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Sars-Cov-2 virus mutations and variants

Verrà illustrato l’attuale quadro epidemiologico e sanitario nel mondo delle nuove varianti del Sars-Cov-2, implicanze, monitoraggio e risposte all’emergenza. Sono i temi che saranno trattati nell’incontro on line di mercoledì 3 febbraio, organizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

INCONTRO: in modalità on line, tramite la piattaforma Zoom, il 3 febbraio dalle ore 14.30 alle ore 15.15 CET 17.00 Dehli 8.30 Washington DC.

RELATORE: dr Sylvie Briand, direttore generale per la gestione dell’emergenza dei pericoli infettivi dell’OMS

I partecipanti possono inoltrare in anticipo domande al relatore durante lo svolgimento dell’incontro scrivendo alla Sig.ra Sara Hess, epi-win@who.int

ISCRIZIONE e WEBINAR: https://who-e.zoom.us/webinar/register/WN_3b_ctb_QS7CzqZeGwGjfwA Evento del 3 febbraio alle ore 14.30 in Zurig.

Situazione nel mondo
al 24 gennaio 2021 (ore 10 Cest) dai dati Oms risultano 4.1 milioni di nuovi casi riportati nella settimana precedente, numero con cui si arriva ad avere 98,2 milioni di casi dall’inizio della pandemia, e circa 2 milioni e 200 mila morti. I Paesi con il numero maggiore di casi sono gli Stati Uniti, l’India, il Brasile, la Federazione russa e la Gran Bretagna. nei cinque continenti. Riguardo alle persone morte a causa del Covid-19 i primi paesi sono gli Stati Uniti, il Brasile, l’India, il Messico e la Gran Bretagna.


Varianti del nuovo coronavirus Sars-Cov-2
Il virus può nel corso evolutivo mutare la propria sequenza genetica e svilupparne delle varianti. Queste quando accrescono il rischio per la salute umana sono dette “varianti di preoccupazione”.

L’Oms riporta tre nuove varianti Sars-Cov-2 che coinvolgono mutazioni genetiche della proteina spike che ricopre la superficie del virus: una prima rilevata in Danimarca nel settembre 2020 in un allevamento di visoni; una seconda nel Regno Unito in dicembre 2020 e una terza sempre in dicembre in Sud Africa.

In Danimarca, la variante è riferita come “Cluster 5″ associata ad un’infezione tra i visoni allevati che è stata trasmessa all’uomo. 17 milioni di visoni sono stati soppressi per arrestare la diffusione della variante “Cluster 5”. Le autorità danesi hanno individuato solo 12 casi di variante “Cluster 5” e non sembra essersi propagata nuovamente ( per info Trasmission of Sars-CoV-2 on mink farms between humans and mink and back to humans, Science, 8 january 2021; 371:172-177).

Nel Regno Unito il 14 dicembre viene riportata dalle autorità britanniche la variante 1 “di preoccupazione” del Sars-CoV-2 VOC 202012/01, che è la predominante. Infatti questa variante ha un ampio spettro di mutazioni che coinvolgono 17 mutazioni nella proteina spike. Al 24 gennaio è stata individuata in più di 60 Paesi nei campioni di casi positivi (per info dal Governo britannico Guidance, Investigation of novel Sars-Cov-2 variant: variant of Concern 202012/01, 21 december 2020, last updated 15 january 2021).

In Sud Africa le autorità locali hanno annunciato la diffusione della variante, detta 501Y.V2 in tre province, variante che ha sostituito in gran parte il Sars-Cov-2.

Le varianti inglesi e sudafricane comportano delle implicanze: cresce la trasmissibilità più facilmente infettando più persone con la conseguente possibilità di incidere con un aumento della domanda di ospedalizzazione e di elle morti. Il modo di trasmissione rimane lo stesso pertanto sono cambiate le misure preventive che continuano ad essere efficaci e dovrebbero continuare ad essere adottate; dai dati preliminari non sembra che vi siano cambiamenti in gravità della malattia tuttavia sono necessari ulteriori studi, influiscono sull’esito dei saggi PCR diagnostici mentre per la terapia sono necessari più studi.

Il monitoraggio delle varianti viene aggiornato sul sito del Global Initiative on Sharing Avian influenza Data (Gisaid) e l’Oms avvisa l’impatto delle varianti riguardo alla trasmissibilità, al livello di gravità della patologia e all’efficacia diagnostica, terapeutica e vaccinale oltre ad effettuare la valutazione del rischio per le varianti di “preoccupazione” con il fine di determinare se vi saranno implicazioni di salute pubblica.

Una risposta all’emergere di nuove varianti monitorate viene data dagli studi di Oms Sars-CoV-2 condotti dal Gruppo di lavoro evolutivo sul Virus e dalla collaborazione con altri Paese per rafforzare il sistema di sorveglianza, sulla capacità di sequenza genetica e l’accesso ai servizi di sequenza internazionale.

03 Febbraio 2021
Fino al 03 Febbraio 2021
Corso formativo e aggiornamento dell'OMS
on line su piattaforma Zoom
free partecipation but it is necessary to register

Information:
Submit questions to Sarah Hess
epi-win@who.int

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redazione Bioetica News Torino