Test Marco
Prima di avventurarsi nello studio sulla contraccezione d’emergenza, che nelle prossime pagine troverete esposto dalla dottoressa Porta con competenza e rigore, si ritiene utile chiarire alcuni termini e concetti fondamentali, affinché gli approfondimenti successivi siano di agevole comprensione anche per chi non è esperto della materia.
Sono attualmente in commercio in molte nazioni alcuni “farmaci” e dispositivi denominati “contraccettivi d’emergenza”. Di che cosa si tratta? Cosa si intende con il termine “contraccettivi”?
Tecnicamente si definisce “contraccettivo” una qualsiasi sostanza, dispositivo o metodica che agisca al fine di impedire temporaneamente e reversibilmente il concepimento1, fenomeno che ha inizio con la fecondazione, ossia l’unione tra due gameti, uno maschile, lo spermatozoo, e uno femminile, l’ovulo. Questa fusione porta alla formazione di quello che viene comunemente chiamato embrione, dapprima monocellulare (lo zigote), che si dividerà al fine di aumentare il numero delle sue cellule fino a formare un organismo complesso.
Sono attualmente in commercio in molte nazioni alcuni “farmaci” e dispositivi denominati “contraccettivi d’emergenza”. Di che cosa si tratta? Cosa si intende con il termine “contraccettivi”?
Siamo davvero sicuri che questa citazione sembri sufficientemente divulgativa? Oppure possiamo fare qualcosa di meglio?
Tecnicamente si definisce “contraccettivo” una qualsiasi sostanza, dispositivo o metodica che agisca al fine di impedire temporaneamente e reversibilmente il concepimento1, fenomeno che ha inizio con la fecondazione, ossia l’unione tra due gameti, uno maschile, lo spermatozoo, e uno femminile, l’ovulo. Questa fusione porta alla formazione di quello che viene comunemente chiamato embrione, dapprima monocellulare (lo zigote), che si dividerà al fine di aumentare il numero delle sue cellule fino a formare un organismo complesso.
Sono attualmente in commercio in molte nazioni alcuni “farmaci” e dispositivi denominati “contraccettivi d’emergenza”. Di che cosa si tratta? Cosa si intende con il termine “contraccettivi”?
L’andamento in diminuzione delle IVG osservato nel 2016, − 3.1% rispetto al 2015 −, potrebbe quindi essere correlato al maggiore ricorso alla contraccezione d’emergenza7.
Questo dato non concorda tuttavia con i risultati di altre indagini. Negli Stati Uniti, ad esempio, successivamente alla liberalizzazione della contraccezione d’emergenza, non è stata registrata nessuna variazione sul numero di aborti, mentre nello stesso periodo è stato notato un aumento delle malattie sessualmente trasmissibili8. In Francia il numero di aborti è rimasto stabile dal 2010 al 2015, nonostante il consumo del farmaco sia quasi triplicato.Una pubblicazione di giugno 2018 rimarca come l’obbligo di prescrizione per le minorenni venga però a delimitare un’area normativa grigia che è in contrasto con la forte richiesta di contraccezione di emergenza al di sotto dei 18 anni9.
Anche in ambito italiano vi è disomogeneità territoriale: nel 2013 su 100 donne che hanno avuto rapporti sessuali negli ultimi 12 mesi è stato fatto ricorso alla contraccezione d’emergenza in una misura che va da 18 in Toscana e Marche a 7 in Campania e Calabria.
A fronte dell’aumento della richiesta di contraccezione di emergenza vi sono però una carenza di conoscenza ed uno scarso interesse nei confronti del meccanismo d’azione della stessa.A proposito della situazione italiana riportiamo un’indagine condotta in alcuni CAV italiani.
Tecnicamente si definisce “contraccettivo” una qualsiasi sostanza, dispositivo o metodica che agisca al fine di impedire temporaneamente e reversibilmente il concepimento1, fenomeno che ha inizio con la fecondazione, ossia l’unione tra due gameti, uno maschile, lo spermatozoo, e uno femminile, l’ovulo. Questa fusione porta alla formazione di quello che viene comunemente chiamato embrione, dapprima monocellulare (lo zigote), che si dividerà al fine di aumentare il numero delle sue cellule fino a formare un organismo complesso.
Tecnicamente si definisce “contraccettivo” una qualsiasi sostanza, dispositivo o metodica che agisca al fine di impedire temporaneamente e reversibilmente il concepimento1, fenomeno che ha inizio con la fecondazione, ossia l’unione tra due gameti, uno maschile, lo spermatozoo, e uno femminile, l’ovulo. Questa fusione porta alla formazione di quello che viene comunemente chiamato embrione, dapprima monocellulare (lo zigote), che si dividerà al fine di aumentare il numero delle sue cellule fino a formare un organismo complesso.
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© Bioetica News Torino, Luglio 2020 - Riproduzione Vietata