Medicina personalizzata. Se ne parla alla Pontificia Accademia delle Scienze
08 Aprile 2019Nella sede della Pontificia Accademia delle Scienze, Casina Pio V, si tiene una due giorni internazionale, da lunedì 8 a martedì 9 aprile, in cui scienziati, accademici ed esperti provenienti da diversi Paesi, dagli Usa all’Australia a Israele al Pakistan ed europei, si incontrano per discutere di Medicina Personalizzata, che ha segnato un passo innovativo nella scienza medica in questo decennio, dopo il sequenziamento del genoma e con gli studi dell’espressione genica, indirizzata ad una ricerca farmacologica e diagnostica per migliorare l’efficacia e la tollerabilità di un farmaco, comprendere i meccanismi patogenetici di una malattia e poter poter offrire una migliore risposta possibile individualizzata nel trattamento terapeutico o preventivo.
A che punto si è arrivati oggi con tale medicina, detta anche di precisione, che si prefigge di identificare ed eliminare i “mutamenti” responsabili di una malattia, essere predittiva nella reazione avversa collaterale o meno ad un farmaco e nella risposta alla malattia, e di prevenzione? È la domanda con cui si dà avvio ai lavori, partendo dallo stato dell’arte per arrivare a contributi di riflessione sui nuovi possibili percorsi futuri con un’interrogazione sulle questioni bioetiche che essa pone. Il titolo del Seminario è infatti provocatorio: «La rivoluzione della Medicina personalizzata. Cureremo tutte le malattie e a quale prezzo?».
Nella nota di concetto del Seminario, redatta da Aaron Ciechanover del Technion Integrated Cancer Center di Haifa, Israele si spiega che alle risorse per gli investimenti e alle scelte di orientamento etico occorre anche l’appoggio delle compagnie farmaceutiche che siano disponibili ad uno sviluppo di nuovi farmaci, differenziati e specifici, per piccoli gruppi di pazienti, calato a loro misura in base al profilo genetico, alla sicurezza, piuttosto che per una popolazione generica di pazienti.
All’incedere degli sviluppi di ricerca genetica occorrono linee guida aggiornate sotto il profilo giuridico. Tra le implicazioni etiche oggetto di discussione vi sono la delicata gestione di informazioni genetiche da parte di governi, aziende, compagnie assicuratrici sotto la forma di privacy, confidenzialità e consenso informato, l’accesso equo alle cure e la relazione medico-paziente.
Una relazione che secondo il noto biologo americano Leroy Hood, a cui si deve il conio di medicina personalizzata e la visione degli obiettivi riassunti in 4P (Precisione, Predittiva, Preventiva e Partecipativa) e tiene una lectio magistralis sulla visione del 21 secolo della Medicina personalizzata all’incontro, diventa partecipativa in quanto il paziente è coinvolto nel processo del suo trattamento con il medico, considerato come un consulente professionale.
Nella prima giornata dopo i saluti e apertura dei lavori da parte delle autorità dell’Accademia Pontificia delle Scienze, i professori Joachim von Braun, presidente, docente di Cambiamento economico e tecnologico all’Università di Bonn e direttore del Centro per la Ricerca e lo Sviluppo all’Università di Bonn, Aaron Ciechanover, professore di Tecnologia in Haifa – Israele, e monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere, si è dato un inquadramento storico e una prospettiva futura sulla Medicina Personalizzata rispettivamente con Diego Gracia-Guillén (psichiatra e professore emerito di Storia della medicina e bioetica alla Medical School of Complutense all’Università di Madrid – Spagna) e il biologo Leroy Hood. Sono stati poi considerati diversi temi interdisciplinari, lo stato vegetativo (Joseph Fins, professore di Etica medica e capo della divisione di Etica medica al Weill Cornell Medical College – Usa), il genere (Marianne Legato, professore emerita di Medicina Clinica alla Columbia University – Usa) l’influenza sociale della Medicina personalizzata e di precisione (Barbara Pransack – Austria), lo sviluppo di nuove terapie dall’immensa mole di data (Roger Perlmutter – Usa).
La seconda giornata di martedì 9 aprile si incentra sugli aspetti etici con il prof. Giovanni Boniolo, docente di Filosofia delle Scienze e Medical humanities all’Università di Ferrara (Italia) e il prof. Farhat Moazam (pediatra chirurgo e presidente Fondatrice Centro di Biomedica etica e cultural in Karachi – Pakistan), sulla relazione medico – paziente con il dr Shlomo Cohen (Israele), sul rapporto tra Medicina personalizzata e il bene comune dalla prof. Donna Dickenson, docente emerita di Etica medica e Humanities all’Università di Londra e professore associato di ricerca ad Oxford (Regno Unito), sulla relazione tra identità, personalizzazione e prossimità morale sviscerato dal prof. Michael Barilan, medico e docente alla Sackler School of Medicine (Israele).