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Una nuova commissione del Ministero della Salute per una riforma sanitaria per gli anziani. Presiede mons. Paglia Lunedì 28 settembre i lavori della prima riunione

22 Settembre 2020

Da tempo si parla di dar vita ad una sanità che sviluppi e rafforzi sul territorio servizi assistenziali e socio-sanitari, che sappia essere attenta e rispondente ai bisogni concreti della popolazione anziana, che è longeva, per la maggior parte attiva ma presenta anche diverse fragilità, cronicità e patologie che l’accompagnano negli anni, laddove vive e non sia marginalizzata ma faccia parte della società odierna. Il Ministero della Salute ha istituito di recente una Commissione con l’obiettivo riformare l’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana. I lavori inizieranno la prossima settimana, con la prima riunione di lunedì 28 settembre.

Alla guida del gruppo, formato da 16 personalità provenienti da differenti settori del mondo sanitario, nazionale e internazionale, accademico, del giornalismo e umanistico, è stato nominato monsignor Vincenzo Paglia, Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Teologico per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia dell’Istituto Giovanni Paolo II, che sarà nei lavori coadiuvato dal segretario Leonardo Palumbi, epidemiologo dell’Università di Tor Vergata e presidente della Società Italiana di Igiene SItI del Lazio.
Gli altri componenti sono: del Ministero della Salute Andrea Urbani, direttore generale della programmazione sanitaria, Gianni Rezza direttore generale della prevenzione sanitaria, Silvio Brusaferro presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Paola Di Giulio, infermiera, docente di Scienze infermieristiche e vice presidente del Consiglio Superiore di Sanità e Velia Bruno presidente Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici in sanità. Accademico Mario Barbagallo, ordinario di Geriatria dell’Università di Palermo e presidente International Association for Gerontology and Geriatrics, Regione Europa, Giampiero Dalla Zuanna ordinario di Demografica all’Università di Trento, Nerina Dirindin docente di Economia pubblica e politica sanitaria all’Università di Torino, Giuseppe Liotta docente di Sanità pubblica, Università Tor Vergata, Coordinatore partnership Europea Active Aging e Paolo Vineis, ordinario di Epidemiologia sociale, Imperial College Londra Uk e Alessandro Pajno, giurista, già Presidente del Consiglio di Stato. Giornalismo Maite Carpio e letteratura gli scrittori Edith Bruck e Simonetta Agnello Horny.

La commissione si prefigge di portare proposte per una riorganizzazione della sanità dei servizi sul territorio con adeguati strumenti innovativi e digitalizzazione, per un percorso terapeutico e diagnostico per la cronicità di continuità assistenziale dall’ospedale al domicilio e per migliorare la qualità di cura, l’accesso ai servizi diagnostici, terapeutici e riabilitativi. Il gruppo non riceverà alcun compenso né gettone di presenza, apporterà contributi a titolo gratuito.

«I mesi del Covid hanno fatto emergere la necessità di un profondo ripensamento delle politiche di assistenza sociosanitaria per la popolazione più anziana. La commissione aiuterà le istituzioni ad indagare il fenomeno e a proporre le necessarie ipotesi di riforma», ha affermato ieri Roberto Speranza nella nota di ieri pubblicata sul sito del ministero della Salute. La pandemia ha mostrato le fragilità intrinsiche delle strutture sanitarie e sociosanitarie nel mondo, causando numerose vittime, mettendo in discussione il modello assistenziale attuale e la questione dei diritti e libertà degli over 65, si riferisce nel decreto, firmato l’8 settembre.

Ed è stato proprio durante l’epidemia con le sue criticità nelle Rsa che si è coltivata l’idea di dar seguito ad un’iniziativa concreta per gli anziani, ha affermato Monsignor Paglia, che vede la Commissione «un prezioso strumento inteso a favorire una transizione dalla residenzialità ad una efficace presenza sul territorio attraverso l’assistenza domiciliare, il sostegno alle famiglie e la telemedicina». La civiltà di una società è commisurata da come si prende carico e cura delle persone anziane. Ha proseguito, preannunciando l’uscita di un documento della Pontificia Accademia per la Vita sul tema il prossimo mese: «È un obiettivo sia cristiano (quarto comandamento ‘onora il padre e la madre’) sia profondamente umano. È una società che non scarta i più deboli ma si impegna a tenerli accanto. È crudele quella società che per un verso allunga gli anni di vita e per l’altro li condanna alla solitudine» (Agensir.it, 21 settembre 2020).

La nomina di  presidente di  Commissione conferita a  monsignor Paglia ha destato una certa perplessità da parte della Consulta di Bioetica Onlus. Il suo presidente Maurizio Mori, membro della Commissione nazionale di Bioetica, ha sollevato la questione  – in una nota dal sito dell’associazione –  della scelta caduta su un prelato piuttosto che un laico. Richiama il principio, «la laicità dello Stato è valore fondante della Repubblica» invitando a non avere  «una vaticanizzazione della sanità italiana» da un lato e dall’altro una commistione di ruoli.

Redazione Bioetica News Torino