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News dall'Italia

UE. Protezione per gli sfollati dall’Ucraina; Italia prevenzione da Covid e vaccini

04 Marzo 2022

Continua l’assedio delle forze russe. Il colpo sferzato nella notte dai militari russi a Zaporizhia sull’ufficio amministrativo della più grande centrale nucleare in Europa ha causato un incendio, poi domato dai vigili locali. Divampato nelle vicinanze di una delle unità dei reattori. l’esplosione non ha coinvolto nessuna delle unità dei sei reattori, non ha fatto disperdere sostanze radioattive e il sistema di monitoraggio è funzionale ma la situazione rimane tesa, lo ha confermato il direttore generale dell’Agenzia di Energia Atomica (IAEA) Rafael Mario Grossi questa mattina.

Dalle informazioni dei tecnici locali, il sistema di sicurezza dei reattori non è danneggiato e una prima unità è chiusa per manutenzione, una seconda e terza è chiusa per controllo, una quarta è operativa al 60 per cento della sua capacità mentre una quinta e sesta sono tenute a basso regime “in riserva”. Due persone della vigilanza sono state ferite. La priorità riguarda la sicurezza e la protezione dell’impianto, la sua fornitura e quanti vi lavorano. Colpire in un’area dove vi sia un impianto nucleare «viola il principio fondamentale di integrità fisica delle strutture nucleari che deve essere mantenuta e risparmiata da ogni attacco per tutto il tempo».

La protezione temporanea degli sfollati dall’Ucraina

Unanime è stata la risposta europea odierna solidale ed immediata ai flussi interminabili di mamme con bambini, giovani, anziani che hanno e stanno cercando una via di fuga dall’Ucraina a causa della guerra. Il Consiglio dell’Unione europea introduce una protezione temporanea simile alla condizione di rifugiato in ogni paese dell’Unione Europea per un periodo di un anno che può essere rinnovato ancora per un secondo anno.

Sono un milione che hanno lasciato in sette giorni il loro paese per una guerra “senza senso” e da quasi quarant’anni che lavoro nelle emergenze per i rifugiati raramente ho visto finora un esodo che si muove veloce, ora dopo ora, minuto dopo minuto, sempre più gente per fuggire dalla terribile realtà della violenza e altri milioni saranno costretti se la guerra non smetterà. Lo dichiara Filippo Grandi, l’Alto Commissario per i Rifugiati delle Nazioni Unite.

Il direttore Moreau per l’ufficio Unchr per l’Europa accoglie soddisfatto la decisione del Consiglio Europeo, definita da lui senza precedenti, e che riguarda sia ucraini che cittadini di paesi terzi con lo status di rifugiati o con residenza permanente o legale in Ucraina che non possono tornare a casa e agli apolidi.

Che cosa prevede?

Tra i diritti, quelli di soggiorno, accesso al mondo del lavoro, all’alloggio, all’assistenza sociale, medica e altri mezzi assistenziali. Per i minori e adolescenti non accompagnati si prevede il diritto alla tutela legale e all’accesso all’istruzione.

Evita di saturare i sistemi nazionali di asilo.

Anche la gestione delle frontiere si svolge in modo più flessibile. Controlli semplificati alle frontiere dell’Ue con l’Ucraina con possibilità di verifiche di frontiera durante o dopo il trasporto dei viaggiatori verso un luogo sicuro e non ai valichi di frontiera. Sono consentiti attraversamenti presso valichi di frontiera temporanei quando ad esempio le strade che conducono lì siano bloccate da automobili abbandonate.

Possono portare effetti personali e animali da compagnia senza incorrere in dazi doganali.

IN ITALIA. «La direttiva sulla protezione temporanea è in linea con tutta l’attività posta in essere dai 27 paesi dell’UE, sia in termini di sanzioni che di sostegno al paese ucraino», ha dichiarato Lamorgese a Bruxelles, al termine del Consiglio Affari interni. Sono entrati in Italia 9mila circa cittadini ucraini provenienti soprattutto dalla frontiera italo-slovena. Sono i dati di questa mattina alle ore 8 dal Ministero dell’Interno. Le mete di destinazione sono Roma, Milano, Bologna e Napoli familiari e conoscenti vanno loro incontro per accoglierli. Dalla Slovenia sono arrivati 5 mila ingressi di cui 4.400 donne e 3.500 minori mentre gli uomini sono stati 1000.

La prefettura ha avviato una richiesta di affidamento del servizio di accoglienza dei rifugiati dall’Ucraina nella città di Roma ad operatori economici ed enti del terzo settore interessati. I bisogni riguardano sistemazioni alloggiative, accesso a prestazioni e servizi pubblici, iscrizione dei minori alla scuola.

Per chi arriva dall’Ucraina piano sanitario: test e vaccini anti-Covid-19 e altri vaccini

Il ministero della Salute in una circolare richiama l’attenzione delle Asl per la predisposizione di quanto necessita per la prevenzione e la profilassi vaccinale da Sars-CoV-2 e altre malattie infettive.

Le persone provenienti dall’Ucraina, qualunque sia la cittadinanza, e senza il lascia passare Green Pass devono essere sottoposte a test diagnostici nelle 48 ore dall’entrata se non è avvenuto nel passaggio di frontiera. Se individuati come casi o contatti saranno gestiti secondo la prassi.

In Ucraina la situazione vaccinale anti-Covid-19 sembra essere più bassa d’Europa, attorno al 35% della popolazione, secondo i dati disponibili. I vaccini autorizzati nel Paese sono in parte quelli riconosciuti dall’Ema o equivalenti – Cominarty, Covid-19 Janssen, Covishield, Spikevax, Vaxzevria, e il Sinovac. La vaccinazione in Italia può essere somministrata dai 5 anni di età se non sono stati vaccinati o se non sono in possesso di documentazione che attesti la vaccinazione compreso la dose di richiamo per i soggetti dai 12 anni.

Per gli altri tipi di vaccinazioni la situazione è più problematica, fa notare il ministero della Salute. Nel Paese vi sono basse coperture vaccinali e si sa che vi sono stati esordi epidemici di morbillo nel 2019 e di polio nel 2021, quest’ultimo tuttora in corso. Il rischio è che si sviluppino focolai nei luoghi di accoglienza. Il calendario vaccinale dell’Ucraina riguarda l’epatite B; TBC; difterite, tetano, pertosse e polio; haemophilus influenzae b; morbillo, parotite e rosolia.

Per i minori i 18 anni se non sono stati mai vaccinati e la documentazione è insufficiente viene raccomandato di fare le vaccinazioni previste del piano di prevenzione nazionale. Se invece lo sono regolarmente e presentano documentazione adeguata, viene raccomandata l’offerta vaccinale in base all’età in base allo stesso Piano vaccinale. Agli adulti non vaccinati o il cui stato vaccinale è incerto, si raccomandano le vaccinazioni: Difterite, tetano, pertosse e polio; morbillo, parotite, rosolia (eccetto donne in gravidanza); varicella (da valutare); epatite B (Hbv) in caso di screening negativo.

redazione Bioetica News Torino