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News dall'Italia

Pillola anticoncezionale e il rischio di trombosi

18 Maggio 2021

Il rischio che avvenga una tromboembolia venosa (TEV) è basso se si assumono contraccettivi ormonali combinati (COC) a basso dosaggio a base di norgestimato. Ne dà informazione l’agenzia del farmaco italiano l’Aifa, d’accordo con le altre agenzie regolatorie europee, in base ad una nuova valutazione fatta alla luce dei risultati più recenti.

Quando si usa la pillola anticoncezionale, detta anche estroprogestinica o contraccettivo combinato (COC) per i due tipi di ormoni che contiene, estrogeno e progestinico, il rischio di tromboembolia venosa, ossia di formazione di un coagulo del sangue, c’è,  «è piccolo, ma i coaguli possono rappresentare una condizione grave ed in rarissimi casi persino fatale», riporta l’Aifa. Dalle evidenze più recenti le pillole contenenti progestinici levonorgestrel (inferiore ai 50 microgrammi), noretisterone o norgestimato presentano un rischio inferiore rispetto ad altri contraccettivi combinati.

Per questo l’Aifa informa le donne di stare attente ai sintomi indicando i casi in cui il rischio di una formazione di coagulo di sangue è più alto, come ad esempio quando hanno più di 35 anni, se si è al primo anno di uso della pillola o si riprende dopo un periodo di sospensione di 4 o più settimane, se si è in sovrappeso, se si fuma, se in famiglia vi è una persona che ha avuto un trombo sotto i 50 anni. E poi raccomanda loro di chiamare con tempestività il medico quando si presentano tra i sintomi ad esempio dolore intenso o gonfiore ad una delle gambe accompagnato da pallore perché potrebbe essere una trombosi venosa profonda, o una improvvisa difficoltà nel respirare o una respirazione rapida perché potrebbe trattarsi di un’embolia polmonare, quando il coagulo di sangue migra dalla gamba al polmone, e inoltre di prestare attenzione ai sintomi indicati nel foglietto soprattutto dopo che si è appena avuto un intervento chirurgico, si è stati fermi durante un viaggio per più di 4 ore o si è partorito nelle ultime settimane.
Quel che è bene poi ricordarsi è riferire in qualunque situazione alla domanda di un operatore sanitario quale tipo di farmaci si sta assumendo o in prossimità di un intervento a cui sottoporsi il tipo di pillola anticoncezionale che si utilizza.

Dall’altro l’Aifa raccomanda i medici di considerare le controindicazioni e i fattori di rischio individuali, soprattutto i trombi venosi, e ad assicurarsi durante il colloquio che la donna abbia compreso bene i rischi e i sintomi di una tromboembolia, soprattutto se si opta per un farmaco con un rischio meno basso rispetto agli altri citati sopra. La prescrizione non va scritta quando, riporta l’Aifa, la donna presenta una storia di emicrania con aura oppure soffre di diabete mellito con complicanze vascolari oppure ha una pressione arterioso molto elevata, sistolica uguale o maggiore a 160 o distolica uguale o maggiore di 100mmHg e altre condizioni.
Se la donna ha una lipidemia molto elevata, se in presenza di una condizione medica in cui il rischio di trombosi come cancro, lupus eritematoso sistemico, anemia falciforme, morbo di Crohn, colite ulcerosa o anche se il suo indice di massa corporea superi i 30kg/m2, ed usa altri farmaci che possono aumentare il rischio di trombosi, e in altre situazioni descritte nella lista di controllo, il medico dinanzi a più fattori di rischio può non fare la prescrizione.
Oltre alla trombosi venosa vi è anche il rischio di quella arteriosa (Tev).

Di che cosa si tratta?

Trombosi venosa profonda: forma un coagulo di sangue all’interno di una vena profonda del corpo che causa un’ostruzione parziale o completa al flusso di sangue (Ministero della Salute).

Embolia polmonare:  è la complicanza della condizione soprariportata che accade quando un frammento di trombo si stacca e passa in circolo e arriva al cuore destro per poi andarsi a fermare a livello di uno o più vasi arteriosi polmonari, quando il calibro di questi ultimi diventa troppo piccolo per farlo passare, determinando un’ostruzione al flusso sanguigno (Ministero della Salute).

 

redazione Bioetica News Torino