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Dalla Regione Piemonte un Protocollo di intesa per la continuità assistenziale sul territorio comprese le RSA nell’emergenza da Covid-19

01 Aprile 2020

La continuità dell’assistenza ai pazienti sul territorio e  nelle strutture assistenziali e socio-sanitarie, sia pubbliche che private, compreso le Rsa, è un obiettivo primario per la Regione Piemonte che va garantito e per il quale ha stilato ieri, 31 marzo,  un protocollo di intesa  assieme all’Unità di crisi regionale, le Prefetture, la Città Metropolitana di Torino e le Province del Piemonte con cui si aggiungono ulteriori misure di contenimento per l’emergenza da Covid-19.  All’Unità di Crisi vi farà parte anche una rappresentanza delle Rsa piemontesi.

Nei quindici  articoli del testo vengono date indicazioni operative, tra le quali,  di intraprendere tutte le misure precauzionali previste per prevenire il rischio di contagio da Covid-19 sia nei confronti dei pazienti sia degli operatori che vi lavorano, nonché  nei casi di isolamento e quarantena per gli ospiti/pazienti  contagiati; di ricorrere, qualora si rendesse  necessario, ad impiegare maggiori risorse di personale  socio-sanitario in via straordinaria per l’emergenza da Covid  e l’accesso da parte dei sindaci alla recente piattaforma digitale Covid-19 − sistema di  gestione di monitoraggio della situazione emergenziale dai dati di analisi dei tamponi alla presa in carico, dimissione o trasferimento dei pazienti, ai posti letto in terapia, al personale  −  tramite la quale può  venire a conoscenza dello stato di salute della cittadinanza –  casi positivi, in quarantena e guariti  –  e  gestire la quarantena.  Vi è in previsione presso le RSA un programma graduale di monitoraggio sierologico del personale e degli ospiti.

L’attenzione è rivolta in particolar modo alle Residenze sanitarie assistenziali  in cui è emersa la particolare vulnerabilità dei ricoverati, data l’età avanti negli anni.
Nell’ambito di sorveglianza sanitaria  dei soggetti più a rischio, riguardo alle RSA la Regione Piemonte prevede di attivare un programma di graduale monitoraggio sierologico per il personale e gli ospiti.  Verrebbero impiegati i 300mila test sierologici acquistati, seguiti poi dai tamponi nei casi necessari accanto al monitoraggio continuo delle strutture residenziali come è spiegato  in una nota sul sito regionale.

Vi è dato poi di  accrescere il numero delle  risorse umane e sostituire temporaneamente  il personale socio sanitario assente, a vario titolo,  attingendo alle graduatorie sanitarie, come espresso  nella delibera di G.R. del 20 marzo 2020, n.4, 1141, Indicazioni inerenti la sostituzione del personale nelle strutture residenziali e semiresidenziali socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani, disabili. minori in contesto emergenziale da diffusione Covid-19 .
Si può convertire una parte del monte ore di assistenza tutelare in monte ore di servizio infermieristico e avere figure di affiancamento ad un operatore socio sanitario (OSS). Queste possono essere: coloro che stanno frequentando un corso OSS;  con qualifica di assistente familiare; svolto mansioni di assistenza al domicilio di anziani non autosufficienti e disabili per almeno 6 mesi con contratto di lavoro (badanti formate); con diploma quinquennale di Tecnico dei Servizi Socio-Sanitari; con laurea triennale in Educazione professionale; con titolo di infermiere volontario.
Viene anche consentito di utilizzare il monte ore richiesto per una determinata professionalità con risorse qualificate per tale compito disponibili a titolo volontario o collocati in quiescenza.

Il personale socio sanitario sottoposto a quarantena può essere ricollocato all’interno di strutture di ricovero alternative, come negli alberghi, situate nelle vicinanze. I loro spostamenti sono molto limitati per il rischio di contagio qualora  vi siano casi accertati o sospetti da Covid-19 nelle strutture. Le Prefetture del Piemonte si impegnano nel verificare la disponibilità per la sistemazione del  personale sanitario e assistenziale presso strutture ricettive più vicine a quelle del luogo di lavoro nel caso in cui quelle già individuate fossero insufficienti.

Il quindicesimo e ultimo articolo richiama alle linee guida contenimento e di  riorganizzazione dei servizi sul territorio indicate  dal Ministero della Salute nella circolare del 25 marzo  scorso su Aggiornamento delle linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali in corso di emergenza COVID-19”e richiamate dalla stessa Regione in Linee di indirizzo ministeriali, ISS, e indicazioni operative sull’assistenza territoriale del 30 marzo 2020.

Il testo del protocollo: https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2020-03/protocollo_rsa.pdf

Redazione Bioetica News Torino