Proposte da Anelli presidente Fnomceo al ministero della Salute e all’ISS per un SSN più vicino ai cittadini con o senza Covid Senso di responsabilità, convivenza con il virus, prepararsi all'eventuale "ricomparsa epidemica del Covid-19 in autunno
08 Luglio 2020Filippo Anelli, presidente nazionale della Federazione dei Medici e degli Odontoiatri, presenta alcune proposte per poter avere un servizio sanitario nazionale capace di affrontare le difficoltà emergenti dall’esperienza fatta durante la pandemia da Covid-19 e di rinnovarsi con incisività sul territorio superando modelli gestionali obsoleti per poter offrire concretamente una migliore tutela della salute a tutti i cittadini con competenza professionale basandosi su un rapporto di fiducia tra medico e paziente. Al ministero della Salute e all’istituto Superiore di Sanità il Presidente della Fnomceo Anelli chiede di istituire un tavolo di concertazione tra medici del territorio e i responsabili dei Dipartimenti per elaborare un piano che accolga gli obiettivi indicati e anche centri di coordinamento a livello regionale per la prevenzione e la gestione di emergenza da Covid-19 per essere preparati ad un’eventuale ricomparsa.
Innanzitutto sul fronte Covid-19, riferendosi all’insorgenza recente di alcuni nuovi focolai sviluppatisi nel nostro Paese e alla linea di “massima prudenza” adottata dal Ministro della Salute Roberto Speranza nel non voler retrocedere nei risultati ottenuti dai sacrifici mediante l’isolamento forzato del Paese nei mesi scorsi continuando le misure preventive e in ragione di un temibile possibile ritorno nella stagione invernale del virus, il dr Filippo Anelli, nel condividere la necessità di dover continuare purtroppo ancora per tempo a convivere con un virus, i cui dati scientifici confermano la sua circolazione, seppure bassa, afferma che occorre da un lato prepararsi «sin da subito a una gestione dei focolai e del rischio di ulteriori ondate» e dall’altro un’assunzione del senso di responsabilità da parte dei cittadini. Il ritorno alla scuola in aula a settembre, come fa osservare il dr Anelli «insieme al ritorno del freddo, sarà un importante banco di prova».
Sul piano sanitario si deve proseguire con le azioni strategiche, chiamate 3 T che stanno per Testare, tracciare e trattare che devono rivelarsi tempestive, rispondere «a chi sospetta un’infezione di potersi rivolgere con fiducia al proprio medico di medicina generale, certo di poter avere accesso subito, senza inutili tempi di incertezza e attesa ai tamponi, ai test ed eventualmente alle terapie, privilegiando ove possibile quelle domiciliari». Sul piano educativo e civico gli adulti devono trasmettere ai più giovani il rispetto delle misure di prevenzione quali igiene personale, distanziamento sociale (un metro di distanza tra una persona e l’altra» e uso delle mascherine soprattutto negli ambienti chiusi.
Per non dover più sospendere le cure ordinarie, come invece si è fatto, a causa di una pandemia, occorre, suggerisce il dr. Anelli, ricercare anticipatamente nuove soluzioni abbattendo quelle divenute sterili per rinforzare la medicina del territorio con una riforma sanitaria che riconosca la professionalità dei medici e altri operatori consentendo di acquisire una competenza multiprofessionale lavorando in equipe e di essere un punto di riferimento per i cittadini, cancellando i distretti e avendo «nuovi ospedali costruiti in modo tale da offrire ad ogni cittadino tutti i servizi essenziali disponibili con percorsi diversificati».
Per poter arginare e circoscrivere sul nascere i nuovi focolai per il dr Anelli senza ricorrere ad una nuova fase di isolamento forzato (Lockdown) c’è bisogno di una flessibilità delle misure compensative. I nuovi focolai potranno essere individuati dai medici “sentinella” cioè medici di medicina generale con gli specialisti ambulatoriali, interni ed esterni, mediante un percorso già definito ma che va migliorato iniziando con un ricorso tempestivo ai test virologici e sierologici per passare ad una semplificazione burocratica della prescrivibilità dei farmaci. Cita come esempio di utilità le USCA, le Unità speciali di Continuità assistenziale a domicilio con cui si evita il ricovero se non è più che necessario alleggerendo il carico ospedaliero usato nel periodo emergenziale.
Conclude infine richiamando l’attenzione alle Regioni che dovrebbero avere una quantità di tamponi adeguata auspicando un coordinamento per pote anticipare l’inizio della vaccinazione anti-influenzale.