“Restituite” le bombole inutilizzate per il trattamento terapeutico di ossigeno: l’appello delle farmacie per i malati Covid e altri pazienti
14 Novembre 2020C’è necessità della restituzione presso le farmacie delle bombole di ossigeno terapeutico che non vengono più usate. Si è riscontrata infatti, attraverso diverse segnalazioni, una carenza dei contenitori “salvavita” per il trattamento domiciliare di pazienti che ne hanno bisogno affetti da Covid-19 o da patologie respiratorie, nel Paese, soprattutto nelle Regioni dell’Abruzzo, Basilicata, Campania, Liguria, Valle d’Aosta, Piemonte e Sicilia. Marco Cossolo presidente della Federazione nazionale dei titolari di farmacia (Federfarma) spiega che ci si trova in una situazione drammatica a cui si stanno cercando soluzioni insieme all’agenzia del farmaco Aifa e all’associazione delle aziende che operano nel campo della produzione e distribuzione dei gas tecnici e medicinali (Assogastecnici). Al momento le farmacie aderenti a Federfarma chiedono alla cittadinanza di restituire bombole inutilizzate. perché «come previsto dall’Aifa, potranno essere sanificate e riempite di ossigeno terapeutico per un nuovo utilizzo».
Il problema è che come ha spiegato Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, all’Ansa (Ordine medici, carenza bombole ossigeno, 12 novembre 2020) «molti parenti di pazienti deceduti ad esempio, buttano le bombole dopo averle usate, anche perché non c’è informazione in merito. In molti casi invece, i contenitori vuoti giacciono nei magazzini di farmacie o strutture sanitarie. A questo si aggiunge il fenomeno dell’accaparramento: lo stiamo avendo per le bombole, come lo abbiamo visto per alcuni farmaci». Mentre sono in produzione si sta cercando di recuperare quelle inutilizzate: sono un milione quelle distribuite in passato e mancano all’appello; un problema che si è già ripetuto al Nord a marzo e aprile. Fa ancora notare Magi che «propone una gestione centralizzata, con un registro nazionale per chi le ha, perché e se le utilizza ancora».