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Premi Nobel 2021 dell’Accademia di Scienze di Svezia: Julius e Papapoutiam (Medicina) e Manabe, Hasselmann e Parisi (Fisica)

06 Ottobre 2021

Mentre si attendono i chimici insigniti del Premio Alfred Nobel dalla Royal Swedish Academy of Science di Stoccolma presso il prestigioso Karolinska Institutet, in questi giorni sono stati annunciati quello per la Fisica e per la Medicina.

Per la Medicina l’Assemblea del Nobel ha conferito lunedì 4 ottobre il Premio agli scienziati David Julius e Ardem Papapoutiam «per le loro scoperte dei recettori per la temperatura e della percezione tattile» , rispettivamente il primo, americano, docente dell’Università della California in San Francisco e il secondo, libanese, docente alla Scripps Research La Jolla in California.

Sono proprio loro che hanno contribuito alla scoperta di determinati recettori reagiscono alla temperatura e al tatto permettendoci di spiegare la nostra capacità di percepire il mondo che ci circonda: in che modo il nostro sistema nervoso percepisce le sensazioni di caldo e freddo e gli stimoli meccanici nella complessa interattività tra i nostri sensi e l’ambiente esterno. Le prime scoperte risalgono al 17 secolo con il filosofo René Descartes che intravide i legami di connessione tra differenti parti della pelle con il cervello ma fu con Erlanger e Gasser, che ricevettero il Premio per la Medicina nel 1944, che vennero rivelati i differenti tipi di fibre nervose sensoriali che reagivano a stimoli distinti, per esempio in risposta al tocco doloroso o non doloroso mentre più tardi si ebbe una conoscenza più approfondita delle cellule nervose, come quel che ci fa percepire la differenza tra un calore piacevole e doloroso. I due scienziati premiati lunedì hanno risposto a quel quesito lasciato irrisolto, su come avviene la conversione degli impulsi elettrici nel sistema nervoso.

Si aprono ora nuove prospettive per trattare condizioni patologiche in cui queste sensazioni sono alterate, dovute ad esempio a traumi, infezioni, infiammazioni o alterazioni metaboliche. Per la direttrice del dipartimento di Neuroscienze dell’Istituto Superiore di Sanità Francesca Aloisi le ricerche dei due scienziati Julius e Papapoutiam alla conoscenza del corpo «forniscono inoltre le conoscenze per promuovere lo sviluppo di nuove terapie analgesiche per il trattamento del dolore cronico ma anche le ricerche su recettori simili coinvolti nelle malattie neurodegenerative».

Per la Fisica sono stati assegnati martedì 5 ottobre dall’Accademia Reale svedese delle Scienze due premi, uno a Syukuro Manabe, giapponese, della Princeton University negli Usa e a Klaus Hasselmann, tedesco, del Max Planck Institute for Meteorology di Amburgo, in Germania, e l’altro all’italiano Giorgio Parisi dell’Università Sapienza di Roma per «l’apporto innovativo alla nostra comprensione dei sistemi fisici complessi», che per la casualità e il disordine che li caratterizza sono di difficile comprensione.
Il premio ammonta a 10 milioni in corone svedesi, di cui 5 milioni andrà ai primi due scienziati e la seconda metà al professor Parisi.

Manabe, giapponese ha dimostrato come l’aumento dei livelli di diossido di carbonio nell’atmosfera ha portato all’aumento delle temperature sulla superficie della Terra. Ha lavorato dagli anni sessanta allo sviluppo di modelli climatici nel nostro pianeta e a lui si deve le basi per lo sviluppo dei modelli recenti (vedi ad es. Diossido di carbonio riscalda l’atmosfera nobelprize.org/carbondioxidetemperature.pdf)

Negli anni Settanta Hasselmann ha creato un modello che unisce tempo e clima rispondendo alla domanda perché i modelli climatici possono essere affidabili malgrado il tempo sia mutevole e caotico. Ha anche sviluppato metodi per identificare segnali specifici, la responsabilità dell’uomo che le attività umane e i fenomeni naturali imprimono sul clima (vedi ad esempio l’identificazione delle cause umane sul clima nobelprize.org/fingerprints.pdf)

Negli anni Ottanta Giorgio Parisi ha contribuito alla teoria dei sistemi complessi descrivendo come fenomeni apparentemente casuali sono in realtà governati da leggi nascoste. Il suo lavoro è attualmente tra i più importanti contributi alla teoria dei sistemi complessi, non solo in fisica ma anche in altri settori come la matematica, la biologia, le neuroscienze e l’apprendimento tecnologico ( vedi lo Spin Glass nobelprize.org/spinglass.pdf).

Parisi è il sesto a ricevere l’ambito riconoscimento nel campo della Fisica dopo Marconi nel 1908, Ferminel 1938, Segre nel 1959, Rubbia nel 1984 e Giacconi nel 2002. «Quella di oggi è un’emozione difficile da tradurre in parole, è un orgoglio immenso, per la Sapienza, per la comunità scientifica e per il nostro Paese – sottolinea la rettrice Antonella Polimeni – Giorgio Parisi è un gigante, uno di quelli sulle cui spalle le generazioni future si siederanno per scrutare l’orizzonte della scienza e fare un passo ulteriore verso la conoscenzaMentre si attendono i chimici insigniti del Premio Alfred Nobel dalla Royal Swedish Academy of Science di Stoccolma presso il prestigioso Karolinska Institutet, in questi giorni sono stati annunciati quello per la Fisica e per la Medicina.

Per la Medicina l’Assemblea del Nobel ha conferito lunedì 4 ottobre il Premio agli scienziati David Julius e Ardem Papapoutiam «per le loro scoperte dei recettori per la temperatura e della percezione tattile» , rispettivamente il primo, americano, docente dell’Università della California in San Francisco e il secondo, libanese, docente alla Scripps Research La Jolla in California.

Sono proprio loro che hanno contribuito alla scoperta di determinati recettori reagiscono alla temperatura e al tatto permettendoci di spiegare la nostra capacità di percepire il mondo che ci circonda: in che modo il nostro sistema nervoso percepisce le sensazioni di caldo e freddo e gli stimoli meccanici nella complessa interattività tra i nostri sensi e l’ambiente esterno. Le prime scoperte risalgono al 17 secolo con il filosofo René Descartes che intravide i legami di connessione tra differenti parti della pelle con il cervello ma fu con Erlanger e Gasser, che ricevettero il Premio per la Medicina nel 1944, che vennero rivelati i differenti tipi di fibre nervose sensoriali che reagivano a stimoli distinti, per esempio in risposta al tocco doloroso o non doloroso mentre più tardi si ebbe una conoscenza più approfondita delle cellule nervose, come quel che ci fa percepire la differenza tra un calore piacevole e doloroso. I due scienziati premiati lunedì hanno risposto a quel quesito lasciato irrisolto, su come avviene la conversione degli impulsi elettrici nel sistema nervoso.

Si aprono ora nuove prospettive per trattare condizioni patologiche in cui queste sensazioni sono alterate, dovute ad esempio a traumi, infezioni, infiammazioni o alterazioni metaboliche. Per la direttrice del dipartimento di Neuroscienze dell’Istituto Superiore di Sanità Francesca Aloisi le ricerche dei due scienziati Julius e Papapoutiam alla conoscenza del corpo «forniscono inoltre le conoscenze per promuovere lo sviluppo di nuove terapie analgesiche per il trattamento del dolore cronico ma anche le ricerche su recettori simili coinvolti nelle malattie neurodegenerative».

Per la Fisica sono stati assegnati martedì 5 ottobre dall’Accademia Reale svedese delle Scienze due premi, uno a Syukuro Manabe, giapponese, della Princeton University negli Usa e a Klaus Hasselmann, tedesco, del Max Planck Institute for Meteorology di Amburgo, in Germania, e l’altro all’italiano Giorgio Parisi dell’Università Sapienza di Roma per «l’apporto innovativo alla nostra comprensione dei sistemi fisici complessi», che per la casualità e il disordine che li caratterizza sono di difficile comprensione.
Il premio ammonta a 10 milioni in corone svedesi, di cui 5 milioni andrà ai primi due scienziati e la seconda metà al professor Parisi.

Manabe, giapponese ha dimostrato come l’aumento dei livelli di diossido di carbonio nell’atmosfera ha portato all’aumento delle temperature sulla superficie della Terra. Ha lavorato dagli anni sessanta allo sviluppo di modelli relativi al clima del nostro pianeta e a lui si deve le basi per lo sviluppo dei modelli recenti (vedi ad es. Diossido di carbonio riscalda l’atmosfera nobelprize.org/carbondioxidetemperature.pdf)

Negli anni Settanta Hasselmann ha creato un modello che unisce tempo e clima rispondendo alla domanda perché i modelli climatici possono essere affidabili malgrado il tempo sia mutevole e caotico. Ha anche sviluppato metodi per identificare segnali specifici, la responsabilità dell’uomo che le attività umane e i fenomeni naturali imprimono sul clima (vedi ad esempio l’identificazione delle cause umane sul clima nobelprize.org/fingerprints.pdf)

Negli anni Ottanta Giorgio Parisi ha contribuito alla teoria dei sistemi complessi descrivendo come fenomeni apparentemente casuali sono in realtà governati da leggi nascoste. Il suo lavoro è attualmente tra i più importanti contributi alla teoria dei sistemi complessi, non solo in fisica ma anche in altri settori come la matematica, la biologia, le neuroscienze e l’apprendimento tecnologico ( vedi lo Spin Glass nobelprize.org/spinglass.pdf).

Parisi è il sesto a ricevere l’ambito riconoscimento nel campo della Fisica dopo Marconi nel 1908, Fermi nel 1938, Segre nel 1959, Rubbia nel 1984 e Giacconi nel 2002. «Quella di oggi è un’emozione difficile da tradurre in parole, è un orgoglio immenso, per la Sapienza, per la comunità scientifica e per il nostro Paese. Giorgio Parisi è un gigante, uno di quelli sulle cui spalle le generazioni future si siederanno per scrutare l’orizzonte della scienza e fare un passo ulteriore verso la conoscenza», ha commentato la rettrice della Sapienza Antonella Polimen che ha accolto il suo docente Parisi in una cerimonia celebrativa organizzata il giorno stesso, nel pomeriggio, per ringraziarlo assieme ai suoi collaboratori alla presenza del ministro dell’Istruzione e dell’Università Cristina Messa.

Professore ordinario di Fisica Teorica Parisi vanta numerosi e importanti contributi riconosciuti in diversi campi della fisica, quella delle particelle, della meccanica statistica, fluidodinamica, della materia condensata e del supercomputer, è attualmente membro delle Accademia dei Quaranta, delle scienze francese, statunitense, europea e dell’American Philosophical Society. Ha una pubblicistica di più di 600 articoli, contributi a conferenze scientifiche e autore di 4 opere.

La nomina è per Parisi «un giorno molto importante perché dà riconoscimento non solo a questa Università nella quale sono entrato studente nel lontano 1966 ma dà in qualche modo riconoscimento alla scienza italiana, un riconoscimento che in questi ultimi anni è mancato… Spero che le parole della ministra… siano ben confermate, che abbiamo un cambiamento. Ho già visto un cambiamento dell’Italia in un interesse verso la scienza e che nella prossima finanziaria questo cambiamento venga in qualche modo implementato in maniera opportuna. Al di là di quello che si può fare nei prossimi cinque anni…. è importante che ci siano dei cambiamenti strutturali per l’Italia affinché possa diventare un paese accogliente per i ricercatori, sia italiani che stranieri».

redazione Bioetica News Torino