Mira a prevenire l’infezione da Plasmodium Faciparum. Il RTS,S/AS01 è per l’Oms l’unico vaccino contro la malaria, un vaccino di prima generazione che ha ottenuto nel 2019 in Malawi l’autorizzazione per una campagna vaccinale poi in Ghana e Kenya, tre paesi in cui è stato somministrato a oltre un milione di bambini. Viene raccomandata la prima dose dalla sesta settimana per 17 mesi, con tre ad un mese di intervallo e una quarta 18 mesi dopo la terza dose.

Dagli studi clinici sperimentali effettuati per vedere l’efficacia della terza e quarta dose su 8922 bambini di età dai 5 ai 17 mesi e 6537 bambini dai 6 ai 12 mesi nel tempo della prima dose emerge, in Malaria vaccine: Who position paper – March 2022, che «tre dosi da sole non hanno avuto effetto sull’incidenza totale della malaria severa, con effetto protettivo nei primi 18 mesi bilanciato da un aumento di casi nel periodo dopo i 18 mesi fino alla fine del trial». Hanno concluso sostenendo che in aree di trasmissione di malaria da moderata ad elevata che hanno ricevuto 3 o quattro dosi del vaccino sono beneficiati per almeno 7 anni dopo la vaccinazione e non hanno avuto un eccesso di rischio clinico o severo.

Altri vaccini candidati sono il R21/MatrixM orientato a colpire la proteina PfCSP e quello attenuato PfSPZ con sporozoiti. Si attende il completamento delle fasi del trial clinico. Si attende anche il vaccino con la tecnologia avanzata mRNA che sarà sviluppato dalla BioNTech.

Altri strumenti di prevenzione

Per il controllo del vettore per ridurre il contatto tra l’essere umano e zanzare. L’Oms valuterà nuovi tipi di zanzariere trattate con insetticida, repellenti per le zanzare, esche allo zucchero progettate per attrarre e uccidere le zanzare Anopheles, responsabili della trasmissione.

Nuovi medicinali come le tavolette solubili australiane a base di tafenoquina per la prevenzione da Plasmodium Vivax tra i bambini; principio che è stato approvato per gli dall’agenzia federale statunitense dei farmaci e da altre autorità sanitarie di altri paesi come Brasile, Perù e Tailandia. la cura richiede dai 7 ai 14 giorni di trattamento terapeutico. Altri farmaci antimalarici si stanno sviluppando come il ganaplacide-lumefantrine, atteso per far fronte all’emergente questione dei farmaco resistenza alla malaria in Africa.

Ci sono poi altri problemi di rilievo a cui bisogna trovare proposte risolutive come ad esempio la resistenza delle zanzare agli insetticidi oppure un vettore della malaria che minaccia aree urbane e rurali, la diffusione dei parassiti mutati Plasmodium faciparum che minano l’efficacia dei testi diagnostici rapidi.

La chemioprofilassi per le donne incinte, per i bambini nelle aree ad intensa trasmissione stagionale.

Paesi certificati senza malaria

Il nostro Paese ha eliminato la malaria negli anni settanta del novecento. Occorrono tre anni consecutivi senza casi diagnosticati per poter ricevere dall’Oms il certificato di paese senza malaria. Di recente vi sono la China e il El Salvador nel 2021. La Cina contava 30 milioni di casi all’anno negli anni quaranta del novecento. Si tratta del primo paese nella Regione del Pacifico occidentale Oms ad aver eliminato la malaria, altri Paesi della Regione sono l’Australia nel 1981, Singapore nel 1982 e Brunel Darussalam nel 1987. Dal 2015 nove paesi Maldives (2015), Sri Lanka (2016), Kyrgyzstan (2016), Paraguay (2018), Uzbekistan (2018), Argentina (2019), Algeria (2019) oltre a El Salvador e la Cina citati.

Aspetti epidemiologici in Europa

Dal Sistema europeo di sorveglianza (Tessy) nel 2019 la specie più diagnosticata risulta il Plasmodium falciparum, attorno all’88%, seguita da P. vivax, P. ovale e P. malarie con contagi in aree che sin dalle epoche passate hanno avuto legami culturali, storici e linguistici con aree endemiche di malaria in particolar modo Africa e Americhe. In prima piano i migranti quando entrano da aree endemiche e gli immigranti regolarizzati quando tornano nei loro Paesi di origine in visita di parenti o amici.

Nell’Unione Europea e nello spazio economico UE (See) sono stati registrati 8641 di malaria in 29 Paesi, si conferma un andamento stagionale più alto nei mesi estivi, tra 24 e i 44 anni è la fascia di età più colpita.

redazione Bioetica News Torino