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L’Associazione Medica Mondiale: no a eutanasia e suicidio medicalmente assistito

30 Ottobre 2019

Durante la 70° Assemblea generale annuale tenutasi dal 23 al 26 ottobre a Tbilisi in Georgia la WMA (Associazione Medica Mondiale) ha riaffermato ancora una volta la propria ferrea posizione contro l’eutanasia e il suicidio assistito per un impegno ai principi etici della medicina e il rispetto alla vita umana che va conservato aggiungendo che «nessun medico debba essere obbligato a prendere parte a tali atti  né ad essere obbligato a prendere decisioni di rinvio a tale fine».

La contrarietà della WMA viene espressa indistintamente nei confronti di una scelta o l’altra, sia per quella che causa la morte anticipatamente del paziente  o per quella in cui il paziente si dà  la morte anticipatamente, entrambe su richiesta volontaria del paziente capace di intendere o volere. Il testo della Dichiarazione su Eutanasia e Suicidio assistito revisionato definisce eutanasia,  «un medico deliberatamente somministra una sostanza letale  o esegue un intervento che causa la morte di un paziente capace di intendere e volere assecondando la richiesta volontaria del paziente» e il suicidio medicalmente assistito riferito «ai casi in cui, alla richiesta volontaria di un paziente capace di intendere e volere un medico deliberatamente mette il paziente nelle condizioni di porre fine alla propria vita prescrivendo o fornendo sostanze mediche allo scopo di causargli la morte».

È in un approccio etico del tutto diverso e contrario dove invece  «il medico che rispetta il diritto fondamentale del paziente a rifiutare il trattamento medico non agisce in modo improprio dal punto di vista etico nel continuare o sospendere una cura non voluta anche se rispettando tale desiderio causa la morte del paziente».

Redazione Bioetica News Torino