Nuovo coronavirus. L’ISS dà alcuni consigli per le mamme in gravidanza e durante l’allattamento
28 Febbraio 2020L’Istituto Superiore della Sanità dà alcuni consigli per le donne in gravidanza o durante l’allattamento in questo periodo di emergenza dovuta alla diffusione del nuovo coronavirus denominato SARS-Cov-2 (Sindrome Respiratoria Acuta Grave coronavirus 2) .
In gravidanza
Non esiste al momento alcun vaccino e neppure informazioni sulla suscettibilità delle donne incinte alla patologia da nuovo coronavirus. Pertanto rimangono valide le raccomandazioni di comuni azioni di prevenzione primaria: igiene frequente e accurata delle mani, evitare il contatto con soggetti malati o sospetti, secondo i consigli del Ministero della Salute e di istituzioni internazionali (estese anche ai contatti delle donne in gravidanza).
La trasmissione del virus avviene attraverso il contatto diretto da persona a persona, mediante goccioline del respiro che possono trasmettersi con la saliva, la tosse o gli starnuti delle persone infette e mediante le mani contaminate (non ancora lavate) portate alla bocca, naso e occhi.
Allo stato attuale delle evidenze e qualora non sussistano specifiche indicazioni cliniche materne o fetali per le donne con sospetta infezione da tale virus o affette da tale patologia COVID-19 non c’è alcuna indicazione elettiva al taglio cesareo, rimanendo valide le indicazioni correnti all’espletamento del parto per via vaginale o chirurgica.
Per i casi sospetti o certi in ospedale si seguono le procedure di gestione delle condizioni infettive e se necessario l’isolamento di mamma e neonato. La separazione temporanea va ponderata dal team ospedaliero insieme alla madre valutandone rischi e benefici, incluso il potenziale protettivo del colostro, del latte materno e dell’allattamento.
Non si conosce se il virus ha una trasmissione verticale, ossia si trasmette da madre al feto. Tuttavia dai primi 19 casi di donne in gravidanza e neonati nati da madri con sintomatologia clinica da COVID-19 descritti in letteratura il virus non è stato rilevato nel liquido amniotico o nel sangue neonatale prelevato dal cordone ombelicale e neppure neonati nati da madre affetta dal nuovo coronavirus è risultato essere positivo al virus.
Allattamento
Sulla base di informazioni scientifiche disponibili al momento e del potenziale protettivo del latte materno si ritiene che, nel caso in cui la madre stia facendo gli accertamenti diagnostici o sia affetta da COVID-19 (il nome della patologia provocata dal nuovo Coronavirus), le sue condizioni cliniche lo consentano e lei lo desideri, l’allattamento debba essere avviato o mantenuto direttamente al seno o con latte materno spremuto.
Finora non si è rilevato il virus Sars-Cov2 nel latte materno raccolto dopo la prima poppata (colostro) delle donne affette e in almeno un caso si sono invece rilevati anticorpi anti SARS-CoV-2.
Per ridurre il rischio di trasmissione al bambino si raccomanda l’adozione delle procedure preventive, come l’igiene delle mani e l’uso della mascherina durante la poppata, secondo le raccomandazioni del Ministero della Salute.
Nel caso in cui madre e bambino/a debbano essere temporaneamente separati si raccomanda di aiutare la madre a mantenere la produzione di latte attraverso la spremitura manuale o meccanica. Anche la spremitura del latte, manuale o meccanica, dovrà essere effettuata seguendo le stesse indicazioni igieniche.
Per gli operatori e i professionisti si richiama per gli aspetti relativi alla gestione dei piccolissimi (0-2 anni) in caso di emergenza da nuovo coronavirus la guida operativa «L’Alimentazione dei lattanti e dei bambini piccoli nelle emergenze».