La polizia municipale nei servizi di polizia stradale, più controlli e sicurezza stradale nell'Accordo tra Ministro dell'Interno Lamorgese e Presidente Anci Decaro
10 Gennaio 2020
Accordo quadro con il presidente delle Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) Antonio Decaro sul potenziamento dei servizi di polizia stradale attraverso il coinvolgimento della polizia municipale nella viabilità urbana e delineate alcune proposte di misure preventive e di azioni più repressive ed efficaci per un rafforzamento della sicurezza stradale e dei controlli in una direttiva inviata ai prefetti per una collaborazione sinergica fra le diverse istituzioni.
Al momento il progetto partirà in 14 città metropolitane e nei capoluoghi di provincia* in cui sia possibile l’organizzazione dei servizi di polizia stradale nelle 24 ore. In questo nuovo ruolo la polizia municipale sarà chiamata a svolgere tali servizi sulla viabilità urbana, effettuare anche la rilevazione degli incidenti stradali e partecipare a progetti specifici, consentendo in tal modo alle Forze di polizia di poter controllare il territorio con maggiore efficacia e garantire più sicurezza nonché gestire meglio le attività di prevenzione e di repressione dei reati. Viene prevista un’operatività interattiva tra le Forze di polizia e le Polizie municipali mediante scambi informativi, interconnessione delle sale operative e l’aggiornamento professionale riguardo in particolar modo alla sicurezza stradale.
* (4 turni) Alessandria, Ancona, Arezzo, Asti, Bari, Barletta, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Catanzaro, Cremona, Ferrara, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Lecce, Livorno, Messina, Milano, Modena, Monza, Napoli, Novara, Padova, Palermo, Parma, Perugia, Pisa, Pistoia, Prato, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Salerno, Savona, Terni, Torino, Treviso, Udine, Varese, Venezia, Verona.
Per Lamorgese, in una nota del Ministero, «la sua attuazione consentirà ai Prefetti di sviluppare con i sindaci, in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, più intense forme di collaborazione per corrispondere alla crescente domanda di sicurezza a livello territoriale». Nella direttiva, in tema di sicurezza stradale, il ministro evidenzia interventi per ridurre il rischio di incidenti e mortalità sia sul piano informativo, educativo e repressivo soprattutto rivolto alle giovani generazioni sui rischi legati alla violazione del codice della strada soffermandosi sul divieto di guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, che sul piano di revisione delle condizioni di viabilità e degli attraversamenti stradali. E inserisce
tra le priorità la mappatura dei tratti stradali esposti maggiormente al rischio di incidenti e la valutazione della presenza, necessaria o meno, delle Forze di Polizia e delle componenti operative per i controlli, facendo riferimento in particolar modo ai tratti in prossimità dei luoghi di aggregazione o delle strutture di intrattenimento che presentano, soprattutto nelle fasce notturne, un elevato numero di veicoli in circolazione che mette a rischio la vita sia dei passanti che dei conducenti. Poi segnala le misure per la sicurezza stradale dalla segnaletica e illuminazione ai dissuasori di velocità agli attraversamenti e percorsi pedonali e richiama di promuovere iniziative informative per l’incolumità dei pedoni. Inoltre sollecita ad una puntuale rilevazione statistica sui sinistri con lesioni proveniente dal monitoraggio effettuato dagli Osservatori sugli incidenti presso le conferenze provinciali permanenti. Conclude chiedendo di far giungere entro il 20 gennaio una relazione dettagliata sulle strategie di prevenzione e di contrasto, compresa una prima mappatura dei tratti stradali più pericolosi, e i dati sui sinistri con lesioni rilevati nel 2019 compresi quelli delle Polizie municipali.
Il presidente dell’Anci Decaro, nella stessa nota del Ministero, conclude, soddisfatto per la stipula dell’Accordo, affermando: «siamo convinti dell’utilità di affidare alle polizie locali la sicurezza stradale, come previsto da questo accordo. Ma è
indispensabile che i Comuni che hanno bisogno di più personale per assicurare questa funzione, ricevano garanzie dallo Stato: il successo di questo protocollo dipenderà da una collaborazione piena tra Comuni e ministero sia in tema di organici degli agenti locali, sia rispetto all’accessibilità delle banche dati».
Dallo studio di incidentalità stradale nella Relazione annuale del Dipartimento Antidroga sul Fenomeno delle tossicodipendenze in Italia riferita al 2018, presentata al Parlamento il mese scorso, dai dati raccolti dalla Polizia stradale, dai Carabinieri e dalle Polizie locali dei Comuni sono state emesse nel
2017 41.476 contravvenzioni per guida in stato di ebbrezza alcolica (art. 186) e 5.289 per guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti (art. 187), segnalando rispettivamente un aumento di 2,5% e di 11,7%. Nel fornire più dettagli sulla violazione la Polizia stradale evidenzia due aspetti importanti: uno si tratta prevalentemente di giovani conducenti tra i 25 e i 32 anni ad essere multati per guida in stato di ebbrezza e l’altro, l’80% delle sanzioni è avvenuto nella fascia notturna. Carabinieri e Polizia stradale, dai quali viene effettuato circa un terzo degli incidenti stradali con lesioni, si riscontra sempre nello stesso anno su un totale di 58.583 incidenti stradali, 1.690 incidenti in cui almeno uno dei conducenti dei due veicoli coinvolti guidava sotto l’effetto di stupefacenti e 4.575 quelli per guida in stato di ebbrezza. Occorre anche tenere presente che vi sono casi di rifiuto al test antidroga. Dai 26050 incidenti stradali con lesioni a persone, mentre il 2.5% era droga-correlato, 304 rifiutavano il test. Nell’analisi del fenomeno si evidenzia, dai dati dei Carabinieri, che la maggior parte degli incidenti droga-alcool correlati avvengono con maggior frequenza sulle strade urbane e che per un quadro più completo occorre una collaborazione anche con le polizie locali.
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