La salute delle persone e la salute del pianeta: la nostra responsabiità
Gli effetti avversi dell’inquinamento atmosferico e del cambiamento climatico sulla salute pubblica sono al centro degli incontri promossi dalla Pontificia Accademia delle Scienze (Pas) e Pontificia Accademia delle Scienze Sociali (Pass) che si svolgeranno dal 2 al 4 novembre 2017 presso la sede vaticana della Pontificia Accademia delle Scienze.
Programma: si esaminerà le più recenti prove scientifiche per fare delle raccomandazioni da sottoporre direttamente a Papa Francesco e ai leader mondiali, in modo che possano basarvi le loro azioni future. Saranno presenti esperti di medicina, salute pubblica, inquinamento atmosferico, inquinamento marino, cambiamenti climatici, sicurezza in campo alimentare e di protezione delle sorgenti d’acqua, ecologia, estinzione delle specie, energie rinnovabili e politica. I primi due giorni saranno dedicati ad una valutazione dettagliata della salute delle persone e degli ecosistemi. Documentazione e analisi degli impatti sulla salute della combustione del materiale fossile e il conseguente cambiamento climatico. L’ultimo giorno dell’incontro sarà dedicato alla ricerca di soluzioni e si concluderà con un appello all’azione da parte del mondo politico.
Questo incontro rappresenta un passo ulteriore agli studi scientifici compiuti in modo esaustivo sulle fonti di inquinamento atmosferico e climatico (come combustibili fossili, la combustione di biomassa solida) ma non pienamente sul loro impatto sulla salute. In un incontro del 2015 le medesime istituzioni non nascosero tale preoccupazione sostenendo, in una dichiarazione conclusiva:
Sul sito istituzionale della Pas è messo in risalto che «seppure i primi studi scientifici legati agli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute risalgono agli anni 1950 e abbiamo già le prove schiaccianti di come l’inquinamento atmosferico danneggi la salute, tuttavia le conseguenze del cambiamento climatico sulla salute, sia dirette che indirette, non hanno mai ricevuto molta attenzione finora». Solo dopo i due studi recenti condotti dall’Oms e dalla Commissione Lancet si è notato un certo interesse«Il cambiamento climatico è la più grande minaccia globale per la salute del XXI secolo» (Margaret Chan, segretaria generale Oms, editoriale in Lancet, 2015).
Si parla così ora di un incontro più “olistico” in Vaticano che documenti le interconnessioni tra l’uso dei combustibili fossili, l’inquinamento atmosferico e marino, il cambiamento climatico, la salute pubblica, la salute degli ecosistemi e la sostenibilità.
Obiettivo: l’attenzione delle conseguenze dell’inquinamento atmosferico e del cambiamento climatico sulla salute delle persone possa portare il grande pubblico e i leader politici a chiedere azioni più drastiche per limitare tali effetti portandoli al di sotto dei valori pericolosi già raggiunti e per implementare politiche di protezione dei sistemi di supporto terrestri.
Campo di applicazione dell’incontro proposto. Dal sito della Pas riguardo al workshop 2-4 novembre 2017 si legge che «le richieste energetiche insostenibili e lo spreco di risorse naturali incidono sulla salute in vari modi». Si fa riferimento all’inquinamento atmosferico che «derivante dalla combustione del materiale fossile e della biomassa solida porta alla morte prematura di circa 7 milioni di persone l’anno, principalmente a causa di cardiopatia ischemica, ictus, tumore ai polmoni e malattie croniche ostruttive delle vie respiratorie negli adulti e malattie respiratorie inferiori nei bambini»; al cambiamento climatico che «causato dalla combustione di materiale fossile porta a un aumento del rischio di eventi straordinari come ondate di calore, siccità, incendi, tempeste e alluvioni, che, a loro volta, hanno gravi effetti sulla salute. Per esempio, una singola ondata di calore che si è verificata in Europa nel 2003, ha tolto la vita a 70.000 persone; nel Corno d’Africa sono morte, nel 2011-2012, 250 mila persone a causa della siccità e delle carestie. La tempesta tropicale Haiyan ha causato più di 7800 morti nelle Filippine; nel 2015 le ondate di calore in Pakistan e India hanno provocato la morte di 4000 persone almeno. Anche se non possiamo affermare che questi eventi straordinari siano stati causati dal cambiamento climatico d’origine antropica, sappiamo che la probabilità di trovarsi esposti a eventi straordinari è in aumento a causa del cambiamento climatico»; e proseguendo con il cambiamento climatico che «avviene in un contesto in cui ci sono altri cambiamenti ambientali di vasta portata, inclusi l’esaurimento delle fonti di acqua dolce, mutamenti nell’utilizzo dei terreni agricoli e degrado del suolo. Per la nostra sopravvivenza dipendiamo interamente dal mondo vivente (biodiversità), di cui sono costituiti gli ecosistemi nei quali ci siamo evoluti e che rendono possibile la nostra vita»; infine al cambiamento climatico con conseguente acidificazione degli oceani e deossigenazione dovuta alla combustione di materiale fossile che ha conseguenze serie per la barriera corallina, la pesca e l’acquacoltura, che forniscono alimenti a circa 4 miliardi di persone». Effetti che contribuiranno alla disuguaglianza globale, incideranno sull’assistenza sanitaria, le polizze assicurative e i risparmi necessari per fronteggiare eventi straordinari come la perdita della propria casa a causa di inondazioni, la perdita di mezzi di sussistenza a causa della siccità, della crescita del livello del mare e dell’aumento degli incendi etc.. Si prenderanno in esame questioni di giustizia sociale e di etica attingendo all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco.
Fino al 04 Novembre 2017
Workshop delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze sociali
Città del Vaticano
Pontificia Accademia delle Scienze
Casina Pio IV
Città del Vaticano
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